Così come emerge dai dati dello studio di BIP Consulting, dal titolo Decarbonizzazione dei consumi termici residenziali, operare un cambiamento nel sistema di riscaldamento del Parco Residenziale italiano è difficile. Una difficoltà di cui il Ministero tiene conto sia nel lavoro di recepimento della Direttiva EPBD, sia nel conseguimento degli obiettivi di neutralità climatica posti dall’Unione, all’insegna di un equilibrio fra questi obiettivi e la realtà del paese, sia sotto un profilo di energia primaria che dei sistemi di trasformazione dell'energia primaria. E lo fa in una chiave di gradualità.
Da parte del Ministero, vi è una piena consapevolezza della situazione del parco immobiliare esistente, che ancora per metà rientra nelle classi energetiche meno efficienti. E proprio per far fronte a questa criticità, il MASE orienterà, per quanto possibile, gli strumenti a sua disposizione, quale il Piano Sociale per il Clima che metterà a disposizione dei fondi importanti per fronteggiare la povertà energetica. Risulta evidente che, dopo la stagione straordinaria in termini di impiego di risorse che è stata quella del Superbonus, siamo entrati in una fase nella quale è molto importante concentrare i fondi disponibili verso le misure con maggiore impatto in termini di politiche che mettano insieme l’efficienza energetica e una risposta al disagio abitativo.
Il Ministero, poi, non fa una guerra alle caldaie o alle tipologie di generatori alimentati a fonti fossili, consapevole della maturità di questo comparto e della loro ampia diffusione, a differenza di altri vettori, come le biomasse e l’energia elettrica, la cui penetrazione nel comparto del riscaldamento degli edifici è ancora del 23%. Si ritiene che la tecnologia delle caldaie alimentate a vettori energetici fossili continuerà infatti a rimanere sul mercato in ragione del ruolo fondamentale che riveste sia come utilizzo di un vettore energetico largamente diffuso, sia per i bassi costi delle elevate prestazioni tecnologiche raggiunte dal comparto produttivo che le rende altamente competitive.
Merita comunque rilevare come in un’ottica di incentivazione pubblica ispirata al principio dell’efficiente utilizzo delle risorse pubbliche, queste ultime debbano essere orientate verso soluzioni tecnologiche sostenibili come ci impongono le istituzioni comunitarie, che vedono anche soluzioni come le caldaie ibride.
Quanto detto si riflette, nell’ambito dell’applicazione dei limiti al credito di imposta per le caldaie alimentate unicamente a fonti fossili, nelle nuove linee guida da definire con l’Agenzia delle Entrate in materia di detrazioni fiscali, o nel conto termico 3.0 rispetto al quale si stanno tenendo in massima considerazione gli aspetti dell'ibridazione evidenziate dallo studio della BIP Consulting. Riallacciandomi a quanto detto all’inizio dell’intervento, il criterio che ispira la politica di incentivazione perseguita dal Governo verso la sostenibilità ambientale è sicuramente quello della gradualità.



















