Nel 2024, il mercato europeo del carbonio è stato contraddistinto da un’accesa volatilità con prezzi che hanno seguito da vicino le montagne russe delle quotazioni del gas europeo. Il contratto di riferimento EUA ha chiuso l'anno in media a 66,5 €/ton, in calo del 20% rispetto agli 85 €/ton dell’anno precedente, pur esibendo un andamento poco lineare con quotazioni giornaliere che a fine dicembre si collocano sui 73 €/ton. Una dinamica che si è registrata nonostante il pacchetto UE Fit for 55 abbia previsto misure più stringenti (riduzione delle quote a disposizione) e ambiziose (nuovi obiettivi di riduzione). A contribuire al calo del carbon price, prezzi gas più bassi rispetto all’anno prima, almeno nella prima parte del 2024, e fondamentali di mercato bearish (abbondanza di offerta all'asta e calo generalizzato delle emissioni).

Guardandone i movimenti lungo il corso dell’anno, si registrano forti perdite nel primo trimestre, per un prezzo che si flette fino a raggiungere i 52 €/ton a marzo. Prezzi del gas dimezzati rispetto al pari periodo 2023, a causa di un clima mite e di un’offerta confortante, hanno trascinato anche quelli dei permessi. Un recupero si registra poi nei mesi a seguire, quando una prima ripresa delle attività industriali, a loro volta supportate da un costo dell’energia più basso, ha sostenuto la domanda di quote. Il prezzo sfiora, in media mensile i 65 €/ton ad aprile e oltre i 70 a maggio, per poi tornare a contrarsi a causa del calo delle emissioni del termoelettrico, dove un maggior ricorso all’energia rinnovabile e lo switch dal carbone al gas ha depresso la richiesta di permessi di emissione. Si è mosso, poi, in un range compreso tra 60 e 70 €/ton nella seconda metà dell'anno, prima di registrare guadagni di 10 euro nelle ultime due settimane, supportati dalla pausa temporanea nelle aste giornaliere.

Complessivamente, si stima che le emissioni del settore energetico e industriale diminuiranno del 6% nel 2024 su base annua.  Al contrario la vendita all'asta è aumentata di 87 Mt in ragione di maggiori quote messe a disposizione per finanziare REPowerEU e dell'inclusione del settore marittimo nell'EU ETS dal 2024. Per quest’ultimo comparto, però, la prima scadenza di compliance è stata fissata a partire da settembre 2025, il che ha determinato un disequilibrio tra domanda di permessi di questi operatori e offerta aggiuntiva, generando pressione al ribasso sui prezzi del carbonio nel 2024. I deboli fondamentali del mercato si riflettono anche nell’attività degli speculatori, che sono rimasti in territorio netto corto per gran parte del 2024, indice della visione ribassista degli investitori.

L'anno scorso è stato anche il primo anno in cui la scadenza di compliance per l’ETS è stata spostata da fine aprile, come era sempre stata, a fine settembre. Tuttavia questo non ha avuto un peso rilevante sul trend dei prezzi, dal momento che molti operatori hanno continuato a rispettare la data di aprile per ragioni legate ai loro obblighi interni di rendicontazione finanziaria.

Guardando al 2025, l'unica cosa certa è l'incertezza. L’andamento del gas rimarrà il fattore trainante per i prezzi del carbonio europeo e si prevede che i due rimarranno strettamente correlati. I primi due giorni del 2025 hanno visto il prezzo del gas TTF olandese salire al massimo di 14 mesi a causa dell'interruzione del transito di gas dall’Ucraina e del clima rigido, trascinando con sé anche il carbon price che ha superato la soglia dei 75 €/ton. Valore rientrato nei giorni a venire in ragione della correzione al ribasso dei prezzi del gas, e della prima asta del 2025 che ha avuto luogo il 7 gennaio.

Merita però rilevare, che almeno sulla carta, sul fronte dei fondamentali di mercato si dovrebbe registrare un lieve miglioramento a causa della riduzione delle quote a disposizione e della maggiore copertura delle emissioni del settore marittimo, che aumenterà dal 40% del 2024 fino al 70% del 2025. Il che fa presupporre  maggiori acquisti di quote durante l'anno man mano che gli operatori marittimi saranno maggiormente esposti al mercato europeo del carbonio. Rimane, invece, più che confortante l’offerta all'asta a causa di volumi aggiuntivi per supportare REPowerEU. Tuttavia, la riserva di stabilità del mercato (MSR) farà il suo lavoro per assorbire il surplus e affrontare gli shock lato  domanda. Nel complesso, la volatilità nel mercato europeo del carbonio persisterà, ma la prospettiva di una tightness nei prossimi anni probabilmente sosterrà i prezzi nel corso del 2025.

La traduzione in italiano è stata curata dalla redazione di RiEnergia. La versione inglese di questo articolo è disponibile qui