Nel 2014, in previsione dell’imminente fine del mercato tutelato, nasce in Italia Selectra, con il sito informativo e di comparazione Luce-Gas.it. Per l'energia elettrica, dieci anni e numerosi rinvii dopo, rimangono tuttora delle complessità a livello regolatorio intorno alle Tutele Graduali, destinate a scomparire, e al Servizio di Maggior Tutela residuo che rimane riservato ai vulnerabili. Con queste complessità il mercato energetico rimane difficile da navigare sia per gli operatori sia per i clienti finali, ma l’auspicio è che il quadro si stabilizzi rapidamente nei prossimi mesi e, con uno pizzico di ottimismo, possiamo dire oggi che siamo finalmente all’ultimo chilometro di questa maratona di liberalizzazione.

Oltre alla fine dei prezzi regolati, prima per il gas e ora per la luce, il mercato energetico ha subito trasformazioni significative in questi anni. Un aspetto fondamentale, spesso trascurato, riguarda la qualità del servizio. Quando abbiamo avviato Selectra, con oltre il 60% della popolazione connessa a internet, il fax rimaneva ancora una modalità di contatto privilegiata per le pratiche amministrative con i fornitori. La concorrenza ha favorito lo sviluppo di modalità di comunicazione più congrue con l’epoca. Oggi è possibile gestire tutte le utenze di luce, gas e, sempre di più, internet, da una singola app.

Un altro cambiamento rilevante si osserva a livello dei prezzi: dopo anni di relativa stabilità, nel 2021-2022 una tempesta ha colpito i consumatori di energia. Quali sono state le conseguenze? La fine del primo semestre 2024 e del mercato tutelato della luce rappresentano un'occasione per fare il punto sulla situazione e valutare in che misura il mercato "liberato" sarà in grado di affrontare il celebre trilemma della politica energetica: sostenibilità, competitività e sicurezza. I prezzi, che per anni si erano mantenuti intorno ai 50-70 €/MWh, hanno subito un aumento significativo. Dall'inizio dell'anno, il PUN (Prezzo Unico Nazionale) si aggira intorno ai 90-100 €/MWh, con un impatto evidente sulle bollette. Tuttavia, questo aumento non è imputabile al mercato libero, bensì alle evoluzioni del mercato all'ingrosso e alla perdita di affidabilità della Russia come principale fornitore di gas. Un grande merito del mercato libero, spesso sottovalutato, è stato quello di aver protetto i clienti con prezzi fissi durante la crisi energetica. Nell'autunno del 2022, quando il PUN ha raggiunto picchi di oltre  600 €/MWh e il mercato tutelato 450 €/MWh (cf. Indice Selectra), milioni di italiani che avevano scelto i prezzi fissi non hanno visto in bolletta nessun aumento della materia energia, solo una riduzione grazie alle agevolazioni decise sugli oneri di sistema.

Indice Selectra dei prezzi di mercato dell’energia elettrica

Fonte: Elaborazioni Selectra Italia

Guardando alle prospettive future sull'andamento dei prezzi dell'energia, le incertezze geopolitiche e gli investimenti necessari per la decarbonizzazione del settore energetico manterranno probabilmente i prezzi elevati rispetto al passato. Questo rappresenta un segnale positivo per gli investimenti mirati al risparmio energetico e allo sviluppo delle fonti rinnovabili senza incentivi, ma meno favorevole per il consumatore finale.

Teoricamente, lo sviluppo delle fonti rinnovabili dovrebbe permettere ai clienti di proteggersi dalle oscillazioni dei prezzi all'ingrosso, spesso determinate dalle materie prime. Tuttavia, il tanto atteso disaccoppiamento del prezzo dell'elettricità da quello del gas si scontra con il disallineamento degli orizzonti temporali tra consumatori e produttori. Se i produttori sono disposti a vendere volumi di energia pulita a prezzo fisso su un orizzonte di 5-10 anni, nel mercato retail l'orizzonte temporale è molto più breve, anche a causa della facilità con cui si può cambiare offerta e fornitore rapidamente e senza costi.

Se la difficoltà a far firmare accordi di acquisto di lungo termine (tipo PPA) ai clienti domestici sembra insormontabile, ci sono invece prospettive interessanti dal lato della demand responseottenibile con una tariffazione oraria dell’energia capace di trasmettere al cliente il beneficio di consumare l’energia negli orari in cui il prezzo è il più basso, solitamente nei momenti di forte produzione rinnovabile. Questa tariffazione in linea con i mercati all’ingrosso avrebbe il grande vantaggio di poter archiviare le fasce orarie ormai superate e di rendere i clienti più consapevoli e partecipi all’andamento dei mercati, un passaggio essenziale per la transizione energetica. Questa innovazione favorirebbe anche la concorrenza, che sembra molto vivace se si considerano i tassi di switching (18% nel 2022 per i clienti domestici di energia elettrica), ma che dipende ancora troppo da pratiche commerciali aggressive piuttosto che dall'iniziativa dei clienti stessi.

In conclusione, il mercato energetico italiano ha visto notevoli cambiamenti negli ultimi dieci anni e la fine del mercato tutelato rappresenta oggi un momento ideale per riflettere sui progressi fatti e sulle varie sfide future. In particolare, rimane ancora tanto da fare per dare ai consumatori la consapevolezza e la proattività necessarie per la transizione verso un mercato dell'energia più sostenibile, competitivo e sicuro.