In occasione di OMC, Assorisorse e RiEnergia hanno organizzato due pomeriggi di interviste ad autorevoli esperti del mondo dell’energia. I talk show sono stati divisi per argomenti; durante la prima giornata si è parlato dei diversi pezzi che compongono l’articolato puzzle della transizione energetica. Ne abbiamo parlato con Leonardo Brunori, ponendo l’accento sulla valorizzazione del patrimonio di competenze che il nostro paese vanta in ambito Oil&Gas, particolarmente utili anche per lo sviluppo di energie rinnovabili.

 Il nostro paese può contare su un elevato numero di imprese che forniscono i loro servizi all’attività estrattiva e che costituiscono un fiore all’occhiello per il sistema industriale italiano. Si tratta di imprese che operano in ogni parte del mondo, in grado di competere con i grandi player internazionali e che si distinguono per affidabilità e consistenza. Sono il frutto di un percorso di specializzazione delle competenze che negli ultimi trent’anni ha fatto crescere enormemente la nostra capacità di esportazione: basti sottolineare che, ad oggi, oltre l’85% del fatturato delle aziende del comparto proviene dall’export.

 Tuttavia, questo immenso capitale umano è posto sotto stress dagli obiettivi della transizione energetica; nuove tecnologie e nuovi progetti richiedono, infatti, un adeguamento delle competenze. Da qui l’importanza di investire in ricerca, sviluppo e innovazione: molte imprese energetiche italiane lo stanno facendo, fungendo da volano anche per le aziende dell’indotto.

 In tale contesto, negli ultimi anni, Assorisorse ha cambiato pelle, puntando ad essere protagonista della transizione, ad avere un ruolo attivo e non da “follower”. Da qui l’avvio di iniziative volte a sfruttare in modo sinergico le competenze e l’esperienza sviluppata all’interno dei distretti industriali italiani: agglomerati di imprese necessari per “fare sistema”. Essere parte di un distretto - come ad esempio quello di Ravenna, della Basilicata o ancora di quelli che ruotano attorno alle bioraffinerie della Sicilia e del Veneto - permette di creare stretti contatti tra le diverse realtà (anche tra competitor), attraverso uno scambio di conoscenze e beni. I distretti si configurano quindi come “palestre” in cui le idee si sviluppano, dando origine a quell’humus che permette di portare avanti progetti innovativi che, in un secondo momento, si possono riproporre all’estero.

 La strada verso un mondo neutrale dal punto di vista carbonico è ancora lunga e va esplorata; per farlo occorre colmare i gap tecnologici esistenti che non ci permettono di realizzare progetti su vasta scala, ad esempio in relazione all’eolico offshore le cui aree potenzialmente sfruttabili sono numerose: si va dal Canale di Sicilia, al Canale di Sardegna, fino alla parte sud dell’Adriatico. Occorre quindi lavorare congiuntamente per mettere in atto quel bacino di idee che guiderà la transizione. Tuttavia, dobbiamo fare i conti con le difficoltà – su scala nazionale - di coinvolgere le nuove generazioni; fenomeno, quest’ultimo, legato al calo demografico, al livello di scolarità e alla capacità del comparto energetico di far capire le prospettive e i profili che caratterizzeranno le professionalità del futuro. Si parla tanto di elettrificazione, ma si fatica a trovare un ingegnere elettrico. Il processo di trasformazione a cui stiamo assistendo deve quindi partire da un maggior coinvolgimento dei giovani, da una formazione ad hoc che permetta di creare quelle figure professionali che – congiuntamente al sapere esistente – traghetteranno l’industria dell’energia verso il conseguimento della neutralità carbonica. In altre parole, l’innovazione deve partire dal capitale umano, principale driver di nuove tecnologie e modelli produttivi sostenibili.

 * Leonardo Brunori è Executive Vice President Energy di RINA. Ingegnere meccanico, Brunori è da trent’anni nel gruppo RINA dove ha ricoperto diverse posizioni in Italia e all'estero sempre nel settore energetico occupandosi dei principali progetti legati al GNL. Attualmente ricopre anche la carica di vicepresidente settore beni e servizi di Assorisorse ed è membro della sezione B della Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie (CIRM).