Confindustria Energia con il contributo delle Associazioni rappresentate (Assogasliquidi, Assorisorse, Elettricità Futura, Proxigas, unem), H2IT, Snam e Terna e con il supporto analitico di PwC Strategy&, ha elaborato la terza edizione dello Studio sulle Infrastrutture energetiche le cui analisi, avviate lo scorso anno nella cornice della ripresa post-Covid e della pubblicazione del Fit for 55, hanno avuto come priorità la ricerca di una convergenza tra obiettivi ambientali e di crescita economica, in un quadro di sostenibilità sociale.

La forte riduzione negli ultimi anni degli investimenti nelle infrastrutture riguardanti le fonti energetiche non ancora decarbonizzate, ma necessarie per il progressivo raggiungimento degli obiettivi climatici, si è dimostrata la principale causa dello sbilanciamento domanda/offerta nel mercato dell'energia e la sopravvenuta incertezza degli approvvigionamenti dalla Russia ha esasperato negli ultimi mesi la volatilità dei prezzi, in particolare del gas.

Le complicazioni delle condizioni di contesto, che si sono susseguite nel corso del 2022, hanno delineato una nuova situazione geopolitica, ponendo in risalto i temi della sicurezza energetica e della necessità di un’ulteriore spinta verso la transizione ecologica considerati elementi di indirizzo per lo sviluppo delle infrastrutture oggetto dello Studio.

 

In base a due scenari, denominati «Fit for 55» e «sostenibilità integrata», sono stati individuati due piani integrati per gli investimenti fino al 2030, in una prospettiva di obiettivi a medio - lungo termine, periodo in cui l’Italia, con altri paesi europei, dovrà far fronte alla fragilità del proprio sistema energetico fortemente dipendente dalle importazioni.

Lo scenario «sostenibilità integrata» per le scelte strategiche che il Paese dovrà compiere in questo settore coglie al meglio le potenzialità del settore energetico nazionale e valuta in 182 Mld€ gli investimenti previsti nel periodo 2022-2030, che si traducono in un valore aggiunto totale di 320 Mld€, nell'impiego di 380.000 Unità Lavorative Annue ed in una riduzione di emissioni pari a -127 Mton CO2/anno nel 2030.

Gli investimenti 2022-2030 previsti secondo lo scenario «sostenibilità integrata»

Fonte: Confindustria Energia, Partecipanti allo studio, Analisi PwC Strategy&

 

Il piano di sviluppo per le infrastrutture proposto dallo Studio che tiene conto dei criteri di «sostenibilità integrata», nelle sue dimensioni ambientale, economica e sociale, consentono di raggiungere gli obiettivi climatici 2030 previsti dal Fit for 55 e garantiscono contemporaneamente la sicurezza e la competitività delle forniture energetiche in linea con gli indirizzi del Repower EU, facendo leva su una strategia energetica che superi l’attuale situazione emergenziale e mantenga la focalizzazione sugli obiettivi di transizione energetica nel medio-lungo termine.

Dal piano emergono diverse leve complementari tra di loro che mirano ad una transizione sostenibile, a partire da una posizione geografica ottimale del nostro Paese per l'ulteriore crescita di fonti rinnovabili e per la diversificazione delle rotte di importazione del gas; l’Italia può contare su riserve di gas naturale non utilizzate, su capacità di stoccaggio incrementabili e su reti di trasporto e trasmissione efficienti e diffuse nel territorio.

 

Il gas manterrà in Italia un ruolo indispensabile nel medio termine, nonostante il consistente sviluppo previsto per le fonti rinnovabili elettriche, e non sarà completamente sostituibile dal biometano e dall’idrogeno. Sarà quindi necessaria anche la realizzazione di sistemi di stoccaggio e di utilizzo della CO2 per accelerare i processi di decarbonizzazione in alcuni settori industriali.

La leadership in Europa nella produzione di biocarburanti e di importanti eccellenze nei processi di economia circolare completa il quadro delle opportunità disponibili.

 

La sezione dello Studio dedicata all’economia circolare sottolinea, infatti, le significative prospettive di sviluppo per il nostro Paese in termini di valorizzazione delle filiere produttive nazionali e di risparmio e di ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse, garantendo nel contempo la sostenibilità sociale ed il rapporto con il territorio, fondamentali per la efficace realizzazione dei progetti di infrastrutture energetiche. Questo approccio contribuisce, inoltre, alla sicurezza energetica attraverso la riduzione della dipendenza dai Paesi extra EU nell’approvvigionamento dei materiali critici.

Si ritiene che i risultati e le proposte di questo Studio sulle Infrastrutture Energetiche ed Economia Circolare possano costituire un utile contributo per la prossima revisione del PNRR, della definizione del nuovo PNIEC, a livello nazionale, e per la negoziazione degli atti delegati del Fit for 55 e del REPowerEU, a livello europeo. Lo sviluppo dei progetti individuati dallo Studio tiene conto di una visione strategica e geopolitica per il nostro Paese di maggiore collaborazione con i Paesi del Mediterraneo, area di tradizionale presenza degli operatori italiani, al fine diversificare gli approvvigionamenti energetici e di incentivare modelli di sviluppo infrastrutturale sostenibili e integrabili.

 

Programmi coordinati per la realizzazione delle infrastrutture energetiche possono costituire un valido riferimento per le decisioni di investimento nel medio-lungo periodo, purché sia assicurata la definizione di un quadro articolato di «fattori abilitanti» di carattere normativo, autorizzativo e finanziario. Ciò consentirebbe ad esempio di attivare tra il 2023-2026 progetti per 62 mldi €, un segnale concreto verso l’accelerazione degli investimenti necessari per raggiungere gli obiettivi concordati a livello europeo.

Il contesto pubblico favorevole è indispensabile per la realizzazione delle infrastrutture energetiche e per lo sviluppo della economia circolare. La condivisione con le comunità locali delle priorità strategiche, dei criteri progettuali adottati per la minimizzazione dell'impatto ambientale e la definizione ex ante delle ricadute economiche e occupazionali, unitamente a uno stretto coordinamento tra enti autorizzativi nazionali e regionali, sono i presupposti necessari per la «messa a terra» nei tempi previsti delle iniziative proposte.

 

*Lo Studio “Infrastrutture energetiche per una transizione sicura e sostenibile” è stato completato nel dicembre 2022 e presentato a Roma il 17 gennaio 2023 (Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva presso Senato della Repubblica). Il documento è consultabile su www.confindustriaenergia.org