Si intitola “Il nuovo (dis)ordine globale”, il rapporto Macrotrends 2022-2023 di Harvard Business Review Italia, un’opera collettiva di quasi 30 autori che analizzano il presente e il futuro degli eventi e delle tendenze più importanti di cui ogni decision maker deve tenere conto in questi tempi perturbati. Tra gli autori Stefano Venier, Renato Mannheimer, Rony Hamaui, Umberto Bertelè, Carlo Stagnaro, Ugo Loeser e Andrea Granelli. I 25 saggi del rapporto affrontano i temi più rilevanti in un quadro globale sempre più dominato da crisi convergenti, come la guerra russo-ucraina, i persistenti effetti della pandemia, il contrasto ai cambiamenti climatici, la difficile transizione energetica.

Gli autori di Macrotrends analizzano gli effetti delle crisi sulle prospettive economico-finanziarie, sul commercio internazionale, sui debiti pubblici e sull’inflazione. Diversi saggi fanno il punto sulle tecnologie del futuro, in quella che viene definita la “quarta onda dell’innovazione”, ma anche in relazione all’imminente rivoluzione del Web3 e del metaverso. Un’ampia sezione guarda al mondo delle imprese e del lavoro: quali gli orientamenti strategici delle imprese in mercati sempre più competitivi e perturbati? Quale gestione delle risorse umane e del lavoro in un contesto in cui ormai si è affermato il lavoro ibrido, con i suoi vantaggi ma anche i suoi condizionamenti e limiti?

Macrotrends guarda a un quadro complessivo in cui il cambiamento ha preso una direzione che non solo non punta a un nuovo equilibrio, ma costringe a prendere atto di una nuova realtà fatta di molti punti di crisi, in un insieme che da molti decenni non si rivelava altrettanto inquietante. In questo nuovo scenario, il mondo del lavoro e quello delle imprese si devono muovere con crescente cautela e aumentata consapevolezza perché, sempre più, i grandi eventi mondiali – che si tratti della guerra russo-ucraina, dell’emergenza pandemica o del riscaldamento globale – hanno effetti immediati e diretti su persone, organizzazioni e società. Ignorarli e sottovalutarli non è più consentito, non sforzarsi di prevederli e di anticiparli non è saggio, non predisporre gli strumenti anticrisi da utilizzare al momento del bisogno è fortemente azzardato. A livello personale ne può dipendere il nostro benessere e quello delle prossime generazioni; a livello di imprese ne può dipendere la redditività o, all’estremo, la stessa sopravvivenza su mercati altamente instabili e competitivi; e sulla scala della società si rischiano conflitti sempre più aspri e una crescente dis-integrazione.

Il lavoro è organizzato in sei sezioni, la prima delle quali è necessariamente riferita ai temi di geopolitica e geoeconomia, in virtù dei rischi che vi sono connessi e dell’impatto sulla nostra realtà complessiva. Sul piano geopolitico si pongono, al centro dell’attenzione, il conflitto russo-ucraino e i gravissimi pericoli di escalation nucleare che, al momento della pubblicazione di questo rapporto, non possono essere esclusi. Ma tengono banco anche le ripercussioni sotto il profilo economico e finanziario generale, ormai evidenti in termini di minore crescita economica, maggiore inflazione e maggiori debiti pubblici e sovrani in numerosi Paesi, che possono creare aspettative di una futura crisi finanziaria generale nei prossimi anni.

La seconda sezione discende dalla prima e analizza gli specifici rischi di deterioramento del quadro democratico nel confronto con i crescenti autoritarismi in diverse parti del mondo. Segue la terza sezione, che analizza in profondo gli eventi e le prospettive che riguardano la crisi in atto nel campo delle materie prime e dell’energia e i relativi effetti che concernono da un lato la capacità delle imprese di funzionare regolarmente e dall’altro i costi che l’intera società è costretta a sopportare. Ed evidenzia, inoltre, i guasti che ne derivano sotto il profilo di rallentamenti e difficoltà nelle indispensabili azioni di contrasto al riscaldamento globale e al cambiamento climatico.

La quarta sezione è dedicata alla nuova fase dell’innovazione tecnologica e presenta i nuovi trend, in parte già noti come l’intelligenza artificiale e il machine learning, in parte meno conosciuti perché dipendenti da processi di convergenza tra tecnologie differenti che creano nuove e grandi opportunità, o relativi alle prospettive aperte da quella che viene definita come la quarta onda dell’innovazione”. Strettamente connessa è la quinta sezione, dove si presentano le prospettive che si stanno aprendo nel nuovo spazio virtuale del metaverso e quelle che si riferiscono alla rifondazione del mondo di Internet attraverso la creazione di quello che è ormai noto come il Web3.

Chiude il rapporto la sezione dedicata alle imprese e al lavoro, in cui il fenomeno più rilevante concerne le nuove forme di lavoro e di organizzazione che discendono dalle necessità imposte dai lockdown e dal distanziamento sociale che ne è disceso negli ultimi tre anni, ma che sono frutto anche di una evoluzione sociale e generazionale che sta determinando nuovi equilibri e nuove scelte oggi in pieno svolgimento.