I PPA sono contratti di medio e lungo termine tra i produttori e gli acquirenti di energia, che possono farlo ad un prezzo fisso o indicizzato. Esistono nel mercato da sempre, sono usati in altri ambiti e stipulati all’interno del settore delle commodities e quindi dell’Oil&Gas. Adesso sono diventati una norma anche per le rinnovabili. Perché? Perché oggi le rinnovabili sono degli impianti che devono remunerarsi sul mercato e la cui redditività è esposta, di conseguenza, alla volatilità dei mercati. Dal momento che questi impianti non hanno più – o parzialmente – incentivi pubblici, chi investe in rinnovabili si deve confrontare con l’erraticità dei mercati. Al fine di mitigare questo rischio, i produttori stipulano dei contratti di lunga durata (mediamente da 7 a 15 anni) con dei clienti corporate o con delle utilities, per stabilizzare parte dei propri ricavi, in genere prevedendo un prezzo fisso. L’obiettivo ultimo per il produttore è stabilizzare i ricavi futuri attesi, il che consente di ridurre il rischio di investimento e di accedere più agevolmente a forme di finanziamento.

Il vantaggio della stipula di contratti di questo tipo è duplice: per il produttore detentore di un asset grazie ad un PPA, è possibile ottenere dei finanziamenti; una corporate che sottoscrive un contratto di questo tipo ha la possibilità di approvvigionare una parte della propria energia a prezzi competitivi rispetto al mercato, ridurre il rischio di esposizione alla volatilità dei prezzi (come l’aumento a cui stiamo assistendo in questi mesi) e contribuire in maniera attiva e tangibile allo sviluppo delle rinnovabili.

Per i consumatori industriali ci sono anche dei ritorni di immagine che possono essere valorizzati: sottoscrivendo un PPA il cliente riesce a tracciare il proprio consumo di energia rinnovabile, collegandolo ad un impianto situato in una zona specifica del territorio italiano o estero. Può quindi dimostrare nei confronti dei propri clienti il proprio impegno e il ruolo che sta assumendo nel processo di decarbonizzazione.

Nella stipula di un contratto PPA è fondamentale valutare una serie di clausole che devono garantire la tenuta e solidità del contratto nella durata, perché in un decennio il contesto di mercato, il contesto macroeconomico, il contesto regolatorio possono cambiare e quindi tale accordo deve prevedere ed anticipare i possibili scenari evolutivi che potrebbero realizzarsi durante la vita del contratto stesso.

Per attivare un accordo di questo tipo è previsto il coinvolgimento di diverse aree aziendali: la negoziazione inizia tra il dipartimento di energy management del produttore e il dipartimento acquisti o di energy management del cliente; poi vanno coinvolti anche l’area legale, l’area finanziaria, il dipartimento fiscale, la comunicazione, il marketing. Insomma, si tratta di una procedura complessa e per scegliere il giusto partner vanno tenuti in considerazione la competenza, la solidità, la trasparenza che esso dimostra.

Falck Renewables ha iniziato a sottoscrivere contratti PPA nei mercati esteri, soprattutto nel mercato nord-europeo dove si sono sviluppati per primi. Ha poi proseguito con contratti in Spagna portando, infine, l’esperienza maturata all’estero anche nel nostro Paese.  L’apertura di Falck Renewables al mercato dei PPA in Italia è avvenuta nel febbraio dello scorso anno, con l’annuncio della firma di un long-term Power Purchase Agreement con lllumia Trend, trading company del Gruppo Tremagi, fornitore italiano di energia e gas, attivo su tutto il territorio nazionale, con circa 350.000 clienti, tra domestici, business e industriali. L’accordo ha previsto lo sviluppo di impianto solare di 10,5 MW situato nella provincia di Ragusa che una volta in esercizio, produrrà fino a 20 GWh di elettricità all’anno, equivalente alla quantità di energia necessaria a coprire il fabbisogno di circa 7.400 famiglie (il fabbisogno è calcolato sulla base di un consumo medio per famiglia di 2.700 kWh/anno, fonte Arera).

A maggio 2021 il Gruppo ha siglato con Solvay, Gruppo internazionale leader nel settore dei materiali avanzati e dei prodotti chimici di specialità, un contratto della durata di 10 anni per lo sviluppo di un progetto solare in Puglia di 41,1 MW, in grado di produrre circa 70 GWh di energia all’anno, equivalente al fabbisogno annuo di circa 26.000 famiglie. 

Nello stesso mese ha sottoscritto un Corporate Power Purchase Agreement (PPA) della durata di dieci anni con il Gruppo Ferrero per due progetti di proprietà di Falck Renewables che integrano fotovoltaico e agricoltura, in fase di sviluppo in Sicilia nelle province di Ragusa e Trapani. Si stima che, una volta in esercizio, gli impianti (17,5 MW complessivi) produrranno fino a 35 GWh di elettricità all'anno, equivalente alla quantità di energia necessaria a coprire il fabbisogno di circa 13.000 famiglie. 

Dimostrata la fattibilità tecnica di questi contratti, ci sono solo due fattori che oggi ostacolano la diffusione di questo tipo di contratti: la lentezza burocratica dovuta al rilascio delle autorizzazioni da parte delle amministrazioni e la gestione del rischio della controparte sul lungo periodo. L’auspicio è che, una volta affrontati questi aspetti, quello dei PPA possa diventare ora uno strumento che abiliti il processo di decarbonizzazione del nostro Paese, al fianco delle iniziative regolate dal governo (DM FER 1) e la pratica abituale dell’Off-Taking.


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