L’evoluzione della generazione distribuita guarda sempre a nuovi modelli; in questi, lo sviluppo della micro-cogenerazione rappresenta un ambito di grande interesse potenziale per le utenze di piccola e media taglia. Molti sono i temi connessi a questo sviluppo: tra tutti spicca quello della modalità di alimentazione green delle installazioni.
A livello mondiale, si registra un enorme sviluppo di impianti di micro-cogenerazione alimentati a biogas soprattutto localizzati in aree rurali: dal qualche milione di impianti presenti in India si passa, per esempio, ai circa 30 milioni di impianti domestici o comunque serventi piccole comunità locali della Cina. Tali infrastrutture sono basate su tecnologie elementari di digestione anaerobica con bassa efficienza (anche se si stanno affacciando sul mercato soluzioni di piccola taglia con efficienze più elevate e soluzioni modulari) e, soprattutto, comprese in contesti in cui la normativa ambientale è tutt’altra cosa rispetto ai sistemi occidentali.
Tuttavia, tali esempi portano all’attenzione una questione di importanza fondamentale: la micro-cogenerazione a gas rinnovabile richiede la disponibilità del combustibile rinnovabile presso i centri di consumo (si ricorda infatti che per parlare di cogenerazione è essenziale che il calore prodotto sia utilizzato in “forma utile” e cioè anche per scopi esterni al solo funzionamento dell’impianto quali, ad esempio, riscaldamento di ambienti, calore di processo, etc.). Affinché si realizzi tale disponibilità, è necessaria la presenza delle matrici e tecnologie di micro digestione che al momento non sono ancora disponibili in maniera massiva sul mercato. Il trattamento di matrici in ambito locale, pur rappresentando un processo virtuoso di utilizzo dell’energia presente in forma diffusa e non utilizzata, si accompagna alla necessità di gestione di reflui e scarti a livello locale in una maniera compatibile con la normativa di carattere ambientale: anche in questo caso il sistema deve affrontare un processo di maturazione.
Sorge quindi la questione di cosa fare affinché la micro-cogenerazione possa essere alimentata a gas rinnovabile e costituire quindi un nuovo modello di produzione rinnovabile di vettori energetici a livello locale. Non vi è dubbio che il mercato offra già una soluzione che necessita solo di essere implementata: un sistema di garanzie di origine evoluto potrebbe consentire alla produzione di biometano immesso in rete di raggiungere i consumatori finali. Si sottolinea che il recente decreto ministeriale 2 marzo 2018 sulla promozione dell’uso del biometano, accanto all’uso specifico nel sistema dei trasporti, contempla l’istituzione di un sistema di garanzie di origine. Tali previsioni sono finalizzate a consentire lo sviluppo di un mercato attivo di scambi di quote di emissione in grado di far emergere il legame di valore tra biometano ed emissioni evitate di carbonio utilizzabili nei vari settori produttivi e nella produzione di elettricità. La garanzia di origine ha lo scopo di fornire al consumatore un mezzo per comprovare l’origine rinnovabile del gas prelevato dalla rete; può essere utilizzata anche dai soggetti tenuti agli obblighi del sistema di scambio istituito con la Direttiva 2003/87/CE, al fine di liberarli dall’obbligo di disporre di un numero di quote equivalenti in termini di emissioni di carbonio evitate, in ragione del consumo di biometano comprovato dal possesso della citata garanzia.
Si osserva, quindi, che per quanto riguarda il tema delle garanzie di origine il legislatore italiano ha già correttamente inquadrato la questione, serve ora passare all’azione. Oltre a questo, vi sono altri temi che accompagnano lo sviluppo della micro-cogenerazione: uno dei più rilevanti è la possibilità di costituire e gestire sistemi multi utenza, vale a dire sistemi in cui la produzione di energia termica, ma soprattutto elettrica, possono essere distribuite liberamente a tutti gli utenti ricompresi in un contesto immobiliare o di contiguità geografica. Anche su questo il sistema dovrà maturare presto un nuovo orientamento.