Nel panorama dell'edilizia italiana, gli incentivi fiscali rappresentano uno strumento fondamentale per sostenere la crescita del settore, soprattutto per promuovere la riqualificazione energetica degli edifici nell’ottica della salvaguardia del clima. Nel 2022 il parco edilizio europeo è stato responsabile del 37% delle emissioni climalteranti responsabili di effetto serra e inquinamento dell’atmosfera, e per contrastare questa tendenza, la recente Direttiva EPBD IV emanata dall’Unione Europea – che dovrà essere recepita dagli Stati membri entro il 29 maggio 2026 - prevede per gli edifici residenziali una riduzione rispetto al 2020 dell’uso dell’energia primaria media di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035.
Per quanto riguarda gli edifici non residenziali, gli Stati membri sono chiamati a stabilire obiettivi minimi di prestazione energetica, con l'intento di garantire che almeno il 16% degli edifici soddisfi tali requisiti entro il 2030, aumentando questa percentuale al 26% entro il 2033. Inoltre, è previsto un progressivo decremento del consumo medio di energia primaria fino al 2050, in linea con l'obiettivo di trasformare il parco immobiliare residenziale in un sistema a emissioni zero.
Gli edifici di nuova costruzione dovranno già essere progettati per garantire emissioni zero a partire dal 2030, con una scadenza anticipata al 2028 per gli edifici pubblici, sottolineando così l’impegno verso una maggiore sostenibilità e un futuro energeticamente responsabile.
Prima di analizzare gli incentivi fiscali in vigore nel nostro Paese per il 2025, analizziamo brevemente le strategie più efficaci per ottenere edifici energeticamente efficienti e sostenibili dal punto di vista ambientale, nuovi ma soprattutto esistenti.
Bilancio energetico invernale secondo la norma UNI TS 11300

Fonte: Elaborazione dell’autore
Osservando il bilancio energetico previsto dalla norma UNI TS 11330-1, per migliorare le prestazioni energetiche di un edificio occorre minimizzare le dispersioni e massimizzare gli apporti, soprattutto quelli solari. Per diminuire le dispersioni per trasmissione occorrerà agire sull’isolamento termico degli elementi disperdenti opachi (pareti, solai, coperture...) e trasparenti (finestre) e sulla correzione dei ponti termici, mentre le dispersioni per ventilazione saranno eliminate tramite interventi che migliorino la tenuta all’aria dell’edificio.
Strategie progettuali per ottimizzare il bilancio termico invernale

Fonte: Elaborazione dell’autore
A livello estivo occorrerà minimizzare gli apporti solari per evitare il surriscaldamento interno, attraverso l’efficace schermatura degli elementi trasparenti, l’ombreggiamento dell’edificio e le prestazioni passive dell’involucro in tema di capacità termica, sfasamento, attenuazione e trasmittanza periodica, in modo che l’involucro edilizio sia in grado di “assorbire” la forzante solare estiva trattenendola al suo interno e facendone entrare nell’ambiente interno il meno possibile, per poi “scaricarsi” del calore accumulato durante la notte quando la temperatura esterna scende. Molto importante è anche il raffrescamento, ottenibile sfruttando correnti d’aria fresca provenienti dall’esterno durante le ore notturne (free cooling).
Ecco i tre passi fondamentali da compiere per ottenere un edificio energeticamente efficiente, sia nuovo che da risanare:
- rendere molto efficiente l’involucro edilizio;
- rendere molto efficienti gli impianti di climatizzazione;
- utilizzare per la maggior parte energia da fonti rinnovabili.
L’involucro edilizio deve garantire:
- l’utilizzo di fattori climatici favorevoli (es. apporti solari invernali e flussi di aria fresca in estate);
- lo «scudo» a fattori climatici sfavorevoli (es. surriscaldamento estivo);
- la conservazione del calore in inverno (isolamento) e del fresco notturno in estate (free cooling).
Il tutto senza ricorrere a impianti complessi ed energivori, alimentati preferibilmente con energia rinnovabile.
Tenendo presente quanto detto in precedenza, esaminiamo ora gli incentivi fiscali previsti per il 2025 per operazioni di risparmio energetico in edilizia, tenendo conto che tali agevolazioni si applicano soltanto a edifici esistenti (in regola con le normative edilizie, urbanistiche e catastali) e riscaldati, cioè provvisti di impianto termico come definito dal DLgs 48/2020. Rispetto a quest’ultimo requisito si richiama la definizione di impianto termico di cui al DLgs 48/2020 che ha sostituito la precedente definizione contenuta nel Lgs 192/05:
IMPIANTO TERMICO: impianto tecnologico fisso destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, o destinato alla sola produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione, accumulo e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolazione e controllo, eventualmente combinato con impianti di ventilazione. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate.
Quanto agli incentivi ad oggi in vigore, troviamo:
l’Ecobonus che rappresenta un'importante opportunità per i proprietari di immobili che desiderano effettuare interventi di riqualificazione energetica. Per il 2025, le detrazioni varieranno in base al tipo di intervento, con percentuali che possono arrivare fino al 65% per specifici lavori di miglioramento dell'efficienza energetica. È previsto un focus particolare su interventi che riguardano l'installazione di pannelli solari, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale e l'isolamento termico. In particolare, per le abitazioni principali è prevista l’aliquota del 50% per tutte le tipologie di intervento agevolate, mentre per le seconde case l’aliquota per gli stessi interventi scende al 36%.
L’incentivo si concentra sulle opere che comportano un “risparmio energetico” ovvero una riduzione dei consumi per riscaldamento. Esse possono configurarsi in interventi sull’involucro edilizio e sugli impianti di climatizzazione, sia che si proceda a una ristrutturazione “pesante” che ad una riqualificazione energetica più “leggera”. A titolo puramente esemplificativo non esaustivo si riporta un elenco di opere ammesse all’incentivo:
- Isolamento termico (coibentazione) di elementi opachi disperdenti come pareti, pavimenti, solai, copertura.
- Sostituzione di elementi trasparenti (finestre e porte finestre).
- Installazione di schermature solari conformi all’Allegato M Dlgs 311/2006.
- Sostituzione di generatori di calore con sistemi ibridi, costituito da caldaia a condensazione e pompa di calore, pompe di calore, generatori a biomassa.
- Installazione di impianti a energia rinnovabile: solare termico, fotovoltaico, mini eolico, geotermici, micro-cogeneratori, ecc.
Il risparmio energetico conseguito a valle degli interventi è dimostrato da un calcolo effettuato da un tecnico abilitato, il quale provvede ad asseverare l’intervento e trasmettere tale asseverazione all’ENEA entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori, tramite apposito portale telematico.
Per ogni tipologia di intervento è previsto un limite di spesa o di detrazione. Ad esempio, per l’acquisto e la posa in opera di infissi e di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale il limite di detrazione è di 60.000 euro.
Il Bonus Ristrutturazione o Bonus Casa: anche per questa tipologia di intervento è prevista l’aliquota del 50% per le abitazioni principali per tutte le tipologie di intervento agevolate, mentre per le seconde case l’aliquota per gli stessi interventi scende al 36%. Inoltre, è previsto il limite massimo di spesa di 96.000 Euro per le abitazioni principali e 48.000 Euro per le altre tipologie. Nelle varie tipologie di lavori previste per questo Bonus sono indicati anche gli “interventi finalizzati al risparmio energetico” come la sostituzione di generatori di calore, sostituzione di infissi e schermature solari, nuovi impianti di riscaldamento o manutenzione di impianti esistenti, ecc.
Si ricorda che per accedere agli incentivi fiscali è fondamentale seguire una procedura ben definita. Gli aventi diritto devono presentare specifica documentazione, rispettare i requisiti tecnici e seguire le linee guida indicate dall'Agenzia delle Entrate e dell’ENEA. È consigliabile rivolgersi a professionisti del settore per garantire la corretta esecuzione degli interventi e l'ottenimento delle detrazioni. Ricordiamo infine che i benefici fiscali ottenibili con le procedure di cui sopra consistono in una detrazione sull’imponibile IRPEF da ripartire in 10 quote annuali di pari importo, della percentuale corrispondente (50% o 36%) fino a un ammontare complessivo non superiore ai limiti di detrazione previsti per l’intervento in oggetto.



















