Dal 1970, data di inizio della serie temporale ISTAT delle aree percorse da incendio boschivo in Italia sono cambiate tecniche e metodi impiegati per la stima delle aree percorse da incendio. In particolare, nel 2000 è entrata in vigore la legge quadro sugli incendi boschivi, legge 353/2000, di cui è difficile non considerare gli elementi di forte discontinuità col passato disponendo norme di forte e specifica deterrenza all’azione criminosa, unite ad un modello organizzativo su base regionale più moderno ed efficace nella prevenzione, programmazione e gestione degli interventi.
In particolare, si sottolinea l’importanza della costituzione della flotta aerea antincendio dello Stato. Nel 2016 il Corpo forestale dello Stato, storicamente competente per prevenzione ed intervento sugli incendi boschivi, è stato assorbito nell’Arma dei Carabinieri ed in altre amministrazioni dello Stato, e gran parte delle competenze sono state trasferite al Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari (CUFAA) dei Carabinieri. Dal punto di vista delle osservazioni, tra il 2015 e il 2017 è avvenuta in Europa una vera e propria rivoluzione nel metodo di stima delle superfici percorse da incendio, causata dalla disponibilità dei nuovi prodotti del programma spaziale europeo Copernicus (strumento Multi Spectral Imager su Sentinel 2) e della NASA (strumento Operational Land Imager su Landsat 8) ad altissima risoluzione spaziale.
La qualità e l’accuratezza delle ricostruzioni dei perimetri delle aree incendiate per incendi superiori a qualche ettaro è dal 2018 di gran lunga superiore a quella disponibile in precedenza. I dati degli incendi rilevati da satellite sono resi disponibili rapidamente su archivi pubblici, come quello messo a disposizione dall’European Forest Fire Information System (EFFIS). Altri sistemi di rilevazione basati su dati da satellite sono stati implementati in Italia dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e dal CUFAA. Grazie all’accuratezza con cui vengono oggi identificate le superfici percorse da incendio, è anche possibie identificare i diversi tipi di copertura (bosco, prateria, aree agricole, etc.) coinvolti nei singoli episodi di incendio. Mediante metodi di classificazione di tipo machine learning e utilizzando dati da satellite e dati ambientali, il Centro operativo di sorveglianza Ambientale di ISPRA è in grado di distinguere le principali tipologie di ecosistema boschivo all’interno delle aree percorse da grande incendio. Appare dunque sensato analizzare separatamente la tendenza di lungo periodo della serie ISTAT/CUFAA e quelle degli ultimi anni disponibili da EFFIS/ISPRA.
Considerando la lunga serie temporale ISTAT/CUFAA delle aree percorse da incendio a livello nazionale tra iI 1970 ed il 2022, risulta evidente in primo luogo la forte variabilità annuale. L’andamento della serie mostra però una generale tendenza in media alla diminuzione sia dell’estensione complessiva delle superfici boschive percorse annualmente da incendio che del numero di incendi boschivi. La diminuzione è tale che la mediana delle superfici bruciate annualmente (indicata in verde in figura 1 e 2) prima del 2000 era intorno a 1088 km2 mentre dopo il 2020 si trova intorno a 655 km2. Tra il 1970 ed il 2000 ci sono stati 3 outliers con aree bruciate superiori a 2000 km2: il 1981 (outlier in figura 1 – 2298 km2), il 1983 (2127 km2), il 1993 (2037 km2). Dopo il 2000 c’è stato un outlier nel 2007 (primo outlier in figura 2- 2277 km2).
Boxplot della distribuzione delle superfici complessive bruciate in km2 dal 1970 al 2023 Outlier : 2298 km2 avvenuto nel 1981.
Fonte: (CUFAA)
In pratica, valori che prima del 2000 erano praticamente la norma (figura 1) oggi sono valori considerati straordinari, come quelli avvenuti nel 2017 e nel 2021. (figura 2). Analogo andamento si osserva con il numero annuale di incendi.
Boxplot della distribuzione delle superfici complessive bruciate in km2 dal 2001 al 2023 (CUFAA.) Outliers: 2007 (2277 km2), 2017 (1612 km2), 2021 (1519 km2)
Considerando invece la breve serie storica ottenuta da informazioni di tipo satellitare, disponibile dal 2018 (EFFIS/ISPRA) al 2024, si rileva che la mediana delle superfici percorse annualmente da incendio in Italia è intorno a 540 km2 . Pur se con forti variazioni annuali, l’analisi della serie non mostra un trend statisticamente significativo a livello nazionale nel periodo considerato.
A livello regionale la valutazione presenta invece notevoli differenze. Si osserva, ad esempio, che non tutte le regioni che in media bruciano molto (Sicilia, Calabria, Sadegna, Campania, Lazio) hanno una chiara tendenza all’aumento. Escludendo l’anno eccezionale 2021, si rileva infatti un trend positivo statisticamente significativo solo per le regioni Calabria, Lazio, Puglia e Basilicata. La regione con il trend di crescita maggiore è la Calabria con 23 km2 per anno, il Lazio segue con 9 km2per anno, quindi la Puglia 8 km2per anno e infine la Basilicata con 4 km2per anno. In figura 3 sono mostrate le estensioni in ettari delle superfici percorse annualmente da incendio coperte esclusivamente da ecosistemi forestali tra il 2018 ed il 2024. La categoria forestale più colpita è quella delle latifoglie sempreverdi (T2 – prevalentemente leccete e macchia mediterranea); seguono poi le latifoglie decidue (T1 – prevalentemente quercete e boschi misti) e le conifere (T3 – prevalentemente boschi di conifere).
Distribuzione delle aree forestali percorse da incendio in ettari tra il 2018 ed il 2024
Fonte: ISPRA
Legenda:TNC: foreste non classificate; T1: foreste di latifoglie decidue; T2: foreste di latifoglie sempreverdi; T3 foreste di conifere; T34 foreste temperate sub-alpine
Il 2021, un anno di grandi incendi boschivi che hanno colpito tutto il bacino del Mediterraneo, ha visto importanti ondate di calore in Italia in estate (temperature di 48.8 C osservati ad agosto a Siracusa) e siccità prolungata in Sicilia, costa tirrenica centrale e Sardegna. (Gli indicatori del clima in Italia nel 2021, Report ISPRA stato dell’ambiente 98/2022). Nell’anno considerato, risultano essere stati percorsi da incendio in Italia oltre 1.690 km2di superficie complessiva, di cui oltre il 21% era coperto da ecosistemi boschivi. In Sardegna un singolo evento a Montiferru ha coinvolto oltre 130 km2 di superficie complessiva, di cui 41 km2 erano bosco. Il 2022 viene ricordato come l’anno della grande siccità nel Nord-Italia, con caldo persistente e temperature estive record in Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Veneto e Trentino (Il clima in Italia nel 2022, Report di sistema SNPA 36 2023 ). E’ stato un anno di grandi incendi boschivi nel Nord Italia e Slovenia. Tra Friuli-Venezia-Giulia e Piemonte sono bruciati quasi 40 km2 di superficie, quasi interamente coperti da bosco. Anche il 2023 è stato un anno molto caldo, caratterizzato da intense onde di calore in estate, soprattutto in Sardegna e nel sud Italia. La siccità ha contraddistinto il clima estivo ed autunnale della Sicilia, Sardegna, Calabria e Puglia (Il clima in Italia nel 2023, Report di sistema SNPA 42 2024). Malgrado sia stato anche l’anno delle inondazioni, sono bruciati in Italia 1073 km2 di superficie, di cui il 69% erano in Sicilia e il 16% in Calabria.