Dopo aver perseguito negli ultimi decenni una politica che incoraggiava l’uscita dal nucleare, seguendo l’esempio tedesco, o, almeno, una riduzione della generazione elettrica da questa fonte, il governo francese ha capito che senza l’atomo non avrebbe potuto traguardare i suoi impegni nella lotta contro il cambiamento climatico. L’energia nucleare, infatti, non emette praticamente alcun gas serra (4 grammi di CO2/kWh contro 1.150 grammi di CO2/kWh per la combustione della lignite) e, a differenza di altre fonti che emettono poca CO2 (eolica e solare), è affidabile, non intermittente e prodotta a basso costo per kWh. Il che spiega la strategia della Francia, che, fra le misure contemplate in materia di difesa dell'ambiente, prevede la costruzione di 16 nuovi reattori di tipo EPR, ovvero la stessa tecnologica della centrale di Flamanville e di altre ubicate in Finlandia, Cina e presto nel Regno Unito.
E il paese d’oltralpe non è l’unico a perseguire questi piani: altri paesi stanno seguendo la stessa strada per il benessere del nostro pianeta, il che determinerà un aumento della domanda di uranio e quindi di combustibile nucleare. Al riguardo, la Francia vanta un’esperienza pluridecennale nello sviluppo di questo combustibile, ovvero in quello che viene chiamato “ciclo del combustibile nucleare”. Tale ciclo prevede come prima cosa di avviare una prospezione dei luoghi in cui è possibile estrarre l'uranio a costi ragionevoli, spesso sotto forma di ossido; successivamente il minerale estratto andrà purificato, arricchendo questo elemento nel suo isotopo più "fissile" (l'uranio 235). Infine, verranno realizzati pellet di combustibile di uranio del peso di pochi grammi (uno solo dei quali ha lo stesso potere energetico di una tonnellata di carbone!) che vengono poi racchiusi in guaine impermeabili e da lì trasformati in energia “ecologicamente pulita”.
In Francia è Orano ad avere il controllo dell'intero ciclo del combustibile nucleare. E siccome, come detto, il primo anello di questo ciclo è la prospezione dell’uranio, questa azienda, anche in un’ottica di diversificazione delle forniture, è presente in 4 continenti! Tuttavia, una presenza così diffusa a livello globale, presuppone il possesso di un know-how in materia di estrazione molto ampio, che contempla la diversità delle miniere, da quelle a cielo aperto per depositi poco profondi alle miniere sotterranee per l'accesso ai depositi situati in profondità. Orano ha, inoltre, acquisito esperienza nella tecnica di recupero in situ (ISR) per giacimenti in cui il tenore del minerale presente, cioè la sua concentrazione nelle rocce, è molto bassa. Tecnica quest’ultima praticata solo quando il minerale si trova tra strati di terreno impervio come in Kazakistan e Mongolia. È così che, a seguito delle sue attività di esplorazione, la filiale di Orano- Orano Mining - ha scoperto proprio in Mongolia, il giacimento di Dulaan Uul nel 2002 e il giacimento di rilevanza internazionale Zuuvch Ovoo nel 2010. Queste scoperte hanno aumentato significativamente le risorse complessive di uranio della Mongolia, posizionando questo paese al 12° posto nella classifica mondiale.
Dal 2013, inoltre, Orano collabora con Badrakh Energy, la società responsabile della produzione di uranio in Mongolia. Tra luglio 2021 e dicembre 2022, Badrakh Energy ha effettuato un test pilota in loco per l'estrazione dell'uranio dal deposito di Zuuvch Ovoo, utilizzando il metodo di estrazione ISR, che le ha permesso di ottenere con successo 10 tonnellate di concentrato di uranio naturale. Tutto ciò conferma che la tecnica utilizzata è sicura per l'uomo e per l'ambiente, in quanto vengono applicati i più elevati standard in materia di salute, sicurezza e ambiente, nonché di responsabilità sociale.
Lungo il ciclo di vita della miniera, stimato in 30 anni, il progetto Zuuvch-Ovoo potrebbe portare alla Mongolia 1,6 miliardi di dollari di investimenti diretti e 1 miliardo di dollari di gettito fiscale a livello nazionale e locale.
La traduzione in italiano è stata curata dalla redazione di RiEnergia. La versione inglese di questo articolo è disponibile qui