Non esiste ancora un mercato europeo delle Garanzia di Origine (GO), ma ogni paese è caratterizzato dalle sue peculiarità, dove vigono delle disposizioni normative particolari. Se ad esempio, in Germania delle regole stringenti in materia di emissioni delle GO ne limitano l’offerta, nei Paesi Bassi gli obblighi di disclosure ne aumentano la domanda. Ancora, paesi come la Norvegia e l’Islanda, con un’abbondante produzione di energia verde, esportano le loro GO in eccesso, influenzando i flussi di mercato oltre i loro confini.
Comprendere le caratteristiche distintive dei mercati GO in tutta l’UE è fondamentale per fronteggiare le sfide e apprezzare le opportunità della transizione energetica dell’Europa.
Partiamo analizzando le caratteristiche della Germania.
Essendo la più grande economia dell’Unione Europea, le dinamiche del mercato tedesco influenzano in modo significativo il resto d’Europa, e il settore dell’elettricità da fonti rinnovabili non fa eccezione. Per capirne il motivo, è importante comprendere in che modo la Germania sta provando a perseguire i suoi obiettivi di penetrazione delle rinnovabili.
L’energia elettrica da rinnovabili, in fatti, può godere di programmi di sostegno governativo – tipo la feed-in tariff o market premium – che garantiscono un incentivo finanziario fino a 20 anni. Essa può anche essere venduta direttamente sul mercato all’ingrosso o tramite contratti di acquisto di energia (PPA). Questo approccio basato su un modello merchant, ovvero senza incentivi, sta guadagnando terreno man mano che i costi di investimento nelle energie rinnovabili diminuiscono e le forme di incentivazione giungono a scadenza.
Esiste poi una terza via che è quella delle garanzie di origine, che secondo la legislazione vigente vengono emesse solo per l'energia venduta che non beneficia di alcuni tipo di incentivi. Regola che non vale solo in Germania, ma è stata applicata anche da altri paesi. Quella delle garanzie di origine però, rimane ancora un’opzione minoritaria, dal momento che la capacità installata a rinnovabili idonea a ricevere GO è nettamente inferiore rispetto a quella coperta da incentivi, per una share di circa l’8%.
Capacità di rinnovabili installate in Germania per tipologia di modello
Fonte: THEMA Consulting, Green power trading and GOs in Europe and Germany
In ragione delle suddette regole, la mancata corrispondenza tra la produzione totale di energia verde e l’energia verde ammissibile ai certificati, è alla base di un’offerta limitata di GO sul mercato. Al contrario, una sempre maggiore sensibilità dei consumatori e delle utilities verso standard di contabilità ecologica piuttosto rigorosi determina un aumento delle GO importate dai mercati vicini, tanto da rendere la Germania di gran lunga il più grande importatore di garanzie di origine. Fattore che ha un’inevitabile influenza anche sulle dinamiche di altri paesi.
Garanzie di origine scambiate in Germania
Fonte: THEMA Consulting, Green power trading and GOs in Europe and Germany
Passiamo a parlare della Norvegia. Benché la quota di energia eolica e solare scambiata nel mercato delle GO sia aumentata fino a coprire una share del 30%, l’energia idroelettrica prodotta nei paesi nordici la fa da padrone, fornendo circa il 45% delle GO. A livello nazionale, un ruolo di spicco va alla Norvegia, dove il 98% della sua energia proviene da fonti rinnovabili. Questa percentuale elevata potrebbe far pensare che quasi tutta l’elettricità in Norvegia sia certificata come verde, ma la realtà è più sfumata a causa dei diversi approcci nella sua contabilizzazione.
In Norvegia, il dibattito sulla contabilizzazione delle emissioni derivanti dall’elettricità è piuttosto divisivo. Ad esempio, alcune aziende, come il produttore di batterie Freyr e il produttore di alluminio Hydro sostengono un approccio basato sulla localizzazione. In base a quest’ultimo, le emissioni di gas serra dovrebbero essere calcolate in base al mix effettivo di generazione locale, in modo da evitare che una centrale a carbone che acquista GO sul mercato possa considerarsi verde.
Altre aziende, invece, come il colosso industriale Yara sostengono un approccio basato sul mercato. Tutta l’energia che utilizza GO, in ragione del fatto che le garanzie certificano ogni MWh prodotto da energie rinnovabili deve essere considerata verde, mentre l'elettricità proveniente dalla rete senza GO deve considerata grigia, indipendentemente dal mix energetico del Paese.
Questa mancanza di uniformità nella contabilità del carbonio, combinata con l’idea sbagliata che l’elettricità norvegese sia totalmente green, ha determinato una bassa domanda interna di GO. Attualmente, meno di un quarto di tutta l’energia elettrica acquistata in Norvegia è collegata a una GO. Questo scenario non solo aumenta l’apparente intensità di carbonio del mix di produzione norvegese, ma crea anche un eccesso di offerta di GO, rendendo la Norvegia il più grande esportatore di questi certificati. Il che spiega perché l’andamento della produzione idroelettrica in Norvegia (ad esempio periodi di siccità o formazione di ghiaccio superficiale) influenzi l’offerta complessiva di tutta l’Europa.
Produzione di elettricità da rinnovabili, acquisti di elettricità con e senza GO e disclosure mix nel 2022
Fonte: THEMA Consulting, Green power trading and GOs in Europe and Germany
Chiudiamo, infine, con una disamina dei Paesi Bassi, che sono pionieri nell’estendere l’obbligo di certificazione di origine a tutti i tipi di produzione di energia, un concetto noto come disclosure totale. Questo approccio impone la documentazione e la certificazione di ogni MWh generato, il che migliora la trasparenza e guida la scelta del consumatore, che diventa più consapevole.
Dall’implementazione delle norme sulla piena trasparenza nel 2020, la domanda nazionale di GO nei Paesi Bassi è aumentata, riducendo l’importazione netta di GO e rafforzando la produzione di energia verde a livello nazionale. Un indice, questo, dell’efficacia dell’approccio olandese.
Commerci con l'estero nel registro GO olandese
Fonte: THEMA Consulting, Green power trading and GOs in Europe and Germany
Nel gennaio 2023, CertiQ, l'ente emittente di GO nei Paesi Bassi, si è fuso con Vertogas per formare VertiCer, un'entità unificata per i certificati verdi sia di elettricità che di gas verdi. Questa fusione mira a migliorare l’integrazione del mercato e a semplificare i processi di certificazione GO. VertiCer prevede, inoltre, di introdurre certificati per gli impianti di cattura e stoccaggio del carbonio, ampliando la sua offerta e rafforzando la leadership dei Paesi Bassi nella certificazione dell'energia verde.
I diversi approcci ai mercati della Garanzia di Origine (GO) in tutta Europa sottolineano il complesso percorso che il Vecchio Continente sta compiendo verso un futuro unificato di energia verde. Le strategie e le normative diversificate di ciascun paese non hanno risvolti solo a livello nazionale, ma contribuiscono anche alle più ampie dinamiche del mercato energetico europeo. Comprendere queste differenze è fondamentale per apprezzare l’immenso potenziale della transizione europea verso l’energia sostenibile. Mentre le nazioni continuano a innovarsi e adattarsi, gli sforzi collettivi daranno forma a un mercato dell’energia verde coeso ed efficiente, portando avanti l’agenda globale delle energie rinnovabili.
La traduzione in italiano è stata curata dalla redazione di RiEnergia. La versione inglese di questo articolo è disponibile qui