Il contrasto agli illeciti nel settore dei carburanti rappresenta una delle priorità operative per il Corpo della Guardia di Finanza per tre fondamentali ragioni. In primo luogo, le frodi in tale contesto comportano una rilevante evasione fiscale, coinvolgendo più comparti impositivi, ossia non soltanto quello delle accise, ma anche quello delle imposte sui redditi e dell'IVA. In secondo luogo, la rilevanza operativa delle frodi nel settore è collegata alla loro natura potenzialmente "circolare". Si tratta, in altre parole, di frodi che producono ingenti profitti "a monte" e che consentono, allo stesso tempo, di riciclare "a valle" tali risorse sfruttando la ragguardevole dimensione della filiera imprenditoriale coinvolta in tali meccanismi, che ben può prestarsi a essere terminale di reimpiego stabile dei profitti accumulati, anche provenienti da altre fenomenologie criminali.
Da qui la significativa attrattiva per la criminalità, anche di tipo organizzato, con ciò creando rilevanti danni agli imprenditori onesti che si trovano a fronteggiare una concorrenza sleale difficilmente sostenibile.
Da ultimo, va evidenziato che l'evoluzione degli scenari geopolitici ha prodotto, come noto, effetti significativi sul mercato dell'energia, quale fattore vitale dell'economia mondiale, in relazione ai quali il Corpo ha fornito e continua fornire il proprio impegno per scongiurare condotte anticoncorrenziali e manovre speculative in danno dei consumatori.
Nel più ampio contesto dell'esercizio delle funzioni di polizia economica e finanziaria e di polizia giudiziaria riconosciute al Corpo dalla normativa vigente, l'attività ispettiva svolta dalla Guardia di Finanza per garantire il rispetto della legalità nel settore della commercializzazione del GPL, trova
fondamento normativo nel decreto legislativo 22 febbraio 2006, n.128.
In linea generale, il Corpo svolge la propria attività nel comparto in esame mediante due livelli d'intervento: il primo si sostanzia nell'analisi operativa ad opera del nucleo speciale tutela entrate e repressione frodi fiscali di dati e informazioni qualificate messe a disposizione del Corpo dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase). Nell'ambito di tale collaborazione, per individuare soggetti connotati da chiari ed evidenti indici di anomalia, viene riposta particolare attenzione agli indici di rotazione e di riempimento annuo delle bombole e dei piccoli serbatoi, comunicati per legge dalle aziende distributrici di GPL.
Il secondo, concerne più in generale il riscontro delle prescrizioni di cui al D.Lgs. n. 128/2006 che viene eseguito dai reparti territoriali del Corpo nel corso delle ordinarie attività di servizio in materia di accise.
Inoltre, al fine di migliorare l'azione di contrasto agli illeciti del settore, la Guardia di Finanza ha da tempo avviato con l'associazione nazionale imprese gas liquefatti (Assogasliquidi), un importante e fertile rapporto di collaborazione che vede, tra l'altro, la partecipazione di qualificati rappresentanti dell'associazione quali docenti ai corsi di formazione, sia a livello centrale sia periferico, organizzati per l'affinamento della preparazione tecnico-professionale dei militari del corpo.
L'iniziativa è particolarmente rilevante perché consente uno scambio di esperienze che coniuga l'aspetto tecnico- normativo con quello operativo.
Molto utile è, altresì, la collaborazione con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che ha permesso di conseguire brillanti risultati nel contrasto alle pratiche illegali più diffuse.
Da qui muove l'auspicio di future e sempre più proficue collaborazioni tra gli attori istituzionali impegnati nel contrasto degli illeciti nel settore del GPL. Queste consolidate sinergie operative, consentono di assicurare un importante presidio di legalità in un'ottica non solo repressiva ma anche preventiva e di stimolo alla compliance.