Nell’ultimo anno, come mai era accaduto prima, è apparso evidente come il gas naturale abbia assunto un ruolo chiave nel garantire la sicurezza energetica del Paese, nonché nel supportare l’importante processo di transizione e il raggiungimento degli sfidanti target definiti a livello europeo.

Le recenti e rapide evoluzioni del contesto geopolitico sui prezzi dell’energia hanno comportato profondi effetti sulle dinamiche dei mercati internazionali, rendendo necessario un ripensamento della politica energetica nazionale che vada oltre l’emergenza e sia in grado di garantire all’Italia adeguati profili di sicurezza, flessibilità e competitività del proprio sistema energetico e produttivo.

Da qui discende la necessità di dotare il Paese di una maggior diversificazione di fonti e rotte di approvvigionamento. Un obiettivo strategico da sempre perseguito da Edison che, oltre ad investire nella promozione di tutte le fonti primarie di energia, in particolare rinnovabile, ha costruito nel tempo uno dei portafogli long-term di gas naturale maggiormente diversificati, assicurando circa il 20% del fabbisogno nazionale. Un impegno che intendiamo continuare a portare avanti nell’interesse del rafforzamento della sicurezza energetica del Paese.  Si tratta di una dimensione strategica su cui operare attraverso un duplice intervento. Da una parte  sarà necessario agire sull’incremento dell’offerta di gas naturale liquefatto (GNL), anche grazie alla sottoscrizione di nuovi contratti long-term, e sulla realizzazione di nuova capacità di accesso al mercato. Quest’anno, inaugureremo per esempio una nuova rotta di importazione di GNL dagli Stati Uniti per 1,4 miliardi di metri cubi all’anno, volumi che potranno essere messi a disposizione del Paese se verranno installati dei nuovi impianti di rigassificazione.

In parallelo, oltre all’apporto crescente del biometano e dei green gas in progressivo sviluppo, sarà poi importante  assicurare l’accesso a nuove riserve di gas, limitrofe ed affidabili quali quelle scoperte nel bacino dell’est-Mediterraneo, anche  attraverso la realizzazione di nuove interconnessioni fisiche che possano garantire un collegamento diretto con le fonti  stabilizzando, di conseguenza,  i relativi approvvigionamenti. In quest’ottica, siamo impegnati nello sviluppo del sistema EastMed–Poseidon, opzione di alto valore strategico e geopolitico. L’unico progetto in grado di connettere direttamente, senza intermediazione di Paesi non UE, l’Italia e i mercati europei alle ingenti risorse del Mediterraneo Orientale. L’iniziativa è riconosciuta quale Progetto di Interesse Comune (PCI) europeo già dal 2014, ed è citato tra i progetti strategici di medio termine del piano REPowerEU in considerazione del contributo alla diversificazione degli approvvigionamenti europei. Un’infrastruttura adatta anche al trasporto di idrogeno, che contribuirebbe alla valorizzazione del potenziale rinnovabile della regione.

Riteniamo EastMed-Poseidon un’opera di interesse strategico per il Paese, la cui realizzazione assicurerebbe all’Italia un ruolo di primo piano nelle politiche energetiche del Mediterraneo dei prossimi decenni.

Nello scenario descritto, auspichiamo quindi che il sistema energetico nazionale possa nel medio-termine evolvere anche attraverso nuovi investimenti in infrastrutture gas in grado di offrire migliori profili di sicurezza, sostenibilità e competitività, nonché di accompagnare gradualmente la penetrazione di green gas e vettori innovativi come l’idrogeno per favorire la conversone dei settori hard to abate. Si tratta di indirizzi ed iniziative strategiche da cui dipenderanno non solo le dinamiche collegate alle diverse filiere dell’energia, ma, in considerazione dell’unicità del momento storico che stiamo vivendo, anche e soprattutto il peso che l’Italia potrà assumere negli equilibri geo-energetici europei.