In relazione al tema proposto della sostenibilità in termini di sicurezza dei settori dei gas liquefatti GPL e GNL, sono tre gli aspetti più importanti su cui soffermarsi. Il primo è che non bisogna avere paura - oggi ancora di più di ieri - di confrontarsi con le imprese e con l'industria. Un atteggiamento che i Vigili Fuoco hanno sempre avuto. La diffidenza fra Stato e Impresa non giova allo sviluppo del nostro Paese: serve piuttosto fiducia nell’altro e confrontarsi per far sì che vengano elaborate delle norme che ci permettano di lavorare trovando il giusto equilibrio fra il profitto dell'impresa e la sicurezza.
Due aspetti quest’ultimi peraltro costituzionalmente rilevanti e rispetto ai quali - va detto - uno non prevale sull’altro. A titolo di esempio, voglio citare la banca dati che i Vigili del Fuoco hanno costruito insieme a Assogasliquidi sugli incidenti domestici causati dal GPL - che avvengono molto spesso in situazioni difficili - e che continua ancora oggi a fornire un preziosissimo indicatore della sicurezza del GPL in Italia.
Il secondo tema su cui riflettere è quello della decarbonizzazione, oggetto dell’attuale dibattito a livello di Commissione europea e di Stati membri. La prospettiva è che al 2035 non ci sarà più produzione di macchine a combustione interna. Ma utilizzare una tecnologia green non vuol dire automaticamente che quest’ultima sia sicura. Quindi green non vuol dire safe. Per questo in presenza di una nuova tecnologia (idrogeno, elettrico, ammoniaca, etc.) i Vigili del Fuoco si impegnano a studiare quali sono i nuovi scenari che questa comporta nel campo degli incidenti.
Pertanto, bisogna prima capire bene gli effetti che un cambio tecnologico comporta.
Il terzo tema coinvolge tanto i Vigili del Fuoco quanto l’industria. Quali sono i nuovi scenari e i nuovi rischi? Quali nuove norme devono essere scritte? Per poter definire un corpus di regole funzionanti, serve innanzitutto il confronto e da sempre i Vigili del Fuoco lo fanno all'interno del Comitato centrale tecnico-scientifico del quale fa parte Confindustria, così come gli altri stakeholder di riferimento: siamo infatti convinti che serve l’esperienza sul campo e non solo la parte “accademica”, altrimenti si rischia di scrivere delle norme astratte e inapplicabili. Per dare sicurezza bisogna seguire l’accademia dall’alto verso il basso ma poi anche l’industria dal basso verso l’alto.
In virtù di questo, il 13 luglio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l'ultimo figlio di questo lavoro sul GNL: mi riferisco alla nuova regola tecnica di prevenzione di prevenzione incendi per la progettazione, la realizzazione e l'esercizio di impianti di distribuzione di tipo L-GNL, L-GNC e L-GNC/GNL per autotrazione alimentati da serbatoi fissi di gas naturale liquefatto. La regola tecnica è la naturale evoluzione della prima guida tecnica elaborata dal Corpo nazionale nel 2015 ed è stata adottata in linea con quanto era previsto nel recepimento italiano della direttiva DAFI. A breve sarà anche pronta e disponibile l’ultima guida tecnica elaborata dal Corpo nazionale – insieme al Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile e del Comando generale delle Capitanerie di Porto – che conterrà le misure di safety per il bunkeraggio delle navi alimentate a GNL e per i loro servizi di bordo tramite truck o bettolina. Si tratta di un ulteriore contributo che il Corpo darà allo sviluppo in sicurezza di una fonte green come il GNL, allineandoci anche a ciò che avviene in altri Paesi europei.
A tutto questo si deve aggiungere il lavoro che si sta compiendo all’interno del Corpo nazionale VVF per definire le procedure operative per gli interventi in caso di incidente stradale che coinvolge il GNL o di necessità di travaso di prodotto dai serbatoi GNL, così come le migliori tecnologie da utilizzare ed i conseguenti DPI.
Si tratta di un circolo virtuoso – a mio avviso – di norme, procedure, linee guida che forniscono all’industria e a noi stessi Vigili del Fuoco un quadro di riferimento chiaro che coniuga in modo positivo tutela della sicurezza e sviluppo green delle tecnologie a disposizione. Su questa linea è necessario continuare a lavorare per cogliere le migliori sinergie a vantaggio della sostenibilità complessiva delle diverse fonti di energia.