L’Italia e l’Europa sono chiamati in questo momento di particolare fragilità, dovuto all’emergenza pandemica, a ridisegnare alcuni meccanismi e ad inserire dei correttivi per un nuovo ecosistema che possa da un lato far fronte alla crisi e dall’altro a mettere delle solide fondamenta per il rilancio. Un nuovo Green Deal Europeo, come preannunciato dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, per un’Europa che possa abbracciare l’economia verde all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità.
L’Italia è uno dei maggiori Paesi beneficiari delle risorse del Recovery Fund, circa 209 miliardi a disposizione per cercare di colmare il suo divario digitale, rilanciare l’economia e assottigliare le distanze rispetto agli altri stati membri, in modo da diventare più inclusiva, più digitale e aperta da un’economia green che da un lato valorizzi il patrimonio territoriale italiano e dall’altro rilanci l’ecosistema economico e industriale.
In questa precisa direzione, l’Angi (Associazione nazionale giovani innovatori) ha lanciato il suo Manifesto per l'Energia, con cinque punti programmatici consegnati nelle mani della ministra per l'Innovazione Paola Pisano e alla presidente della cabina di regia Benessere Italia della Presidenza del Consiglio, Filomena Maggino. Una stretta collaborazione tra scienza ed ecologia per la decarbonizzazione dei centri urbani; incentivi per aziende e cittadini che aiutano a sviluppare soluzioni innovative in materia di tecnologia circolare e di energia pulita. Obiettivo incentivare i progetti di innovazione tecnologica ed ecosistemica per una riqualificazione sostenibile delle comunità locali. Il manifesto include anche il controllo della purezza e della potabilità delle acque sino dalla fonte, che si unisce ad una cooperazione sovranazionale per la salvaguardia e l'uso responsabile della risorsa idrica.
Per raggiungere questo risultato occorre credere fortemente nell'innovazione in ogni suo campo e investire maggiormente in uno dei settori fondamentali per il nostro domani. Il futuro green si costruisce anche attraverso il lavoro delle multiutility che contribuiranno in modo rilevante al percorso in atto verso la transizione energetica, la decarbonizzazione, la generazione distribuita e l'elettrificazione della domanda. Le soluzioni innovative che saranno implementate nella gestione delle attività nei territori, contribuiranno al raggiungimento di importanti risultati in termini di sostenibilità.
Investire nell’innovazione, nella sostenibilità e nella tutela dell'ambiente è fondamentale per la ripresa del nostro Paese. Il periodo di emergenza dovuto alla pandemia ha evidenziato le lacune e le difficoltà dell’Italia su cui è necessario lavorare e allo stesso tempo ci ha messo di fronte a sfide alle quali deve essere data una risposta concreta e in tempi rapidi. Il cambiamento non è più un'opzione, l'innovazione tecnologica può e deve essere motore trasversale del cambiamento.
L'innovazione, inoltre, più che obiettivo, rappresenta un prezioso volano per promuovere e raggiungere un tipo di benessere che sia equamente distribuito e rispettoso di tutti gli esseri viventi. Grandi trend tecnologici, come l'Intelligenza Artificiale potranno produrre nelle nostre vite vero benessere se eticamente orientato.
Per dare contezza della necessità di un’azione rapida in direzione della sostenibilità, tracciamo una fotografia della situazione economica del nostro Paese: secondo i dati Ue a fine anno l’Italia registrerà un calo del prodotto interno lordo dell’11,2%: un crollo verticale mai censito dalle statistiche dell’Istat. Allo schianto del 2020 seguirà un rimbalzo poco vivace nel 2021, quando si prevede una crescita del 6,1% con il PIL che resterà comunque ben lontano dai valori del 2019. Lato imprese, secondo l’Associazione delle banche italiane, i finanziamenti richiesti dalle aziende al Fondo di garanzia ammontano ad una cifra pari a circa 62,7 miliardi".
E’ importante, quindi, trasformare questa crisi in un’opportunità, volta a ridisegnare le politiche d’investimento dell’Italia verso la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente, perseguendo da un lato la salvaguardia del benessere dei cittadini e dall’altro creando delle vere smart city intelligenti all’insegna dell’innovazione e del digitale.
In questo percorso, un’attenzione particolare la merita sicuramente il Mezzogiorno. Un Sud rivolto ai giovani che deve investire su tutta la filiera dell’istruzione, a partire dalla lotta alla povertà educativa minorile, per rafforzare il capitale umano e ridurre le disuguaglianze, riattivando la mobilità sociale. Un Sud connesso e inclusivo che riesca a mettere fine all’isolamento di alcune aree e dei cittadini in condizioni di bisogno grazie ad azioni che concorrono al miglioramento delle infrastrutture digitali e al miglioramento dell’offerta dei servizi per la promozione e la garanzia dei diritti di cittadinanza, a cominciare dalla salute. Un Sud che punti ad una svolta ecologica che miri a rafforzare gli impegni del Green Deal per realizzare alcuni obiettivi specifici dell’Agenda ONU 2030 e mitigare i rischi connessi ai cambiamenti climatici. Un Sud frontiera dell’innovazione che miri a supportare il trasferimento tecnologico e il rafforzamento delle reti tra ricerca e impresa, nell’ambito di una nuova strategia di politica industriale. Un incentivo rafforzato: per gli investimenti in R&S; la promozione dell’insediamento di startup e l’attrazione di nuove realtà aziendali innovative e la collaborazione tra imprese e mondo della ricerca per favorire il trasferimento tecnologico, in partenariato pubblico-privato.
In conclusione, se razionalizzata e se pensata in chiave di rinnovamento, questa crisi può essere un’opportunità senza precedenti per portare ad una vera e propria rivoluzione del digitale per il paese all’insegna dell’innovazione, della trasformazione tecnologica e della sostenibilità.