Cosa succede quando 11 aziende selezionate provenienti da Italia, Norvegia, Germania, Stati Uniti, Ucraina e Regno Unito ricevono 120.000 dollari ciascuna e lavorano per tredici settimane spalla a spalla con 120 mentori? Cosa avviene quando le Officine Grandi Riparazioni di Torino si trasformano in un crocevia di imprenditori, esperti e accademici che si occupano di “mobilità intelligente” con un programma focalizzato sulle infrastrutture e le città?
La risposta è semplice: niente che già non avvenga in un settore, quello dell’automotive, ormai contaminato da diverse esperienze imprenditoriali e da un orizzonte tecnologico che ogni anno si sposta di qualche chilometro. Techstars Smart Mobility Accelerator nasce per accelerare questo processo di contaminazione, o meglio per accompagnarlo e favorirlo, magari creando legami e relazioni che costituiscono l’humus naturale per il terreno dell’innovazione.
Essere startupper in un mercato circoscritto a grandi player non è avventura facile. Essere competitivi in un mercato globale partendo da zero è dannatamente difficile, e non basta aver letto un po’, visto un po’, fatto un po’. Francesco Mantegazzini direbbe che in questo mondo non c’è spazio per i “qualcosatori” e forse questo spiega la nascita di Techstars, una società creata nel 2006 a Boulder, Colorado negli Stati Uniti che, in questi anni si è sviluppata tra gli assoluti leader mondiali del settore delle startup come piattaforma globale per gli investimenti e l’innovazione.
Una piattaforma che dal giugno 2019 è sbarcata a Torino, grazie alla collaborazione con Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e il Centro di Innovazione Intesa Sanpaolo.
La prima edizione virtuale
La prima edizione del programma ha visto il suo demo day virtuale – causa crisi COVID-19 e relativo lockdown – il 23 Aprile 2020. La “classe” del primo anno ha visto 11 aziende selezionate provenienti da Italia, Norvegia, Germania, Stati Uniti, Ucraina e Regno Unito con fondatori di 9 paesi diversi. Le società startup partecipanti hanno ricevuto un investimento di 120.000 dollari e un tutoraggio operativo da mentori esperti e selezionati. Sono rappresentate una vasta gamma di tecnologie attinenti al prodotto ed ai servizi di mobilità.
Il programma è iniziato con la cosiddetta “mentor madness” in cui più di 120 mentori hanno incontrato le startup. La “follia” prevede che ciascun mentor incontri tutte le startup ed i relativi fondatori. Viceversa, ciascun team, oltre a ricevere 120 contributi allo sviluppo del proprio progetto, deve valutare l’interesse a costruire una relazione a più lungo termine, convincere il mentor a guardare al progetto con interesse, impostare la strategia per la durata del programma.
Purtroppo, il programma di questa prima edizione è stato eseguito solo in via remota, mentre le OGR, da centro di cultura e innovazione contemporanea sono state trasformate in un ospedale da campo, a proposito di velocità dei processi e capacità di adattamento. Nonostante questi inconvenienti, le aziende sono state in grado di ottenere ottimi risultati, interagire con aziende, investitori, governi a Torino e a livello internazionale.
Martin Olczyk, Managing Director del programma, ha espresso grande soddisfazione circa la prima edizione. “Noi come Techstars e le nostre aziende abbiamo ricevuto un fantastico supporto dai nostri partner italiani, i comuni, gli investitori e i mentor. Torino ha un entusiasmante e crescente ecosistema imprenditoriale con un grande potenziale. Le nostre società internazionali sono state in grado di collaborare con aziende italiane e persino start-up e scale-up e stringere partnership commerciali. Quattro società sono state accettate al Torino City Lab, per lavorare su progetti pilota, ad esempio con aziende come IREN. Stiamo già aspettando con impazienza la prossima classe, avendo sperimentato un supporto fantastico da tutte le parti interessate che ha superato le nostre aspettative”.
Verso il 2021
La seconda edizione dello Smart Mobility Accelerator di Techstars a Torino si terrà nel 2021 tra gennaio e aprile. La macchina organizzativa è al lavoro e a pieno ritmo. Nella prossima versione saranno selezionate e finanziate dodici startup, con una maggiore presenza di società originate in Europa rispetto all’edizione 2019/20 e la short list è arrivata alla stretta finale. Si sta lavorando per svolgere il programma in presenza ma preparandosi a convertirlo in virtuale, facendo tesoro delle esperienze consolidate nella precedente edizione.
Uno sguardo alla classe della prima edizione permette di trarre un bilancio positivo, con quasi con quasi due terzi delle startup che hanno ricevuto finanziamenti aggiuntivi.
La storia di Evgeny Klochikhin, fondatore e CEO di Parkofon, una delle undici startup ammesse a questo primo programma di accelerazione di Techstars a Torino è emblematica. L’idea di Parkofon è nata quando la difficoltà di trovare un parcheggio e pagare al parchimetro ha generato un forte stress alla moglie di Evgeny che doveva recarsi dal proprio ginecologo per una visita mentre aspettava il secondo figlio ed aveva con sè il primogenito ancora piccolo. Da qui l’idea di un sistema telematico per facilitare il parcheggio e pagare automaticamente in base alla localizzazione senza preoccuparsi di nulla. In seguito alla pandemia, Evgeny con la sua famiglia ha scelto di restare in Italia e di stabilire il proprio European Regional Headquarter a Torino, rinominando l’azienda in Sheeva.AI (maggiori dettagli sui motivi che hanno spinto la famiglia di Klochikhin si trovano in questo articolo).
Con Techstars Smart Mobility Accelerator la città di Torino si propone di lavorare per mantenere e fa prosperare la grande tradizione dell’industria della mobilità e dell’innovazione che idealmente unisce la storia di Fiat conciliandola con quella di Olivetti, e si propone di accendere la scintilla di una seconda opportunità.
Torino e l’Italia hanno risposto bene a Techstars ed è nato un promettente rapporto anche in un momento così difficile. Non può che essere una grande speranza per la rinascita e la ripresa. L’Italia ha bisogno di innovazione, ha bisogno di attrarre talenti dal mondo, ha bisogno di farsi conoscere nel mondo ed avere ambasciatori della sua positiva capacità di accogliere ed integrare le eccellenze ed insieme svilupparle.