Nel 2019 si è registrato un miglioramento sia per quanto riguarda gli investimenti nel “mattone”, sia sotto il profilo della qualità energetica del patrimonio immobiliare compravenduto. È quello che risulta da uno studio FIAIP (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) in collaborazione con ENEA e I-COM (Istituto per la Competitività). Inoltre, l’approfondimento sull’efficienza energetica, giunto quest’anno alla sua settima edizione, ha sottolineato come questo aspetto si stia lentamente facendo strada tra i vari fattori che gli acquirenti tengono in considerazione al momento della compravendita o nella successiva ristrutturazione dell’immobile.

Merita però rilevare il permanere di barriere agli investimenti, sia da parte dei potenziali acquirenti sia da parte del settore del credito. Dal lato della domanda, l’ostacolo principale è prima di tutto quello economico, associato ad una scarsa percezione dei benefici che un immobile con elevata performance energetica può apportare in termini di risparmi sulla bolletta energetica e di aumento di valore dell'immobile.

Fattori che possono scoraggiare la scelta del cliente rispetto all’acquisto di un immobile in classe energetica elevata

Fonte: FIAIP – Osservatorio immobiliare nazionale: settore urbano 2019 (2020)

Se gli acquirenti considerano troppo elevato il costo aggiuntivo di un immobile in classe A rispetto ad uno dalle stesse caratteristiche ma con minori prestazioni energetiche, di contro per il settore del credito tale extra-costo è ancora esiguo rispetto alla elevata rischiosità che da sempre associa ai prestiti erogati per interventi di riqualificazione energetica, poiché di piccola taglia, frammentati sul territorio e molto variegati per le tipologie di intervento da attuare.

Criticità del sistema creditizio nell’offrire prodotti di finanziamento che possono supportare la riqualificazione energetica degli immobili

Fonte: FIAIP – Osservatorio immobiliare nazionale: settore urbano 2019 (2020)

Ecco perché è necessario colmare un gap, sia in termini di informazione e consapevolezza sulle tematiche green, sia per quanto riguarda le competenze specifiche delle varie professionalità coinvolte, in modo da avvicinare domanda ed offerta. Nell’ambito della campagna di informazione Italia in Classe A, ENEA ha lanciato una serie di iniziative specifiche in tal senso, dall’info-reality Italia in classe A - La serie a uno storytelling al femminile #DONNEDICLASSEA. Tra i principali target di questi programmi di formazione ed informazione rientrano gli agenti immobiliari, così come gli amministratori di condominio, il settore del credito e tutti gli attori coinvolti nel processo decisionale che porta alla riqualificazione energetica e all’acquisto di un immobile dalle elevate prestazioni energetiche.

A questo scopo, ENEA ha sviluppato una guida alla riqualificazione energetica degli edifici dedicata agli amministratori di condominio, affiancata ad una serie di opuscoli rivolti agli utenti finali per massimizzare i vantaggi derivanti dal vivere in un edificio energeticamente efficiente.

Un cambiamento comportamentale sia da parte degli utenti finali che delle varie professionalità coinvolte rappresenta infatti un requisito imprescindibile per aggredire l’enorme potenziale di risparmio energetico rappresentato dagli immobili da ristrutturare. Per questo, sarà necessario porre ancora più attenzione in futuro a queste complesse dinamiche, supportate e favorite da adeguati strumenti di policy e meccanismi di incentivazione, che dovranno essere strutturali almeno nel medio periodo, in modo da permettere una pianificazione pluriennale e il de-risking degli investimenti da parte di tutti gli stakeholder coinvolti. Il tutto per orientare sempre più la domanda verso interventi di ristrutturazione profonda degli edifici condominiali, a cui fanno riferimento molte delle abitazioni ricadenti nelle zone semiperiferiche, periferiche e di estrema periferia, ancora caratterizzate da performance energetiche scadenti.

In particolare per i condomini, bisognerà puntare sugli interventi di ristrutturazione per raggiungere gli obiettivi posti al 2030 dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima: l’efficienza energetica degli edifici è infatti tra le priorità del Piano e il potenziale di risparmio energetico è enorme, ma è necessario accelerare l’attuale tasso annuo di riqualificazione energetica.

Ovviamente, la pandemia ha radicalmente mutato lo scenario di riferimento e al momento non è possibile fare previsioni sul futuro, Tuttavia, una ripresa in chiave green può rappresentare sicuramente nel breve periodo un volano per le nostre imprese e, in prospettiva, supportare l’iniziativa della renovation wave nel settore degli edifici che la Commissione Europea intende avviare nei prossimi mesi.

Il lockdown ha comportato nuove esigenze abitative che porteranno anche nella Fase 2 a riprogettare gli spazi all’interno delle abitazioni, non solo per lo smart working e la didattica a distanza, ma più in generale per una maggiore funzionalità e versatilità finalizzata a rendere più sicura e accogliente la propria abitazione. Crisi sistemiche come quella attuale si affrontano e superano meglio (o peggio) anche a seconda delle condizioni dell’alloggio in cui viviamo: il maggiore benessere percepito all’interno dell’abitazione può passare anche attraverso soluzioni di efficienza energetica, mobilitando risorse e investimenti per la riqualificazione degli edifici residenziali esistenti.

Anche al fine di intercettare tale domanda, tra i numerosi provvedimenti adottati dal decreto legge “Rilancio” rientra anche l’Ecobonus al 110% per le spese sostenute tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021. Un provvedimento che offre la possibilità per il committente dei lavori di optare anche per un contributo sotto forma di sconto in fattura da parte del fornitore, che potrà recuperarlo sotto forma di credito di imposta cedibile ad altri soggetti, comprese banche e intermediari finanziari, ovvero per la trasformazione in un credito di imposta.