La Transizione Energetica, tema di grande attualità che riscuote un fortissimo interesse presso gli stakeholder, è un processo complesso e di lungo periodo caratterizzato da cambiamenti strutturali nelle modalità di produzione e utilizzo di energia. Ha un impatto significativo, tra gli altri, sulla qualità della vita, sull’ambiente, sullo sviluppo economico e sull’organizzazione sociale.
Ad orientare lo sviluppo del sistema energetico sono le grandi forze di crescita e cambiamento che modificano e modellano l’intera organizzazione sociale e produttiva, i cosiddetti mega-trend. Oggi, tra quelli che guidano la transizione energetica tre emergono per rilevanza e impatto: la mitigazione del cambiamento climatico, l’accesso universale all’energia e la crescita della popolazione mondiale.
A tal proposito, la riduzione delle emissioni di gas serra, in particolare della CO2, richiede azioni urgenti al fine di limitare il riscaldamento globale al di sotto di 2°C come declinato nell’Accordo di Parigi COP21. Di pari urgenza e importanza è consentire l’accesso all’energia elettrica a quel miliardo di persone che ancora oggi nel mondo ne sono sprovvisti e allo stesso tempo garantire la crescita delle economie emergenti e mantenere un adeguato livello di sviluppo per i paesi più industrializzati.
Il nuovo modello deve essere caratterizzato da elevati standard di efficienza e in grado di fornire energia pulita, a elevata densità, continua ed economica.
Come già citato in altre occasioni, non esiste oggi e non si riesce ancora a immaginare per i prossimi anni un’unica fonte energetica che risponda a tali requisiti e, pertanto, la transizione energetica non sarà né omogenea né veloce. È necessario, allora, puntare su un mix energetico che promuova le fonti rinnovabili - certamente più pulite, ma non in grado di coprire tutte le tipologie di fabbisogno energetico - e al contempo preveda l’utilizzo di quelle fonti a minori emissioni, come il gas naturale, in grado di garantire continuità ed elevato contributo energetico in particolare nei settori del trasporto, grande industria e nella chimica. Come sempre accade, la ricerca avrà un ruolo fondamentale per superare i limiti attuali delle varie fonti energetiche, che per le rinnovabili sono la bassa densità e la discontinuità e per le fossili l’impronta carbonica.
Altre componenti importanti che si inseriscono a pieno titolo nel nuovo paradigma sono l’efficienza energetica, tassello fondamentale per la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni, l’economia circolare e l’adozione di modelli di consumo più sostenibili attraverso un impegno condiviso tra aziende e azioni dei singoli.
In questo quadro, Assomineraria rappresenta una componente importante della filiera energetica che è protagonista di questo processo di transizione, grazie al ruolo cruciale svolto nella ricerca e nell’applicazione di tecnologie innovative. Il confronto tra le imprese dei vari settori energetici -- in particolare quelle delle fonti rinnovabili sono al centro del lavoro dell’Associazione volto a facilitare l'avvio di nuovi modelli di produzione maggiormente sostenibili. Infine, dalla collaborazione con imprese specializzate nella valorizzazione di minerali solidi derivano ulteriori interessanti iniziative finalizzate alla decarbonizzazione dei processi industriali.
Le imprese sono costantemente impegnate nello sviluppo e ricerca di soluzioni tecnologiche innovative e in questa cornice si inserisce l’attività di formazione di Assomineraria che affianca le aziende con molteplici iniziative di informazione ed education, facendo “sistema” e lavorando sinergicamente nell’ottica di un’economia circolare che dia al nostro Paese nuove importanti opportunità di crescita.
Nei mercati emergenti, in particolare nei Paesi con importante potenziale e in forte sviluppo dal punto energetico, Assomineraria punta sul capacity building per creare nuove opportunità di cooperazione e di business, mettendo in evidenza l’enorme potenziale di competenze e capacità realizzative del sistema Italia.
L’obiettivo è quello di contribuire alla crescita economica e sociale dei Paesi nel pieno rispetto dell’ambiente e promuovere presso istituzioni e stakeholder locali un modello di sviluppo sostenibile e basato sull’ economia circolare facendo leva sulle competenze delle proprie imprese e sulla forza della filiera.
In conclusione, la Transizione Energetica rappresenta uno strumento fondamentale per disegnare un futuro sostenibile dal punto di vista ambientale ma anche economico e sociale. Per conseguire gli obiettivi abbiamo bisogno del contributo di tutti gli attori sia pubblici sia privati, andando oltre le divisioni, superando la demagogia e trovando punti comuni per muoversi velocemente attraverso una programmazione puntuale degli interventi avendo definito in maniera chiara le tempistiche, le risorse finanziarie e i soggetti attuatori.