Durante gli ultimi due decenni, la richiesta di pompe di calore in Italia ha fatto registrare un aumento esponenziale e nell’immediato futuro ci possiamo aspettare ulteriori importanti sviluppi della climatizzazione estiva ed invernale in tutte le tipologie di edifici, dal residenziale al terziario all’industriale. Attualmente, la quasi totalità delle macchine da climatizzazione installate nel nostro paese è basata su cicli frigoriferi a compressione di gas saturi in cui il compressore è azionato elettricamente; pertanto, il notevole incremento della domanda di condizionamento estivo negli ultimi anni ha portato ad un sensibile aumento dei consumi di energia elettrica, sbilanciato nei mesi estivi. In modo sempre più marcato, in futuro, il funzionamento simultaneo di milioni di condizionatori autonomi e centralizzati incrementerà il picco di potenza elettrica richiesta alla rete, spostando le punte massime di carico elettrico nella stagione estiva e causando uno sbilanciamento ad un sistema contraddistinto storicamente da una modesta riserva di potenza, come peraltro già evidenziato nell’ultimo PNIEC.

Le pompe di calore a gas con motore endotermico (GHP) raffigurano una interessante e performante applicazione per la climatizzazione estiva ed invernale caratterizzata dall’utilizzo diretto del gas naturale come combustibile. Tali pompe di calore aerotermiche, nate in Giappone, hanno trovato una larghissima diffusione soprattutto nei paesi del sud-est asiatico, già a partire dalla fine degli anni Ottanta, ma le loro prestazioni e caratteristiche fanno presagire che nel prossimo futuro possano trovare un’importante fetta di mercato anche nei mercati occidentali. Il maggior utilizzo del gas naturale per la climatizzazione permetterebbe di contenere i picchi di richiesta di energia elettrica nella stagione estiva ed allo stesso tempo di ribilanciare la domanda di gas negli stessi mesi. L’aumento dei consumi di gas in estate, stagione in cui generalmente la domanda crolla, eviterebbe l’immissione nei siti di stoccaggio del gas movimentato dai gasdotti a portata costante.

La tecnologia GHP consente, inoltre, di massimizzare le prestazioni energetiche degli edifici, di nuova costruzione o sottoposti a riqualificazione energetica, grazie al recupero del calore residuo del motore endotermico; permette anche di annullare quasi completamente il calo prestazionale e le problematiche legate sia ai cicli di sbrinamento (tipiche delle pompe di calore elettriche) che alla necessità di integrazione con altre apparecchiature in condizioni di temperatura esterna molto rigida, producendo gratuitamente acqua calda sanitaria a temperatura elevata. Nella stagione estiva, questo recupero di calore del motore - aggiunto alla potenza frigorifera prodotta - consente il raggiungimento di prestazioni energetiche anche superiori al 170‐180%. Questa tecnologia si presenta quindi particolarmente interessante in tutti quei settori caratterizzati da alti fabbisogni termici, frigoriferi e di acqua calda sanitaria, come ad esempio il terziario e l’industriale.

La tecnologia GHP, oltre a non richiedere in futuro un dispendioso potenziamento dell’infrastruttura elettrica,  è in grado, grazie anche alla disponibilità di una capillare rete di distribuzione del gas, di contribuire in maniera importante non solo alla riduzione del fabbisogno di energia primaria, ma anche al processo per la decarbonizzazione dell’ambiente previsto al 2050 dagli accordi internazionali, riducendo le emissioni nocive per la salute umana (ossidi di azoto, particolato e composti gassosi organici).

Attualmente in Europa, dove sono installati oltre 8.000 di questi impianti, vengono distribuite varie tipologie di GHP in grado di soddisfare le necessità di un mercato esigente e in continua evoluzione, partendo dalla “tradizionale” tipologia VRF aria-aria, passando poi alle versioni idroniche monoblocco o con scambiatore remoto, fino ad arrivare ad applicazioni più particolari quali la geotermia o le unità per refrigerazione con temperatura negativa di mandata acqua (che può scendere fino a -6°C).

Anche le GHP possono usufruire degli incentivi previsti dal DM 16 Febbraio 2016 erogato dal GSE in caso di sostituzione di vecchi generatori di calore.