Quali prospettive per il comparto della distribuzione dei carburanti? Non è un dibattito esclusivo dell’Italia, che pure ha tra i temi prioritari in agenda quello dell’ammodernamento della rete, ma di particolare interesse anche in Europa, dove si cerca di inquadrare la discussione in una prospettiva più ampia e tendenziale che consideri in prima battuta i risvolti in termini di sostenibilità. Dove per sostenibilità si intende traguardare l’obiettivo della neutralità carbonica nel lungo periodo, anche e soprattutto grazie allo sviluppo di carburanti a zero emissioni.

In questo contesto si inserisce UPEI, associazione che dal 1962 lavora per assicurare condizioni di parità e di concorrenza leale nella distribuzione carburanti europea e che oggi rappresenta circa 2.000 operatori indipendenti di 18 diversi paesi, attivi nell’attività d’importazione e distribuzione all’ingrosso e al dettaglio di energia.

Dal nostro punto di vista osserviamo come il settore sia in continua evoluzione e come alcune tendenze stiano emergendo in maniera consolidata.  Le stazioni di servizio continueranno ad avere un ruolo anche in futuro, ma dovranno adattarsi ai nuovi trend per continuare ad essere attrattive e redditizie. Anche a livello europeo la risposta sembra essere quella del “localismo” in un contesto globalizzato. Non un controsenso, ma la conferma che esistono tante soluzioni dettate dal contesto locale della stazione di servizio e dalla tipologia dei clienti che ci gravitano intorno.

A voler sintetizzare le tendenze in atto in Europa, che stanno contornando in modo netto il disegno della rete distributiva, si possono sicuramente evidenziare questi ambiti:

1)      La digitalizzazione

La digitalizzazione agisce a livello di “sistema” semplificando i processi e migliorando l’efficienza delle operazioni. Basti pensare alle possibilità offerte dai big data nella gestione dinamica del pricing, delle scorte, dell’utilizzo in chiave HSE. L’internet of things e i big data, renderanno “parlanti” tutti i contatti con i clienti, spostando i confini della relazione e richiedendo un innalzamento dei servizi offerti. Anche il mondo dei pagamenti è in continua evoluzione sotto la spinta della trasformazione digitale. In Europa ci sono circa 1 milione di fuel card e la tendenza indica una crescita continua ad un ritmo del 7% annuo.

2)      Il multi-service

Siamo nel pieno di una transizione della “customer-centricity”. Il trend è quello di concentrarsi più sulla persona che sull’auto. All’esigenza di servizi sempre più personalizzati e veloci, le stazioni di servizio possono rispondere grazie al supporto della digitalizzazione, che permette di raccogliere dati e adattare le offerte alle richieste del cliente, confezionando anche offerte su misura.  Aree lavaggio, parcheggi sorvegliati e sicuri, fitness center sulle aree di sosta, sono solo alcuni dei nuovi servizi che si affacciano sul panorama delle stazioni di servizio in Europa. Alcuni di questi cambiamenti sono indotti anche dalla legislazione, (ad es. il regolamento sui tempi di riposo crea la necessità di aree di sosta attrezzate), altri invece sono conseguenza del cambio dello stile di vita delle persone.

3)      Il multi-energy

La struttura della stazione di servizio del futuro, quindi, sarà sempre più indirizzata verso una “stazione dei servizi”, la quale dovrà inoltre adattarsi e modellarsi per garantire un’offerta multi-energy.  Nonostante nessuno sia in grado di determinare a priori quale fonte (e forma) di energia avrà la meglio nei prossimi anni, si può affermare con certezza che l’offerta di carburanti sarà sempre più ampia e diversificata. Non ci sarà un vincitore chiaro. Le auto elettriche si stima rappresenteranno circa il 10% del parco auto a livello europeo al 2030, quindi i carburanti liquidi rimarranno rilevanti nel futuro e la stazione di servizio dovrà essere in grado di proporre tutte le opzioni scelte dagli autisti.

La tempistica e le priorità delle scelte strategiche delle imprese sulla definizione dell’assetto di vendita futuro è inoltre influenzata dall’intervento del legislatore europeo. I regolamenti che fissano limitazioni all’emissione della CO2 per le nuove immatricolazioni o la prossima integrazione al regolamento che pone obiettivi per l’introduzione di prodotti gassosi, elettrici o idrogeno, sono interventi che inevitabilmente si rifletteranno sulle abitudini di mobilità delle persone e delle merci nei confini europei e quindi sull’assetto della rete di distribuzione del futuro.