Questa breve sintesi si concentra sul cosiddetto New Policies Scenario (NPS) che l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) prende a riferimento come centrale in quanto incorpora le misure di politica energetica espresse dai governi nell’ambito della Conferenza di Parigi, declinandole in funzione delle misure effettivamente attuate nei piani ufficiali o in via di approvazione dei governi. Va detto, tuttavia, che anche sul NPS lo stesso WEO non nasconde evidenti remore, considerando il crescente scostamento rispetto alle misure dichiarate dai governi in occasione dell’Accordo di Parigi. Di seguito, vengono sinteticamente esposte le principali dinamiche di domanda e offerta e commercio internazionale delineate nel NPS cercando di individuare quale ruolo si prospetta per petrolio e gas al 2040.
Fabbisogno di energia primaria e finale
Lo sviluppo che più colpisce l’immaginazione riguarda il drastico ribaltamento dei precedenti equilibri globali nei fabbisogni di energia. Nel 2000 infatti, Nord America, Europa e Giappone presi insieme rappresentavano il 52% dei consumi di energia primaria. Nel 2017 l’incidenza del resto del mondo, in prevalenza paesi in via di sviluppo, aveva già raggiunto il 64% ed è prevista aumentare al 73% entro il 2040. La crescita più veloce avviene nei paesi asiatici, con l’India in testa, in previsione di un fabbisogno che nel 2040 sarebbe circa il 50% di quello della Cina in quell’anno. Seguono il Medio Oriente e il Nord Africa e molto dopo l’America Latina e i paesi euroasiatici. Mentre il fabbisogno rimane essenzialmente stabile in Nord America, cala significativamente in Europa e Giappone.
Relativamente ai consumi finali, la crescita è dovuta per il 70% ad elettricità e gas, a scapito soprattutto del petrolio. L’incidenza dell’elettricità negli usi finali cresce dall’attuale 19% al 24% nel 2040, specie nel settore industriale dove energia elettrica e gas coprono insieme l’80% della crescita della domanda di energia negli usi finali. La dinamica della domanda elettrica è particolarmente vigorosa nei paesi in via di sviluppo, dove quasi raddoppia la sua quota tra il 2017 e il 2040. Il fabbisogno di petrolio conosce solo una lieve crescita da qui al 2040: viene infatti rallentato dallo sviluppo dei veicoli elettrici, la cui incidenza sul parco autoveicoli è prevista aumentare a tassi prossimi al 30% per almeno un quinquennio, per raggiungere 300 milioni di veicoli elettrici e ibridi nell’anno orizzonte della previsione.
Generazione elettrica
La crescita del 60% nella generazione elettrica vede una progressiva sostituzione del carbone a favore delle rinnovabili a livello mondiale, con un simmetrico ribaltamento delle posizioni tra l’inizio e la fine del periodo di previsione: il carbone passa dal 40% al 20%, mentre la generazione da rinnovabili aumenta dal 20% al 40%. L’incidenza del gas naturale rimane stabile al 20% lungo tutto il periodo. Le rinnovabili rimangono dominate dall’energia idroelettrica, che contribuisce per il 15% nel 2040, e sono complessivamente responsabili del 70% della crescita nella generazione: questo principalmente in ragione dell’aumento di nove volte della produzione fotovoltaica rispetto al 2017, spinto dal calo del 40% dei relativi costi. L’energia nucleare mantiene uno share del 10%, soprattutto per la nuova generazione nucleare in Cina.
Produzione di petrolio e gas naturale
La produzione di greggio convenzionale ha raggiunto un picco di 69,5 milioni di barili/g nel 2008 ed è prevista calare di 5,5 milioni di barili/g da questo livello nel 2040. Il deficit rispetto alla crescita della domanda viene coperto dallo sviluppo di scisti bituminosi e altri depositi di idrocarburi in prevalenza negli Stati Uniti che, dal 2013, sono i primi produttori di petrolio e gas a livello mondiale. Nel corso del prossimo decennio, la produzione statunitense è prevista raggiungere un plateau per poi calare, ma altri depositi di oli non convenzionali - prevalentemente in Argentina, Canada, Cina e Messico – dovrebbero essere messi in produzione per colmare la differenza tra domanda e offerta e consentire di evitare pressioni sui prezzi almeno nel corso del periodo di previsione. Complessivamente, la produzione di petrolio e gas naturale è prevista aumentare del 20% entro il 2040. Il gas naturale supererà il carbone nel 2030, divenendo la seconda fonte nel mix energetico mondiale.
Commercio internazionale
La forte crescita dei fabbisogni di petrolio e gas nelle aree in via di sviluppo e i mutamenti nella distribuzione geografica portano a notevoli cambiamenti nei livelli e direzione del commercio internazionale. I flussi di idrocarburi (come anche di carbone) si concentrano sui paesi asiatici. Nel 2040, questi rappresentano attorno ai due terzi del commercio internazionale di petrolio e gas naturale, contro il 50% di oggi. Le importazioni di petrolio dei paesi asiatici in via di sviluppo aumentano dell’80% tra il 2017 e il 2040, mentre circa la metà del commercio internazionale di gas naturale si dirige verso quest’area. Buona parte dei flussi sono destinati in Cina ed è prevedibile, di conseguenza, un’intensificazione dei rapporti economici e politici tra quest’ultima e paesi fornitori tra cui Russia, paesi mediorientali ed eurasiatici.
Il petrolio rimane di gran lunga la principale fonte nel trasporto internazionale di idrocarburi ma il commercio di gas naturale aumenta del 70%, soprattutto verso la Cina che nel 2040 quasi supera l’Unione europea nelle importazioni di questa fonte. Il trasporto via mare rapidamente supera quello via terra con il GNL, che aumenta il suo contributo al commercio internazionale dal 40% nel 2017 al 60% nel 2040.
Nel periodo esaminato il Nord America quasi raddoppia la produzione di idrocarburi e diventa esportatore netto di petrolio e gas. Tuttavia, è il Medio Oriente a detenere il primato di prima regione esportatrice di greggio e aumenta in modo consistente anche il volume di prodotti raffinati da destinare all’estero. Analogamente, la Russia si conferma ancora il principale esportatore di gas naturale lungo tutto il periodo considerato, seguita dal Medio Oriente e dal Nord America.