Notizie sbagliate e opinioni parziali che alterano la realtà creando inutili allarmismi. Non sono solo il frutto di cattiva informazione ma, spesso, strumenti maliziosi di battaglie politiche a sostegno di tesi precostituite. “Fake news”, le chiamiamo oggi con l’attenzione rivolta ai social media che le veicolano e le amplificano; cinquant’anni fa qualcuno avrebbe parlato di “disinformacija” ma l’uso consapevole di informazioni distorte è vecchio almeno come la storia umana.

Il progetto TAP in Italia ha accumulato nel campo una grande esperienza, fin dal primo impatto con il territorio salentino, e possiamo ben dire che l’acceso dibattito è stato spesso caratterizzato da fake news. Ecco perché abbiamo dedicato un grande impegno a ristabilire la verità e fare chiarezza su aspetti come la scelta dell’approdo, la sostenibilità ambientale e la sicurezza del gasdotto. Nell’interazione diretta con la popolazione interessata, sui social media e su quelli tradizionali TAP è impegnata a fornire elementi che permettano di distinguere ciò che è vero e ciò che è falso nella “narrazione” sul gasdotto.

“Il gasdotto impatterà su una spiaggia bellissima, e causerà gravi danni all’ambiente a mare e a terra”

Quello di Melendugno è senz’altro l’approdo con il minore impatto ambientale. TAP lo ha identificato dopo un’analisi certosina di dodici ipotesi progettuali, che ha portato a una scelta accurata, confermata dal Ministero dell’Ambiente nel decreto di Valutazione d’Impatto Ambientale. L’impatto sul litorale sarà evitato grazie all’impiego della tecnologia del microtunnel che passerà sotto la spiaggia, senza interferire con l’habitat protetto in mare e a terra; anche la posidonia, una pianta acquatica, la cui presenza è sporadica e comunque non localizzata nel percorso del gasdotto, è al sicuro.  Le macchie sparse della zona sono state infatti mappate con precisione e i risultati delle numerose campagne di rilevazione sono accessibili a tutti sul portale dedicato del Ministero dell’Ambiente. Sul territorio saranno visibili solo la valvola di intercettazione e il terminale di ricezione (Pipeline Receiving Terminal – PRT), che interesserà un totale di circa 12 ettari di terreno, di cui solo 4.000 metri quadri occupati da edifici. La struttura del terminale sarà rivestita con la tipica pietra leccese secondo un piano architettonico coerente con il paesaggio circostante. Il gasdotto propriamente detto, il tubo di 8 km dal microtunnel al PRT, sarà invece invisibile, perché interrato a una profondità di almeno 1,5 metri.

“Il paesaggio salentino fatto di uliveti e muretti a secco sarà irrimediabilmente stravolto”

L’impegno di TAP è quello di rispettare l’ambiente. Tutti gli ulivi temporaneamente rimossi per permettere la costruzione del gasdotto verranno successivamente reimpiantati nel luogo d’origine, come già accade per 100.000 alberi che negli ultimi quattro anni sono stati spostati e ripiantati nella sola provincia di Lecce per la posa di altre infrastrutture (acquedotti e fognature). La stessa premura sarà adottata per tutti i muretti a secco e le “pajare” (trulli salentini), mappati e censiti per permetterne una esatta ricollocazione e ricostruzione nei luoghi di origine a seguito della posa del gasdotto. I primi 210 ulivi sono stati trasferiti temporaneamente in una apposita nursery, dopo essere stati mappati, geolocalizzati e identificati con un’etichetta di riconoscimento. Tutte le piante sono curate secondo le migliori pratiche agronomiche e si trovano sotto una copertura comune, che le tiene al riparo dall’ambiente esterno e in particolare le protegge dal batterio della Xylella, che – quella sì – nel Salento ha assunto i contorni di una vera e propria piaga economica e, quindi, sociale.

“Un gasdotto è incompatibile con la vocazione turistica del territorio”

La Puglia, tra le regine del turismo in Italia, ospita già 14.000 km di gasdotti. E nel nostro paese esistono numerosi gasdotti, anche lungo spiagge dell’Adriatico che vantano riconoscimenti quali la Bandiera Blu o il premio 5 Vele. A tal proposito, è importante sapere che grazie alla tecnica del tunnel sotterraneo, non ci saranno mai scavi sulla spiaggia: il microtunnel, lungo 1,5 km, verrà infatti realizzato attraverso un pozzo di spinta a terra (circa 700 metri alle spalle della spiaggia) e giungerà in mare a circa 800 metri dalla costa, a una profondità di oltre 25 metri. Da lì verrà raccordato alla sezione offshore della condotta che verrà poggiata sul fondale marino; pertanto, la balneazione, le attività di pesca e quelle turistiche non subiranno alcuna conseguenza neanche durante la costruzione dell’opera.

“Il gasdotto è un’infrastruttura pericolosa per la salute dei cittadini”

Al contrario di quanto sostenuto da chi si oppone al progetto, il terminale di ricezione (PRT) non è una centrale che produce energia, ma è solo un luogo di passaggio del gas. Nel PRT, infatti, non vengono effettuate operazioni di trasformazione del gas né di stoccaggio, ma il gas viene misurato per la successiva immissione nella rete nazionale. Durante le normali operazioni, non produce alcun tipo di emissione in atmosfera; emissioni occasionali dalle caldaie a gas (per non più di 160 ore l’anno) sono previste solo durante eventuali fermate e ripartenze del terminale e in caso di repentine variazioni della pressione della rete. Le emissioni rilasciate possono essere considerate equivalenti, al massimo, a quelle di 96 caldaie domestiche su base annua, e sono, comunque, al sotto di qualsiasi limite di legge. Per offrire garanzie certe ai cittadini di Melendugno, TAP effettuerà un monitoraggio costante e trasparente delle emissioni, i cui dati saranno resi pubblici (come da prescrizioni VIA).

Per quanto riguarda infine il rischio di patologie tumorali, non esistono studi circa eventuali impatti dei gasdotti sulla salute. Tutti questi elementi portano a una sola conclusione: le infrastrutture come i gasdotti hanno una grande compatibilità con l’ambiente in cui si inseriscono, sono sicure e non mettono in pericolo la salute umana.

L’elenco delle fake news potrebbe continuare a lungo, da paventati apocalittici rischi di esplosione alla negazione del ruolo del gas naturale nel processo di transizione verso una economia ad energie rinnovabili. TAP si confronta con esse quotidianamente ed ha saputo conquistarsi credibilità e la fiducia di un sempre crescente numero di persone.