Casa Italia è il nome di un grande progetto di prevenzione dei rischi naturali e di promozione della sicurezza del territorio e del patrimonio abitativo: necessario e urgente in un Paese, come il nostro, che ha contato tante vittime e sofferto tanti danni a causa dei terremoti e del dissesto idrogeologico. E' stato elaborato, dopo i terremoti del 2016 e su indicazione del Presidente del Consiglio, da un gruppo di esperti, che ha prodotto qualche mese fa il “Rapporto sulla Promozione della sicurezza dai Rischi naturali” consultabile sul sito del Governo.

Tra le indicazioni metodologiche che vi sono contenute spiccano quelle relative alla necessità di agire in modo sistematico su tutte e tre le componenti del rischio (pericolosità degli eventi, vulnerabilità degli edifici, livello di esposizione di persone e beni) e di affrontare in modo integrato i diversi rischi naturali (sismico, idrogeologico, vulcanico, legato a cambiamenti climatici). Così come si segnala la necessità di intervenire con politiche e strumenti diversi: possono e devono concorrere all’obiettivo della prevenzione interventi pubblici e stimolo all’investimento privato, incentivi fiscali e promozione della cultura della sicurezza, miglioramento della quantità e qualità dei dati sui rischi naturali, sviluppo delle tecnologie e tutela del patrimonio culturale e paesaggistico.

Casa Italia è anche il nome del dipartimento della Presidenza del Consiglio dei ministri istituito per l'esercizio delle funzioni di indirizzo e coordinamento dell'azione del Governo connesse al progetto. La norma istitutiva gli affida l’obiettivo di "sviluppare, ottimizzare ed integrare strumenti finalizzati alla cura e alla valorizzazione del territorio, delle aree urbane, nonché del patrimonio abitativo, anche in riferimento alla sicurezza e all’efficienza energetica degli edifici”, curando il coordinamento degli attori istituzionali. Al dipartimento spetta dunque, soprattutto, guidare le azioni dei soggetti, pubblici e privati, potenzialmente coinvolti, e stimolarne iniziative coerenti con l’obiettivo di ridurre i rischi.

Sono fondamentali, ai fini della prevenzione, i dati su pericolosità, vulnerabilità ed esposizione ai rischi naturali. Su impulso di Casa Italia, l’Istat e altri istituti di ricerca nazionali hanno avviato un lavoro di integrazione e condivisione dei dati, con la creazione della "Mappa dei rischi naturali dei comuni italiani", accessibile a tutti i cittadini e in grado di fornire una informazione comprensibile e omogenea sul territorio nazionale. Il dipartimento proseguirà a sostenere il coordinamento delle fonti informative esistenti e a promuovere la loro accessibilità. In questa direzione, si segnala il progetto di integrazione delle banche dati pubbliche che contengono informazioni sulle caratteristiche e la storia costruttiva degli edifici, e di quelle che contengono dati sui rischi naturali, al fine di comprendere il livello di pericolosità associato ad ogni singolo edificio.

Così come sarà essenziale, per rendere efficace ed efficiente la spesa pubblica, un accurato monitoraggio degli investimenti in materia di sicurezza del territorio, delle infrastrutture e delle abitazioni. Rientra infatti fra le competenze del dipartimento anche l’individuazione delle forme di finanziamento più adeguate per la riduzione dei rischi, e la formulazione di misure di coordinamento e semplificazione dei diversi strumenti di finanziamento esistenti.

Particolare attenzione sarà dedicata al funzionamento degli incentivi fiscali destinati ai privati che intendano intervenire sulle proprie abitazioni per adeguarle alla normativa antisismica; incentivi particolarmente convenienti, che la legge di bilancio per il 2018 ha voluto integrare con quelli, già esistenti, riguardanti la riqualificazione energetica.

A Casa Italia la legge affida anche alcuni interventi diretti, particolarmente significativi. Fra questi, l’attivazione di cantieri sperimentali in alcuni comuni che presentano indici elevati di rischio. I cantieri, che coinvolgeranno gli enti locali interessati, riguarderanno interventi di adeguamento o miglioramento sismico di edifici pubblici e saranno caratterizzati dall’uso di tecniche poco invasive e di materiali innovativi. Ad essi si accompagnerà un’intensa attività divulgativa, con il coinvolgimento delle università, di esperti e di associazioni, con la finalità di far crescere la consapevolezza dei rischi e, insieme, la cultura della prevenzione e della sicurezza. Cantieri sperimentali, o pilota, perché da essi si vorrebbero derivare linee guida che possano costituire un riferimento per interventi di prevenzione estesi all’intero territorio nazionale, e perché si vuole “favorire una riflessione e un confronto dal basso sulla coerenza delle politiche adottate per prevenire i rischi con gli strumenti di pianificazione ordinaria e di programmazione dello sviluppo del territorio” (dal Rapporto, p. 104). Partirà, a breve, il primo cantiere nel comune di Sora, in provincia di Frosinone.

Casa Italia sta inoltre mettendo a punto con il Ministero dell’Istruzione un bando per la concessione di finanziamenti agli enti locali per l’effettuazione di verifiche di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici, a partire dalle zone a più elevata pericolosità; in alcuni casi sarà finanziata anche la progettazione degli interventi. I risultati delle verifiche costituiranno una base per la successiva programmazione della spesa in materia di edilizia scolastica.

Altre azioni sono in preparazione o allo studio. Ma restiamo convinti che, indipendentemente dalle singole iniziative, Casa Italia avrà continuità e successo se si affermerà come un progetto nel quale istituzioni pubbliche e soggetti sociali, e anche i singoli cittadini, sapranno riconoscersi e basare su di esso un’assunzione collettiva di responsabilità.