La firma del MOU fra Cina e Russia per la realizzazione di un nuovo gasdotto di collegamento fra i due paesi ha suscitato un ampio dibattito internazionale sulle implicazioni politiche, commerciali ed economiche di questo mega progetto che vanno ben oltre la singola iniziativa. RiEnergia dedica a questi aspetti una lunga intervista fatta a Morten Frisch, esperto dalla cinquantennale esperienza in materia gas, GNL e infrastrutture ad esso associate. Quel che emerge è un contesto più complicato e critico di quello sembra, ma che evidenzia l'importanza del gas, ancora per molti anni, quale fonte di transizione.
Power of Siberia 2: simbolismo o realtà?
Prima dei vertici dell'Organizzazione di cooperazione di Shanghai (SCO) tenutisi nella città cinese il 2 settembre tra i presidenti Putin e Xi Jinping, i team commerciali di Gazprom e CNPC hanno negoziato “24 ore su 24” il contratto sul gas. Si può presumere che uno dei compiti che il team di Gazprom era stato incaricato di portare a termine fosse un contratto di fornitura di gas per il progetto Power of Siberia 2. Il che non si è concretizzato.
Gazprom e CNPC hanno firmato una serie di accordi. La firma degli accordi elencati di seguito ha lo scopo di rafforzare ulteriormente le relazioni tra Cina e Russia in materia di gas. Tuttavia, sembra che i negoziati non siano stati “facili” per il team di Gazprom.
Sono tre gli accordi chiave:
(1) Aumento delle forniture tramite il gasdotto Power of Siberia 1 (PoS 1) da 38 mld mc/anno a 44 mld mc/anno;
(2) Aumento delle forniture tramite il gasdotto Far East da 10 mld mc/anno a 12 mld mc/anno (dovrebbe entrare in funzione nel 2027 e raggiungere la piena capacità entro il 2030);
(3) Un protocollo d'intesa (MoU) per la costruzione dei sistemi di gasdotti Power of Siberia 2 (PoS 2). Si tratta di un mega-progetto da 50 mld mc/anno e il protocollo d’intesa per la sua costruzione è considerato vincolante.
Durante il vertice SCO non è stato raggiunto però alcun accordo di vendita per la fornitura di gas di PoS 2. Senza un contratto di fornitura legalmente vincolante, chi costruirà un gasdotto lungo 3.000 km e con una capacità di 50 mld mc/anno? Il solo costo è stimato in 13-15 mld doll., con costi infrastrutturali totali superiori a 27 mld doll.
Come è stata percepita a livello internazionale, in Cina e in Russia, la firma del protocollo d'intesa per la costruzione del PoS 2?
A livello internazionale, la stipula del protocollo d’intesa vincolante PoS 2 per il progetto del gasdotto, insieme alla firma dell’aumento dei volumi di fornitura tramite PoS 1 e Far East, sono considerati un importante rafforzamento dell’asse energetico Cina-Russia. Il fatto che la Cina abbia iniziato ora a ricevere carichi di GNL dal progetto Arctic LNG 2 della Russia, soggetto a sanzioni – il quarto carico è stato scaricato il 14 settembre – ha rafforzato ulteriormente la percezione di questo asse energetico.
Bisogna poi notare che, secondo quanto riferito, il primo ministro indiano Modi – anch’egli tra i partecipanti al vertice SCO – ha risolto le controversie di confine tra India e Cina all’inizio della riunione. Si presume quindi che anche l’India abbia aderito a questo asse energetico, una situazione che trova conferma nel proseguimento delle importazioni indiane di petrolio greggio russo, seppur soggetto a sanzioni.
In Cina, la firma del protocollo d’intesa per la costruzione del PoS 2 è vista come un passo positivo verso una strategia di lungo termine volta a diversificare le forniture energetiche e, in particolare, ad abbandonare l’importazione di GNL dagli Stati Uniti.
Il messaggio veicolato nei media russi è che la firma del protocollo per la costruzione del PoS 2 sia ritenuto dalle autorità come un importante tassello per la ricerca di nuovi mercati per le esportazioni di gas via gasdotto da parte di Gazprom, che andrebbe così a sostituire i mercati dell'UE. Tuttavia, quello che questi articoli sottacciono è il fatto che i cinesi sono molto esigenti nei negoziati. L’esportazione di gas attraverso PoS 1 verso la Cina non è affatto redditizia come lo sarebbero state le esportazioni di gas tramite gasdotto verso i paesi membri dell’UE. Sempre se le vendite di gas del PoS 1 possano ritenersi redditizie!
Per quanto ne so, la firma del protocollo non è stata riportata sul sito web di Gazprom né sul suo profilo LinkedIn.
C’è certamente un nuovo slancio nelle relazioni tra Cina e Russia in fatto di gas, ma cerchiamo di essere cauti e di non saltare troppo rapidamente alle conclusioni. Prima della costruzione del PoS 1 ci sono stati vent’anni di memorandum. Mosca spera sicuramente che questa volta sia diverso, ma i negoziatori di Gazprom non sono riusciti a raggiungere un accordo sulla vendita di gas con la CNPC prima della scadenza del 2 settembre.
L’annuncio del raggiungimento di un accordo per Power of Siberia 2 potrebbe essere la notizia più importante dell’anno per i mercati del GNL. Qual è la sua opinione al riguardo e perché?
La politica energetica della Cina prevede un mix equilibrato di fonti di energia primaria: carbone, petrolio greggio e GNL. Il Paese sta dando priorità alla produzione interna per migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e rafforzare la bilancia dei pagamenti.
Trump alla Casa Bianca e le importazioni di GNL statunitense soggette a dazi sempre più elevati da parte della Cina, ha portato quest’ultima ad azzerare, dall'inizio di febbraio 2025, l’import di questa commodity dagli USA. Gli acquirenti cinesi sono stati quindi costretti a dirottare tutti i carichi provenienti dagli Stati Uniti verso terminali di importazione di GNL in paesi terzi in Asia e in Europa.
Nel breve-medio termine, per sostituire le importazioni di GNL statunitense, la Cina punta sull’aumento delle importazioni di gas tramite i gasdotti PoS 1, Far East e dalle Repubbliche dell’Asia centrale, insieme all’aumento della produzione interna. Finora, nel 2025, le importazioni cinesi sono state ridotte di circa il 20% rispetto al 2024, uno sviluppo che è stato favorito da condizioni climatiche favorevoli e dalla riduzione della domanda da parte dei consumatori industriali.
Sul lungo periodo, i 50 mld mc/anno di gas che dovrebbero essere forniti dal progetto PoS 2 potrebbero ridurre ulteriormente questo dato. Tuttavia, a mio avviso, ci vorranno dai sette ai dieci anni prima che le importazioni di gas attraverso il PoS 2 possano iniziare, dopo che CNPC e/o altri acquirenti cinesi di gas avranno firmato contratti vincolanti per l’acquisto di gas. Non c’è nulla a indicare che un accordo del genere possa essere firmato prossimamente.
Come spiegato, la firma del protocollo d’intesa per la costruzione del PoS 2 non avrà conseguenze immediate sul mercato del GNL. Tuttavia, il progetto invia un chiaro messaggio agli sviluppatori di impianti di liquefazione di GNL statunitensi che speravano di firmare accordi a lungo termine con acquirenti cinesi: non fate affidamento sul mercato cinese per raggiungere la FID per i vostri progetti.
Power of Siberia 2 non è l’unico mega progetto di gasdotto al mondo. In questo numero di RiEnergia abbiamo parlato del gasdotto transoceanico di Panama e di quello che dovrebbe collegare l’Uruguay al Brasile. Ci sono altri grandi progetti di cui non abbiamo parlato ma che sono di grande rilevanza strategica?
I progetti di transizione energetica nei paesi dell’OCSE sono in ritardo rispetto ai piani, mentre i costi di questi progetti stanno aumentando in modo esponenziale, come dimostrano i casi della Germania e del Regno Unito.
A mio parere, l’idrogeno, a causa delle leggi della fisica e quindi della sua bassa efficienza e dei costi proibitivi, non diventerà mai un vettore energetico rilevante, indipendentemente dal suo colore. Di conseguenza, i Paesi europei avranno bisogno di gas naturale in quantità molto maggiori e per un periodo molto più lungo di quanto prevedano attualmente la Commissione europea e i governi del continente.
Tutte le forniture tramite gasdotti dalla Russia ai Paesi europei sono ora interrotte definitivamente, o almeno fino alla fine della guerra in Ucraina.
La Norvegia fornisce oggi un terzo dell’approvvigionamento tramite gasdotti, ma sulla base delle attuali proiezioni, la produzione di gas norvegese inizierà a diminuire intorno al 2030, a meno che non vengano individuati e sviluppati nuovi giacimenti per la produzione e l’esportazione. La maggior parte delle riserve potenziali di gas norvegese si trova nell’estremo Nord, nel mare di Norvegia e nel mare di Barents. Per incoraggiare l’esplorazione e lo sviluppo di queste risorse, gli acquirenti europei dovrebbero stipulare nuovi accordi di fornitura a lungo termine. La maggior parte delle esportazioni norvegesi tramite gasdotti viene oggi venduta su base spot o a breve termine, per via delle politiche europee di transizione energetica.
Oltre alla Norvegia, anche l’Algeria è un importante fornitore di gas via gasdotti per l’Europa. Lo stesso vale per l’Azerbaigian. Come la Norvegia, entrambi i paesi hanno urgente bisogno di nuovi contratti di fornitura di gas a lungo termine per sostenere i loro sforzi di esplorazione e sviluppo in questo settore. Ad esempio, oltre alle riserve di gas convenzionali, l’Algeria dispone di grandi giacimenti di gas di scisto che potrebbero costituire un’importante fonte per Italia, Svizzera, Austria, Slovacchia, Ungheria, Spagna, Portogallo e Francia.
Va inoltre ricordato che paesi come il Regno Unito, la Germania, la Romania e la Bulgaria hanno tutti un potenziale di riserve di gas non sfruttate. Nel Regno Unito le attività di esplorazione e produzione di petrolio e gas sono ostacolate dalla politica fiscale, mentre in Germania il divieto di fratturazione idraulica impedisce la produzione di prezioso gas nazionale.
L’aumento delle attività di esplorazione e produzione di petrolio e gas nei Paesi europei contribuirebbe a creare preziose attività economiche e migliorerebbe la bilancia dei pagamenti dello Stato produttore.
Il gas naturale prodotto internamente secondo le normative europee avrebbe anche una densità di carbonio totale molto inferiore rispetto al GNL importato e rigassificato, considerando la produzione, la lavorazione e il trasporto fino ai clienti finali di energia. Il GNL importato dagli Stati Uniti, a seguito della rigassificazione, avrebbe una densità di carbonio totale compresa tra 15 e 20 volte superiore a quella del gas naturale prodotto internamente e trasportato tramite gasdotto – considerando la produzione, la lavorazione, il trasporto e la rigassificazione. Come possono questi aspetti estremamente positivi, sia dal punto di vista economico che ambientale, essere ignorati dai governi nazionali e dalla Commissione europea?
In un contesto di politiche di decarbonizzazione, tutti questi progetti estremamente costosi, con cicli di vita decennali non sembrano superflui? Esiste il rischio che, qualora realizzati, non venissero utilizzati, oppure confermano che il gas sarà ancora necessario per molto tempo?
Come discusso al punto 3 sopra, i Paesi europei avranno bisogno di gas naturale in quantità maggiori e per un periodo decisamente più lungo di quanto si prevede attualmente. Le economie emergenti asiatiche, così come quelle sudamericane e, in misura minore quelle africane, vedranno un rapido aumento della domanda di energia.
I Paesi asiatici hanno urgente bisogno di sostituire il carbone con GNL nella produzione di energia elettrica, ma attualmente il prezzo di quest’ultimo, compreso tra gli 11 e i 12 doll. MBtu, è troppo alto per consentire la transizione. Se il prezzo del GNL su base FOB ai Paesi asiatici potesse essere ridotto al di sotto dei 9 doll. MBtu, la domanda di GNL dovrebbe aumentare in modo sostanziale.
Sono fermamente convinto che il gas sarà necessario per molto tempo e che la sua quota nei mercati energetici, in particolare nelle economie in via di sviluppo, sarà determinata dal prezzo del GNL consegnato.
Poiché il gas naturale sarà necessario in tutto il mondo in quantità molto maggiori – e a mio parere, ben oltre il 2050 – non ritengo che i nuovi progetti di gasdotti o GNL, con i loro cicli di vita decennali, diventeranno superflui.
La traduzione in italiano è stata curata dalla redazione di RiEnergia. La versione inglese di questo articolo è disponibile qui



















