Si parla di povertà energetica quando un nucleo familiare non riesce ad accedere a servizi energetici adeguati. Questa condizione può impattare negativamente sulla qualità della vita dei soggetti coinvolti, oltre ad ostacolare la transizione ed aumentare le disparità sociali. Questo fenomeno, solitamente, origina in famiglie con un basso reddito che spesso vivono in edifici dotati di scarsa efficienza energetica e per le quali i costi dell’energia sono elevati.
Secondo i dati Eurostat, nel 2023 il 10,6% delle famiglie europee ha riportato di non aver potuto riscaldare in modo adeguato la propria abitazione. Questo fenomeno è in aumento sia rispetto al 2022 che al 2021, quando queste percentuali erano rispettivamente al 9,3% e al 6,9%. Tuttavia, le problematiche per queste famiglie non sono limitate solo al periodo invernale, ma si estendono anche alle stagioni estive nelle quali, al contrario, hanno difficoltà a raffreddare l’abitazione.
Il fenomeno della povertà energetica può essere sostanzialmente limitato tramite l’efficientamento energetico. Per questo motivo, l’UE si impegna in questo senso supportando gli Stati Membri nel processo di efficientamento del parco immobiliare. Il progetto REHOUSE (Renovation packagEs for HOlistic improvement of EU’s bUildingS Efficiency, maximizing RES generation and cost-effectiveness), co-finanziato tramite il programma Horizon Europe, si inserisce perfettamente in questo contesto. Il duplice obiettivo di questa iniziativa è, da un lato, quello di sviluppare soluzioni innovative per l’efficientamento energetico degli edifici nell’UE. Dall’altro, essa si prefigge l’obiettivo di coinvolgere gli utenti, così da aumentare la consapevolezza sui benefici dell’efficientamento e della sostenibilità. Infatti, tramite queste soluzioni, si vuole garantire un ambiente più salubre e confortevole per le famiglie, le quali godranno anche di minori costi in termini di spesa energetica e di manutenzione.
Il progetto introduce 8 pacchetti di ristrutturazione (RP) edilizia distribuiti in 4 siti dimostrativi situati in Grecia, Italia, Francia e Ungheria, coinvolgendo partner tecnici incaricati della progettazione e dello sviluppo delle tecnologie e le organizzazioni che dispongono dei siti dimostrativi. I pacchetti sono testati in contesti caratterizzati da povertà energetica, rendendo possibile non solo verificare i benefici apportati, ma anche il grado di coinvolgimento degli utenti delle strutture selezionate e l’adattabilità delle soluzioni ai vari contesti. I pacchetti sono caratterizzati da tecnologie innovative che mirano a fornire una soluzione ottimale rispetto alle peculiarità e alle esigenze specifiche di ciascun sito dimostrativo.
Il sito dimostrativo greco si trova nel campus della Democritus University of Thrace vicino alla città di Xanthi, nella regione della Tracia. L’edificio in questione ha una scarsa efficienza energetica a causa delle caratteristiche dell’involucro. Questo fatto comporta l’aumento della domanda di riscaldamento e quindi i costi. L’edificio utilizza un sistema di riscaldamento centralizzato e non è presente alcun impianto di raffreddamento. Per questo sito, gli obiettivi del progetto sono aumentare l’efficienza energetica della struttura ma anche valutare l’impatto dell’operazione sulle attività quotidiane dei condomini. I pacchetti utilizzati sono tre. Il primo è la pompa di calore multi-sorgente (RP 01) che può utilizzare fonti energetiche di diverso tipo, come l’energia solare, geotermica, aria e energia termica da sistemi di accumulo. Lo scopo è quello di fornire una fonte di riscaldamento e raffreddamento per gli ambienti e di acqua calda domestica. Inoltre, la pompa di calore in oggetto è più efficiente rispetto a quelle convenzionali, potendo raggiungere un valore COP (Coefficient Of Performance) pari al 4,5. Il secondo pacchetto è un involucro edilizio adattabile/dinamico (RP 02). Si tratta di un sistema modulare in cui vengono utilizzati materiali riciclabili, come l’alluminio, in modo da ridurre l’impronta di carbonio dell’edificio e accelerare i tempi di ristrutturazione tramite la prefabbricazione, ma anche vetro e pannelli fotovoltaici. Il sistema è progettato per essere facilmente installato abbassando i costi di ristrutturazione. L’ultimo pacchetto è lo SmartWall (RP 03), un sistema di pareti multifunzionale composto da tecnologie quali: 1) pannelli prefabbricati con isolamento ecologico, 2) fan coil per il riscaldamento e il raffreddamento, 3) sistema di ventilazione meccanica con filtri e unità di recupero energetico, 4) batterie, 5) pannelli fotovoltaici e 6) finestre intelligenti.
Per l’Italia è stato scelto un edificio popolare situato a Margherita di Savoia in Puglia. Si tratta di un’area marginale e come la gran parte degli edifici in questa zona, lo stabile è caratterizzato da elevati consumi energetici, derivanti anche dallo scarso isolamento, e alte emissioni di gas serra. Le problematiche principali sono l’elevata dispersione di calore, l’inadeguata ventilazione naturale e la presenza di barriere architettoniche, mentre sul piano sociale si evidenziano problematiche di vulnerabilità e degrado. Il risultato auspicato è quello di ridurre il livello di povertà energetica, come anche il miglioramento della consapevolezza sociale rispetto ai benefici della ristrutturazione. I pacchetti utilizzati in questo sito sono l’RP 04 e l’RP 05. Il primo è un kit di ristrutturazione olistico centralizzato per sistemi di riscaldamento e raffreddamento. Il kit è progettato attorno ad una pompa di calore aria-acqua reversibile alimentata da BIPV (fotovoltaico integrato) in loco e collegata a un serbatoio di accumulo di energia termica con PCM. Il secondo è un sistema di facciata multiuso con isolamento a base biologica e BIPV, ovvero un sistema di pannelli prefabbricati integrati con una sottostruttura modulare. Il sistema dà vita ad un rivestimento termo-fonoassorbente e fotovoltaico.
Il sito francese è un edificio residenziale multifamiliare costruito nel 1959. Lo stabile è costituito da muri in cemento che determinano uno scarso isolamento termico. Inoltre, ognuno dei 19 appartamenti presenti è dotato di una caldaia a gas, comportando un’alta impronta di carbonio totale dell’edificio. Ne consegue che le principali sfide sono il miglioramento dell’isolamento energetico e la riduzione del consumo energetico e delle emissioni. Il pacchetto utilizzato in questo sito è l’RP 06. L’unico pacchetto impiegato è il PanoRen che si basa sull’utilizzo di facciate multifunzionali costituite tramite il pannello Panobloc®. Si tratta di un pannello ibrido composto da legno e materiale isolante biologico, a cui vengono aggiunti pannelli fotovoltaici di seconda vita.
Il sito ungherese si trova a Budapest in un’ex area industriale. L’edificio è attualmente un dormitorio per gli studenti della St. Paul’s Academy ma si trattava originariamente di una fabbrica. Gli obiettivi del progetto per questo sito sono la ristrutturazione del rivestimento esterno e la riduzione dell’impatto ecologico tramite l’efficientamento energetico. Inoltre, si vuole creare un ambiente più vivibile per gli studenti adattando la costruzione alle loro esigenze. Le minori spese attese per la manutenzione ma anche i minori costi energetici auspicati, contribuiranno a ridurre la povertà energetica. In questo contesto sono stati selezionati il pacchetto RP 02, l’RP 07 e l’RP 08. Il primo pacchetto è il già menzionato involucro edilizio adattabile/dinamico che è stato selezionato anche per il sito greco. Il secondo comprende un isolamento termico in cellulosa composto da materiale isolante termico ed ecologico al 100%, ottenuto tramite un processo di attivazione idromeccanica della cellulosa contenuta nelle particelle del legno. L’ultimo pacchetto è il sistema di finestre intelligenti che non solo riduce al minimo la perdita di calore ma incorpora anche una gestione smart dell’accumulo solare grazie all’uso di sensori. In questo modo, la perdita di calore può essere dimezzata e il sistema può essere installato su qualsiasi tipo di edificio.
Il progetto ha una durata prevista di circa quattro anni, da ottobre 2022 a settembre 2026 e si articola in tre fasi: la prima prevede il monitoraggio su un periodo di riferimento, ovvero l’intervallo di tempo scelto per rappresentare il funzionamento del sistema prima dell’introduzione delle nuove tecnologie. Grazie all’installazione di appositi dispositivi, la fase di monitoraggio si estende fino all’inizio dei lavori. La seconda fase si svolge nel periodo di ristrutturazione, durante la quale hanno luogo i relativi lavori. In questa fase vengono raccolti ulteriori dati relativi agli aspetti costruttivi, come ad esempio le tempistiche dell’intervento e i costi di costruzione. L’ultima fase è quella della rendicontazione dove vengono verificati i risultati ottenuti e il funzionamento del sistema dopo aver implementato le specifiche soluzioni.
In conclusione, il REHOUSE mira a contrastare la povertà energetica e promuovere la transizione tramite un’edilizia più sostenibile, efficiente e inclusiva. Gli strumenti per raggiungere questi obiettivi sono soluzioni tecnologiche avanzate e un forte coinvolgimento degli utenti. Infatti, il progetto punta non solo a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, ma anche a generare un impatto positivo sulla qualità della vita delle persone che li abitano, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi climatici e sociali dell’Unione Europea.