Poco prima della pausa invernale, le istituzioni europee hanno finalizzato quella che a Bruxelles viene chiamata la transizione istituzionale, che riguarda il rinnovo del Parlamento Europeo, la leadership della Commissione Europea e la presidenza del Consiglio Europeo. Tenendo conto dei risultati delle elezioni europee e del contesto globale e locale in rapida evoluzione, il nuovo Collegio dei Commissari ha stabilito le priorità politiche per il mandato legislativo 2024-2029. Come era prevedibile, molte delle questioni su cui la Commissione lavorerà avranno impatti significativi e di vasta portata sui settori dell'energia e dei carburanti europei.
Da un lato, gli sviluppi geopolitici e la realtà economica degli Stati membri hanno spinto la nuova Commissione Europea a mettere la competitività industriale al centro della politica. La Presidente von der Leyen, supportata da vari Vicepresidenti e Commissari, si è impegnata a lavorare per il recupero della competitività dell'industria europea in un mondo globalizzato. Questo intento si riflette nei suoi piani regolatori: entro la fine di febbraio 2025 (entro i primi 100 giorni del suo mandato), la Commissione presenterà un nuovo European Industrial Deal, che sarà visto come l'erede del Green Deal europeo e comprenderà iniziative come un Piano d'Azione per l'Energia Accessibile, un Acceleratore per la Decarbonizzazione Industriale, un Fondo per la Competitività Europea e un Piano d'Azione Industriale per il settore automobilistico, tra le altre misure.
È chiaro che il settore automobilistico europeo – e tutti quelli ad esso legati – saranno al centro dell’attenzione a Bruxelles. In particolare, dopo lo tsunami normativo degli ultimi cinque anni, la Commissione Europea dovrà rivedere molte delle decisioni che, per ragioni economiche o politiche, erano state considerate dannose per la competitività del settore. I cambiamenti più evidenti riguarderanno senza dubbio il Regolamento Europeo sugli standard di emissione di CO2 per i veicoli leggeri e l'obbligo di ridurre del 100% le emissioni di gas serra delle nuove flotte entro il 2035 (il cosiddetto bando del motore a combustione interna). Dopo che tale decisione è diventata centrale durante i dibattiti elettorali dell'UE, la Commissione – attraverso il nuovo Commissario per il Clima, Net Zero e la Crescita Pulita, Woepke Hoekstra – presenterà una serie di misure per integrare un "approccio tecnologicamente neutro" che promuove l'inclusione degli e-fuel nelle nuove regole sulle emissioni delle auto. Questo risponde a una richiesta di lunga data dei settori automobilistico e dei carburanti di includere le prestazioni climatiche e ambientali dei carburanti a basse emissioni di carbonio nei Regolamenti UE, rivedendo di fatto il divieto di vendita di motori a combustione interna che utilizzano esclusivamente questi carburanti più puliti.
Questi dibattiti saranno anche parte di una discussione più ampia sull'ambizione climatica. Sostenendo l'impegno espresso dalla Commissione UE precedente, l'attuale Collegio presenterà proposte legislative per stabilire un obiettivo di decarbonizzazione del 90% entro il 2040. Resta da vedere se l'inclusione di un obiettivo intermedio per il 2040 attiverà automaticamente la revisione di tutti i provvedimenti che facevano parte del pacchetto Fit for 55 (poiché basati sull'obiettivo di riduzione del 55% entro il 2030), sebbene la Commissione Europea abbia già dato indicazioni per una revisione normativa più approfondita.
A tal proposito, il Commissario per l'energia e le politiche abitative Dan Jorgensen è stato incaricato di lavorare su un nuovo obiettivo per le energie rinnovabili per il 2040. Resta da vedere se tale nuovo obiettivo includerà anche mandati e obblighi specifici per settore.
Mentre permangono molte incertezze, è certo che il prossimo mandato sarà prolifico in termini di politiche e normative che riguardano il settore energetico.
La Commissione sta già preparando la revisione dell'ETS dell'UE e l'attuazione del Carbon Adjustment Mechanism (CBAM), previsto per il 2026. Inoltre, ci si aspetta che vengano adottate normative secondarie dettagliate per definire le tecnologie a zero emissioni, compreso lo stoccaggio dell'energia e le tecnologie e le infrastrutture per gli RFNBO (cioè per i carburanti rinnovabili di origine non biologica, come l’idrogeno).
I combustibili liquidi potrebbero anche ricomparire nell'agenda politica dell'UE: mentre la Commissione lavorerà sull'eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili e sull'incentivazione degli investimenti privati nella decarbonizzazione, esaminerà anche misure per migliorare la disponibilità di biocarburanti nell'UE e incentivare gli investimenti in reti, stoccaggio e trasporto, infrastrutture transfrontaliere, efficienza energetica e digitalizzazione dei sistemi energetici, nonché l'uso dell'idrogeno. Tutto ciò dovrebbe essere incluso nella nuova "Strategia di Investimento per l'Energia Pulita", anch'essa prevista per il 2025.
Infine, la Commissione continuerà a portare avanti le sue strategie per guidare la trasformazione dei settori del trasporto europeo, rivedendo e aggiornando il Piano di Trasporto Sostenibile dell'UE.
È chiaro che il secondo mandato della Presidente von der Leyen non sarà – come alcuni si aspettavano solo pochi mesi fa – un periodo di transizione. La pipeline normativa e politica sarà ricca di iniziative a supporto della transizione verso un mix energetico a basse emissioni di carbonio, mantenendo al contempo la competitività e l'accessibilità al centro delle decisioni.
Una strada tortuosa quella che attende il settore dei carburanti, che offrirà opportunità per continuare a lavorare insieme per una normativa realistica e attuabile, a supporto di un futuro più giusto, competitivo e sostenibile.
La traduzione in italiano è stata curata dalla redazione di RiEnergia. La versione inglese di questo articolo è disponibile qui