Tradizionalmente, i cittadini erano percepiti come consumatori o destinatari passivi di servizi energetici. Il loro coinvolgimento con i sistemi energetici era limitato al consumo e il processo decisionale era confinato a decisori politici, industrie e grandi aziende. Questo modello centralizzato ha contribuito però al degrado ambientale, a pratiche non sostenibili e a una mancanza di fiducia nella governance energetica. Ha, inoltre, impedito l'inclusione dei cittadini nel processo decisionale che riguarda l'energia. Tuttavia, la transizione energetica globale ha portato a un cambiamento fondamentale nel modo in cui consideriamo il ruolo dei cittadini nei sistemi energetici.
La cittadinanza energetica rappresenta un cambiamento fondamentale rispetto al paradigma tradizionale, promuovendo il coinvolgimento attivo dei cittadini nei sistemi energetici. Questo concetto è stato esplorato a fondo attraverso il progetto Horizon dell'UE DIALOGUES che ha cercato di rendere operativi, contestualizzare, misurare e supportare i quadri, le politiche e le istituzioni necessarie per promuovere una cittadinanza energetica profonda e inclusiva. Impegnandosi attivamente nei sistemi energetici, i cittadini possono assumere ruoli diversi, non solo come consumatori e produttori, ma anche come sostenitori e contributori critici alla definizione delle politiche energetiche.
A tal fine, il Clean Energy Package (CEP) dell'Unione Europea stabilisce un quadro legislativo che rafforza i cittadini assegnando loro ruoli chiave quali consumatore attivo, autoconsumatore di energie rinnovabili, cittadino delle comunità energetiche e delle comunità rinnovabili. Attraverso questo quadro normativo, i cittadini possono influenzare la politica energetica, generare energia rinnovabile e partecipare attivamente a progetti locali, promuovendo un panorama energetico più decentralizzato e inclusivo.
Diversi fattori influenzano l'impegno dei cittadini nella transizione energetica e coinvolgono la sfera socio-politica, economica, ambientale, psicologica ed etica. Ogni dimensione offre diversi incentivi e barriere per i cittadini che vogliono partecipare attivamente alla transizione energetica. Per un'analisi più dettagliata della materia si rimanda al nostro recente articolo, "Empowering energy citizenship: Exploring dimensions and drivers in citizen engagement during the energy transition", pubblicato sul Journal of Energy Reports.
Quanto ai fattori socio-politici: i concetti di giustizia energetica e governance democratica svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere la cittadinanza energetica. I cittadini sono più propensi a impegnarsi in attività legate all'energia se ritengono che il processo decisionale sia inclusivo, trasparente ed equo. L'accettazione sociale dei progetti per la produzione di energia rinnovabile e l'equa distribuzione delle risorse energetiche sono essenziali per garantire il sostegno pubblico. Le iniziative che promuovono le comunità energetiche locali consentono ai cittadini di assumersi la proprietà dei sistemi energetici e di assicurare che i benefici derivanti dall'energia rinnovabile siano equamente condivisi.
Quanto ai fattori economici, compresi gli incentivi finanziari, questi sono essenziali affinché i cittadini partecipino alla transizione energetica. Gli incentivi comprendono sussidi per installazioni di energia rinnovabile, tariffe feed-in per l'energia autoprodotta e supporto finanziario per miglioramenti dell'efficienza. Tuttavia, le barriere economiche, come gli elevati costi iniziali per le tecnologie rinnovabili e un supporto politico inadeguato per i prosumer, devono essere superate per rendere la cittadinanza energetica più accessibile. Coinvolgere i cittadini come prosumer, individui che producono e consumano energia, può democratizzare ulteriormente il sistema energetico, promuovendo l'indipendenza energetica e l'autosufficienza.
Driver ambientali: la consapevolezza ambientale è un altro potente motivatore per l'impegno dei cittadini nella transizione energetica. Molti cittadini sono spinti dal desiderio di combattere il cambiamento climatico e proteggere l'ambiente per le generazioni future. Le iniziative che aumentano la consapevolezza e istruiscono il pubblico sui benefici ambientali delle energie rinnovabili e del risparmio energetico possono rafforzare ulteriormente questa motivazione. L’articolo sopracitato evidenzia la correlazione tra valori pro-ambientali e partecipazione dei cittadini ai progetti di energia rinnovabile, sottolineando l'importanza della consapevolezza ambientale nel promuovere la cittadinanza energetica.
Driver psicologici: valori personali, convinzioni e atteggiamenti nei confronti dell'energia e dell'ambiente influenzano il modo in cui i cittadini si impegnano nella transizione energetica. La responsabilità, curiosità per le nuove tecnologie e pressione sociale possono motivare gli individui ad adottare pratiche energetiche più sostenibili. Fornire ai cittadini conoscenze e promuovere un senso di proprietà sui sistemi energetici può aumentare la loro volontà di impegnarsi in attività legate all'energia. Inoltre, i cittadini che si sentono competenti nel fare la differenza hanno maggiori probabilità di partecipare alla governance energetica e ad azioni collettive.
Infine, considerazioni etiche, tra cui norme sociali, equità e inclusività, sono cruciali per il successo della transizione energetica. La cittadinanza energetica deve essere inclusiva, assicurando che tutti i cittadini, indipendentemente dallo stato socioeconomico, dal genere o dall'etnia, possano partecipare e trarre beneficio dalla transizione energetica. I driver etici sottolineano anche la necessità di politiche che promuovano la giustizia energetica, assicurando che le comunità vulnerabili abbiano accesso a energia pulita e conveniente.
La transizione energetica richiede uno sforzo collettivo e i cittadini sono in prima linea in questa trasformazione. Adottando tecnologie a risparmio energetico, riducendo le proprie emissioni di carbonio e partecipando a progetti di energia rinnovabile, i cittadini possono ridurre significativamente le emissioni di gas serra e promuovere la sostenibilità. Inoltre, i cittadini possono sostenere quei cambiamenti politici che supportano la transizione, assicurando che i sistemi energetici siano più equi e resilienti.
Uno dei modi più efficaci in cui i cittadini possono contribuire alla transizione energetica è formare o unirsi in comunità energetiche. Queste comunità consentono ai cittadini di mettere in comune le risorse, condividere energia rinnovabile e collaborare a progetti correlati all'energia stessa. Lavorando insieme, essi possono contribuire a creare sistemi energetici decentralizzati che siano più democratici, sostenibili e reattivi alle esigenze locali. Le comunità energetiche forniscono anche una piattaforma per esprimere le proprie preoccupazioni e preferenze, assicurando che le politiche energetiche riflettano le esigenze e i valori del pubblico.
Dare ai cittadini gli strumenti per partecipare attivamente alla transizione energetica è essenziale per raggiungere un futuro sostenibile e giusto. Considerare le varie dimensioni e i driver della cittadinanza energetica evidenzia la necessità di politiche che supportino l'impegno dei cittadini nei sistemi energetici. Promuovendo la giustizia energetica, fornendo incentivi finanziari, aumentando la consapevolezza ambientale e promuovendo l'inclusività, possiamo creare un sistema energetico sostenibile ma anche democratico ed equo. I cittadini non sono solo consumatori passivi, ma agenti di cambiamento, capaci di guidare la transizione energetica verso un futuro più sostenibile e giusto.
La traduzione in italiano è stata curata dalla redazione di RiEnergia. La versione inglese di questo articolo è disponibile qui
Mehmet Efe Biresselioglu is Professor of Energy Policy and Director of Sustainable Energy and Climate Policies Research Centre (SENLAB) at Izmir University of Economics, Turkey