Le garanzie di origine (GO) svolgono un ruolo cruciale nel tracciare e verificare l’origine dell’elettricità generata da fonti rinnovabili come l’eolico, il solare fotovoltaico, l’idroelettrico o la biomassa. Nel sistema GO, la produzione di energia è registrata presso un'autorità nazionale designata. Una volta verificato che un MWh è prodotto da rinnovabili, l'autorità nazionale rilascia una garanzia di origine al produttore. Ogni GO presenta un numero ID univoco e indica l'ubicazione, il tipo, la capacità e l'età dell'impianto in cui è stata prodotta l'energia, oltre al periodo (attualmente anno) in cui l'energia è stata generata. Pertanto, le GO fungono da meccanismo per garantire trasparenza, oltre che fornire una prova sulla tipologia di energia utilizzata dai consumatori. I produttori hanno la possibilità di scegliere se commerciare o trasferire le GO separatamente dall’elettricità che generano. Quando un consumatore o un'azienda acquista energia verde in bundle con le GO, i certificati vengono trasferiti a loro nome. Questa misura garantisce che lo stesso MWh di energia da rinnovabili non venga conteggiato due volte. Pertanto, le GO non solo aiutano a monitorare la produzione di energia rinnovabile, ma ne sostengono anche la diffusione.
Le GO sono gestite attraverso un sistema contabile book-and-claim dall’Association of Issuing Bodies (AIB) e da ciascuna autorità emittente nazionale, responsabile dell'emissione, della verifica e dell'annullamento delle GO. L’AIB ha istituito il Sistema europeo di certificazione energetica (EECS) per fornire una piattaforma standardizzata per le GO europee. La maggior parte delle transazioni avvengono all’interno dell’European Energy Certificate System (EECS) e i partecipanti al mercato che cercano di effettuare transazioni GO tramite l’AIB sono tenuti a rispettare gli standard di mercato. Gli intermediari che commerciano questi certificati spesso aumentano il valore di un certificato riconfezionando prodotti bulk, che hanno caratteristiche standard minime ad esempio la produzione di energia idroelettrica nordica, in prodotti premium che possiedono alcune caratteristiche distintive (tipo formazioni più dettagliate sulla produzione di energia, sull’impatto ambientale, sull’ubicazione, sui benefici sociali).
Il quadro giuridico per le garanzie di origine nell’UE viene stabilito soprattutto dalla direttiva sulle energie rinnovabili (RED), inizialmente adottata nel 2001 e successivamente rivista nel 2009, 2018 e più recentemente nel 2023. Il framework regolatorio che definisce il loro ruolo, invece, verrà dato dal Pacchetto Energia Pulita, introdotto nel 2019, che comprende anche la Direttiva e il Regolamento sul Mercato Elettrico. Sebbene le GO non vengano menzionati esplicitamente, nel nuovo Pacchetto è stata ulteriormente rafforzata l’importanza di poter fornire informazioni affidabili sulla tipologia e sulla qualità dell’elettricità, che è essenziale per un mercato con attori e ruoli diversi, poiché i consumatori richiedono sempre più energia verde.
Inizialmente, i GO non erano considerati beni commerciabili e venivano distinti dai certificati verdi, che al contrario venivano scambiati. Con l’introduzione della Direttiva sulle Energie Rinnovabili (RED I), delle GO ne vengono delineati in modo più preciso i dettagli. Da questo momento vengono definiti come documenti elettronici che forniscono la prova ai clienti finali che una certa quantità di energia è stata prodotta da fonti rinnovabili. La modifica ha consentito che le GO fossero trasferibili e scambiabili indipendentemente dal flusso fisico di elettricità.
La RED II, poi, in particolare l'articolo 19, ha consentito agli Stati membri di decidere in merito al rilascio di GO ai produttori di energia che ricevono aiuti finanziari. La legislazione rivista includeva nuove disposizioni, come la considerazione del valore economico delle GO nei regimi di sostegno, una scadenza massima di 18 mesi per le GO e requisiti semplificati per i piccoli impianti. Inoltre, ha limitato il riconoscimento delle GO di paesi terzi senza accordi di reciproco riconoscimento e commercio diretto di energia.
La RED III, infine, negoziata dal 2021 al 2023, ha mantenuto il diritto degli Stati membri di non emettere GO per l’energia verde che riceve altri supporti, introducendo al contempo misure per migliorare la rendicontazione e la trasparenza e consentendo GO più piccole a determinate condizioni. Inoltre, sono state apportate modifiche che consentono alle GO di essere inferiori a 1 MWh e alle comunità energetiche sono state concesse le stesse esenzioni di cui godono i piccoli impianti sotto i 50 kW quando richiedono l’emissione di garanzie di origine. La modifica getta anche le basi per GO più granulari in futuro, passando dalla contabilità annuale a un orizzonte temporale potenzialmente orario. In futuro, anche i gas verdi potranno ottenere GO e in tal senso i due atti delegati sulle RFNBO, adottati dalla Commissione europea nel febbraio 2023 (condizioni per l’etichetta RFNBO e metodologia di calcolo delle emissioni del ciclo di vita) costituiscono due testi legislativi chiave.
Regime regolatorio in materia di garanzie di origine
Fonte: THEMA Consulting
In prospettiva, si prevede l’istituzione di un’etichetta verde a livello dell’UE, per la quale le GO costituirebbero uno strumento fondamentale. Già nel 2025, il mercato GO sarà sottoposto a una revisione volta a verificare l’equilibrio tra domanda e offerta e potrebbero essere adottate misure per correggerne le carenze strutturali.
Tuttavia, a determinare il futuro delle garanzie di origine non saranno solo le modifiche normative e gli sviluppi legati a domanda e offerta, ma anche i cambiamenti politici che condizioneranno il livello dei prezzi e il ruolo riconosciuto alle GO. Con il passaggio verso sistemi di supporto alla fonti rinnovabili di tipo merchant, lo schema per valorizzare l’origine rinnovabile dell’energia potrebbe acquisire maggiore importanza, non solo per l’elettricità, ma anche per i gas verdi, soprattutto man mano che l’interconnessione tra i due settori diventa sempre più stretta.
La traduzione in italiano è stata curata dalla redazione di RiEnergia. La versione inglese di questo articolo è disponibile qui