La riduzione delle emissioni fuggitive di metano rappresenta un fronte strategico per la realizzazione degli obiettivi climatici a livello globale in quanto, proprio per attuare un’efficace transizione energetica, il gas dovrà progressivamente sostituire i combustibili fossili più inquinanti accompagnando la diffusione delle fonti rinnovabili per la generazione di energia elettrica.
È infatti opportuno ricordare che, ad oggi, a livello globale la fonte energetica più utilizzata è il petrolio e quella più utilizzata per produrre energia elettrica è il carbone e che, per effetto della crescita demografica ed economica attesa nei Paesi in via di sviluppo, la domanda energetica mondiale continuerà ad espandersi significativamente. Di gas quindi abbiamo ed avremo ancora bisogno nei prossimi anni ed il nostro impegno deve focalizzarsi sulla necessità di renderne l’utilizzo sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale.
È quindi importante promuovere una sempre maggiore sensibilità rispetto a questo tema e creare un contesto normativo e regolatorio che sostenga le aziende nell’attuare tutti gli interventi e le misure efficaci nel ridurre le emissioni di metano. In questa direzione vanno gli interventi portati avanti a livello globale – come il Global Methane Pledge – e l’attività della Commissione Europea che ha portato all’attuale proposta del Regolamento per la riduzione delle emissioni di metano.
La nostra Associazione ha da sempre condiviso l’importanza di un impegno comune che vada in questa direzione. L’industria italiana rappresenta certamente un esempio di eccellenza per know how nell’utilizzo di procedure e tecnologie ed è per questo che sentiamo particolarmente la responsabilità di dover svolgere un ruolo di rilievo nell’ambito delle politiche europee e non solo.
Grande esperienza è stata infatti acquisita dalle nostre aziende nella gestione dell’intera filiera gas, dalla produzione fino al trasporto e alla distribuzione ai consumatori finali. Tale esperienza, unita ad una grande sensibilità industriale al riguardo, ci ha permesso di realizzare gli attuali risultati in termini di riduzione delle emissioni di metano (-66% per la filiera gas dal 1990 al 2021,) anche in sinergia con un quadro regolatorio che ha reso possibile concretizzare efficacemente l’impegno delle aziende.
Tale riduzione è infatti l’esito del miglioramento delle tecniche di prevenzione e contrasto delle fughe di metano e delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ricerca delle perdite e finalizzate alla gestione in sicurezza delle reti, attività che hanno avuto ricadute positive anche in termini di riduzione delle emissioni di metano. A queste si sono aggiunte poi le azioni volontarie degli operatori infrastrutturali come l’adesione ai OGMP 2.0.
In prospettiva, la digitalizzazione delle reti porterà ulteriori benefici su questo fronte. La trasformazione digitale dell’infrastruttura gas rappresenta un elemento chiave per la decarbonizzazione del settore e dell’intero sistema energetico. La rete digitale permette l’integrazione di green gas – come idrogeno e biometano – ma abilita anche una gestione dell’infrastruttura più efficiente che consente di ridurre e contenere le emissioni di metano in maniera innovativa, garantendo un monitoraggio più accurato, una rilevazione più puntuale e la possibilità di attuare una manutenzione predittiva e interventi più puntuali e mirati.
La riduzione delle emissioni fuggitive di metano rappresenta quindi una linea di intervento da sviluppare e sostenere per conseguire esternalità ambientali positive, soprattutto considerando che le tecnologie sono disponibili, gli interventi possono essere realizzati in tempi brevi e a costi contenuti.
Per questo a livello nazionale, in relazione alla gestione di un’infrastruttura estremamente capillare con oltre 300mila km di rete che raggiungono il 90% di Comuni italiani, riteniamo sia importante che il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima valorizzi le prospettive che la riduzione delle emissioni di metano può offrire al nostro sistema energetico per ottenere risultati nel breve periodo al fine di contrastare i cambiamenti climatici, valorizzando l’esperienza maturata dagli operatori del settore e le tecnologie disponibili.
A livello europeo la definizione di un Regolamento è un’occasione che deve essere sfruttata al meglio per promuovere azioni efficaci. In quest’ottica appare necessario prevedere interventi di mitigazione e di quantificazione efficienti nel ridurre le emissioni di metano secondo il criterio della materialità delle sorgenti (presente in ambito OGMP 2.0), della cost effectiveness, della fattibilità pratica e della proporzionalità, evitando di imporre misure ad alto costo per utenti finali e aziende a fronte di benefici poco significativi. Dovrebbe, inoltre, essere prevista flessibilità nei requisiti di mitigazione e nelle modalità di raggiungimento di tali obiettivi, promuovendo le modalità di intervento più efficienti in termini di costi/benefici e l’innovazione tecnologica.
È, ancora, necessario che l’applicazione della disciplina europea vada di pari passo con la definizione di un quadro nazionale regolatorio chiaro e completo, in particolare con riferimento al previsto recupero integrale dei costi derivanti dall’implementazione del Regolamento da parte degli operatori regolati. Anche la normativa tecnica dovrebbe essere adeguatamente coordinata a livello nazionale ed europeo, per evitare doppi reporting, sovrapposizioni o contraddizioni tra regole e obblighi di diversa origine.
Con riferimento al tema del gas importato, è importante garantire un sempre maggiore coinvolgimento, da parte delle Istituzioni europee, dei Paesi fornitori terzi nell’adozione di protocolli di best practice come l’OGMP 2.0, rendendo la filiera del gas naturale il più possibile efficiente e rispettosa dell’ambiente e del clima. Tale obiettivo è stato confermato dalla stessa Commissione Europea all’interno del documento “EU external energy engagement in a changing world” nel 2022 e sta peraltro prendendo già corpo in modo significativo con i memorandum of understanding sottoscritti dall’UE con Egitto, Israele e Azerbaijan.
Relativamente agli obblighi, a carico degli importatori di gas naturale da Paesi extra-UE, previsti dalla proposta di Regolamento, è necessario che l’assetto delle responsabilità sia delineato tenendo in opportuna considerazione il ruolo e le prerogative dei diversi soggetti della filiera del gas naturale e che le regole introdotte siano rivolte agli attori della catena del valore che hanno effettivamente il controllo sulle emissioni di metano, affinché queste risultino efficaci e realmente funzionali alla riduzione delle emissioni a livello globale.
La definizione di una disciplina europea efficace rappresenterà quindi un passaggio fondamentale per sostenere e promuovere, anche a livello globale, azioni, interventi e approcci per ridurre concretamente le emissioni di metano e valorizzare tale prospettiva nell’ambito della strategia energetica finalizzata alla decarbonizzazione.