Quale energia utilizzeremo? Come ci sposteremo? Le energie da fonti rinnovabili avranno la meglio sulle fossili? L'innalzamento degli obiettivi di riduzione delle emissioni previsti dal programma Green Deal impone un ripensamento degli scenari dei nostri sistemi energetici al 2030. A tal proposito RSE si è impegnata in un esercizio scenaristico, partendo dagli obiettivi fissati dal PNIEC e tenendo però conto sia dei nuovi target di emissione, sia di una serie di fattori devianti che riguardano le prospettive demografiche ed economiche, che con la pandemia hanno subito un forte impatto.

In particolare, per quanto riguarda le seconde, si considerano oggi circa 3,4 milioni in meno di abitanti al 2030 in Italia rispetto ai dati contenuti nel PNIEC. La riduzione del trend demografico rischia inoltre di influenzare la ripresa, con un tasso medio annuo di crescita del PIL che, ad eccezione del quinquennio 2020-2025 si prevede inferiore di 0,9% nel periodo 2025-2030 rispetto ai valori del PNIEC, tendendo nuovamente alla stagnazione pre-pandemia.

A impattare sui futuri scenari energetici non è però solo il Pil e l’andamento della popolazione ma anche gli effetti strutturali che il Covid può generare in settori come quello della mobilità passeggeri o trasporti e nei consumi energetici domestici. Alle tendenze strutturali legate alle tendenze di lungo termine, infatti, si aggiungono gli effetti sul reddito che il Covid genererà sul medio periodo.

Ad esempio, è prevista una riduzione dei viaggi d'affari, visto che lo smart working sta prevalendo sulle modalità di lavoro tradizionali, e contestualmente un impatto negativo sui trasporti pubblici. In generale, l’incremento della mobilità privata è previsto in aumento del 4% rispetto a quello che sarebbe stato senza il Covid. Si genera, inoltre, anche un’accelerazione dei trend già in atto come, ad esempio, il ricorso al lavoro da casa che porta alla crescita del fabbisogno energetico del settore residenziale nell’intorno del 4%, declinato diversamente a seconda del servizio energetico che si considera. A questa, tuttavia, non corrisponde una pari riduzione dei consumi da parte del settore terziario o industriale visto che ridurre piccole percentuali di lavoratori non crea un pari effetto di minore necessità di riscaldamento sul posto di lavoro.

Nel definire gli scenari è stata, inoltre, considerata la penetrazione dell’idrogeno al 2030, perlomeno nei settori hard to abate, nei trasporti su gomma pesanti o per quelle linee ferroviarie difficilmente elettrificabili.

Si è poi tenuto conto del piano di Ripresa e Resilienza e quegli obiettivi che vanno ad influenzare maggiormente il settore energetico, tra cui: l’obiettivo di 1 GW di elettrolizzatori al 2026 e 5 GW al 2030, l’installazione di nuove stazioni di rifornimento di idrogeno sia su strada che su ferrovia; lo sviluppo dell’agrivoltaico, il biometano, l’avvento di forme di mobilità più sostenibile, lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica, l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, l’impatto dell’ecobonus e del sisma bonus, il teleriscaldamento e le innovazioni attese sul fronte della climatizzazione.

Lo scenario è costruito senza ancora implementare il recentissimo pacchetto Fit for 55 della Commissione Europea, per cui i risultati, obiettivi e valori potrebbero esserne fortemente influenzati in un aggiornamento futuro dello scenario.

Venendo ai risultati, quel che si osserva è l’incremento di tutti gli obiettivi in termini di efficienza energetica, di rinnovabili e della riduzione delle emissioni che raggiungono una contrazione del 51% delle emissioni dei gas climalteranti.  Come si può notare dalla figura che segue, vi è una contrazione generalizzata delle fonti fossili e un incremento delle fonti rinnovabili.

Consumi primari lordi (Mtep) – Proiezioni 2030

Fonte: Elaborazione RSE

Tuttavia, se si guarda nel dettaglio, si nota che all’interno del gas naturale (verde chiaro), si trova una voce in controtendenza: i consumi di GNL passano infatti da 0,05 Mtep del 2018 a 2,3 Mtep al 2030 nello scenario NEW; a questo dato vanno poi aggiunti 0,93 Mtep di bunkeraggi internazionali del settore marittimo. Si tratta di prospettive di crescita piuttosto significative.

Anche guardando all'obiettivo di efficienza energetica in termini di consumi finali lo scenario NEW mostra un maggiore risparmio di circa 0,5 Mtep al 2030, con un contributo da parte dei diversi settori ben diverso rispetto al PNIEC. La principale differenza si vede proprio nel contributo del settore trasporti: 3,1 Mtep di risparmio vs 2,6 del nuovo scenario. Questo accade perché in questo nuovo scenario sono implementati i vincoli emissivi di emissioni specifiche in termini di grammi di CO2 per km sul nuovo venduto anche per il trasporto merci e per i camion. Cosa che non era stata ancora implementata ai tempi di realizzazione del PNIEC.

In termini di rinnovabili, si conferma una crescita ed un’espansione di tutte le fonti. Si raggiunge nello scenario NEW circa il 37% di FER totali, con le FER elettriche che crescono di circa il 64%, per un incremento di quasi 60 GW rispetto ad oggi. Crescono anche le FER termiche di circa 4 punti percentuali e si vede un’esplosione anche nel settore trasporti e nell’elettrico su strada, legata però alle modalità di contabilizzazione degli obiettivi ed all’utilizzazione di un fattore moltiplicativo 4 dell’elettricità da FER consumata nel trasporto su strada.

Per quanto riguarda le rinnovabili non elettriche si nota una crescita dei biocarburanti (all'interno dei quali è contenuto anche il Bio-GPL) che passano da 1,3 Mtep del 2018 a 1,7 nello scenario NEW. Viene introdotto anche l’idrogeno utilizzato nel trasporto merci pesanti e si assiste ad un incremento del biometano e del Bio-GNL nei trasporti che da 0,8 Mtep del PNIEC arriva nel nuovo scenario a 1,2. Rilevante anche la quota di biometano in rete gas con oltre 2 Mtep e l’incremento di quelle che sono biomasse e rifiuti rinnovabili legate però ai consumi industriali.

Uso non elettrico delle rinnovabili nei consumi energetici finali [Mtep]

Fonte: Elaborazione RSE

Il settore trasporti vede una contrazione delle fonti fossili e dei prodotti petroliferi. Fa eccezione il GPL che rimane pressoché invariato rispetto al valore del 2018. Questa fonte risente dell'effetto reddito e delle tipologie di segmenti in cui viene utilizzato, per cui anche al 2030 rimane abbastanza forte. Si registra, poi, anche una crescita del CNG e GNL che arriva fino a circa 3,4 Mtep al 2030 (di cui 1,3 nel trasporto navale e 2 Mtep nel trasporto pesante). Se si aggiungono i bunkeraggi marittimi internazionali la quota del GNL nel nuovo scenario al 203 arriva ad essere valorizzato per 4,3 Mtep.

Consumi finali nel settore trasporti (Mtep)

Fonte: Elaborazione RSE

Il parco veicoli riflette un po' i consumi: pertanto si stima una crescita dei veicoli e dei camion alimentati a GNL e una quantità più o meno uguale di auto alimentate GPL (circa 2,6 milioni di veicoli). Merita fare una precisazione: lo scenario presentato è un work in progress e va considerato come tale.

Parco camion circolante al 2030 [Migliaia di veicoli]

Fonte: Elaborazione RSE

Relativamente al settore civile, va rilevato come quest’ultimo risentirà un po' più di tutti gli altri di fenomeni di decrescita, efficientamento e riduzione dei consumi delle fonti fossili. I consumi di prodotti petroliferi si contraggono mediamente del 56%, mentre il gas metano del 44%. Tuttavia, non tutti i prodotti petroliferi conoscono la stessa riduzione. A un -40% del GPL si affianca un -87% di gasolio. Questo perché il loro consumo è legato alla differente sostenibilità dei combustibili. Sostanzialmente stabili i consumi delle biomasse, in considerazione del fatto che il modello è basato solo sugli aspetti connessi alle emissioni di CO2 e non prende in considerazione l’impatto degli altri inquinanti atmosferici.

In conclusione, guardando anche al 2050, è possibile sottolineare come si tratti di uno scenario molto sfidante, perché parliamo di un obiettivo ambizioso di emissioni nette pari a zero. Un obiettivo difficile quindi ma offre un’opportunità di sviluppo e crescita delle soluzioni bio e rinnovabili nelle fonti: uno scenario che vede un incremento di Bio-GNL e Bio GPL nel settore civile e trasporti è sicuramente in linea con gli obiettivi e spinge quindi a maggiori investimenti in questi comparti.