Una rete di trasporto di idrogeno dedicata che abbraccia dieci paesi europei: è il progetto presentato nel 2020 da undici Transmission System Operators (TSOs) europei del gas attraverso il paper “European Hydrogen Backbone” (EHB). La dorsale a idrogeno descritta in quel rapporto ha innescato un dibattito sul ruolo che una rete di trasporto di un gas potenzialmente rinnovabile potrebbe giocare nel futuro sistema energetico europeo. Ad aprile 2021, è stato pubblicato un aggiornamento di quel rapporto, presentando una visione aggiornata ed estesa, che ad oggi coinvolge 23 società di 21 paesi, compresa Snam. Una visione che si articola al 2030, 2035 e 2040, e che in gran parte è basata su infrastrutture di trasporto e trasmissione del gas già esistenti e funzionanti.
Lo scenario al 2030, prevede che l'EHB si articoli in una rete iniziale di 11.600 km condotte, in grado di collegare le Hydrogen-Valley emergenti sul territorio comunitario. L'infrastruttura potrebbe poi crescere fino a diventare una rete paneuropea, con una lunghezza di 39.700 km entro il 2040. Un ulteriore sviluppo della rete può essere previsto dopo il 2040. Inoltre, possibili percorsi aggiuntivi potrebbero integrarla, compresi potenziali interconnettori offshore e condutture in regioni al di fuori dell'area in cui i membri dell'EHB sono attivi. La dorsale paneuropea ampliata potrebbe sostenere ulteriormente l'integrazione delle fonti di energia rinnovabile e pulita nelle regioni che non erano ancora incluse nel piano iniziale pubblicato nel 2020. Tra queste spiccano la Finlandia, l'Estonia, ampie parti dell'Europa centrale e orientale, la Grecia, l'Irlanda e il Regno Unito.
Il progetto di dorsale dell’idrogeno al 2040
Fonte: 2021 Extending the European Hydrogen Backbone
La nuova dorsale dell'idrogeno è un'opportunità per accelerare la decarbonizzazione dei settori energetici e industriali, garantendo al contempo la resilienza del sistema energetico, una maggiore indipendenza energetica e la sicurezza dell'approvvigionamento in tutta Europa. Un progetto che può essere raggiunto in modo economicamente vantaggioso, ma che richiede una stretta collaborazione tra gli Stati membri dell'UE e i paesi vicini e un quadro normativo stabile, solidale e adattabile.
Il nuovo rapporto fornisce una ripartizione aggiornata delle condutture riutilizzate rispetto a quelle nuove e le stime dei costi totali di investimento fino al 2040. Si tratterebbe di 39.700 km di condotte al 2040, con un investimento totale stimato tra i 43 e gli 81 miliardi di euro, basato per il 69% sulla rete di gasdotti esistente e per il 31% su nuove infrastrutture. Se si ragiona in rapporto al contesto generale della transizione europea il costo è relativamente limitato e l'investimento per chilometro di gasdotto è inferiore rispetto ai costi di investimento della rete stimati in precedenza. Nel primo piano, infatti, venivano incluse solo le stime dei costi per i gasdotti con un diametro di 48 pollici, mentre ora si tiene conto del fatto che gran parte dell'infrastruttura del gas naturale di oggi e dell'infrastruttura dell'idrogeno di domani consiste in gasdotti più piccoli da 24 o 36 pollici. Le condutture più piccole sono più economiche da riconvertire, il che porta a costi d'investimento complessivi più bassi.
La stessa tendenza non si registra tuttavia sui costi operativi. Il trasporto dell’idrogeno su 1.000 km è infatti più alto per i gasdotti di diametro minore rispetto a quelli di diametro maggiore, il che determina costi di trasporto livellati per l'intero EHB a 0,11-0,21 euro per kg di idrogeno. Una cifra leggermente superiore alla stima dell'anno scorso di 0,09-0,17 euro, ma che conferma che l'EHB rimane un'opzione attraente e conveniente per il trasporto di idrogeno su lunghe distanze, considerando un costo di produzione futuro stimato di 1,00-2,00 euro per kg di idrogeno.
Il percorso infrastrutturale immaginato al 2040 mostra la visione di 23 TSO del gas europei, basata su analisi nazionali della disponibilità di infrastrutture di gas naturale esistenti e futuri avanzamenti dell'idrogeno su quello stesso mercato. Tuttavia, è importante notare che l'eventuale soluzione infrastrutturale dipenderà fortemente dalle future dinamiche della domanda e dell'offerta del sistema energetico integrato, compresi gas naturale, idrogeno, elettricità e calore. Il reale sviluppo dell'offerta e della domanda di idrogeno e la crescente integrazione del sistema energetico possono portare ad evoluzioni diverse o alternative rispetto a quelle descritte in questo documento. Di conseguenza, le scadenze e gli scenari al 2030, 2035 e 2040 potranno subire variazioni. Ma, se non altro un primo prezioso processo di sintesi, sinergia e visione è iniziato. L’auspicio è che questo percorso venga attraversato e integrato da altre parti interessate dall’evoluzione dei sistemi energetici, compresi i responsabili politici, le aziende e tutti gli attori che oggi operano lungo la filiera dell'idrogeno.
Il testo, tradotto in italiano dalla redazione di RiEnergia, e’ una versione - leggermente ampliata- dell’Executive Summary del paper “2021 Extending the European Hydrogen Backbone”