Il modo in cui l’Africa soddisferà le necessità energetiche di una popolazione in forte crescita e sempre più urbanizzata sarà cruciale non solo per l’economia e lo sviluppo energetico del continente ma del mondo intero. Tra oggi e il 2040 metà dell’aumento della popolazione mondiale avverrà in Africa ed entro il 2023 la popolazione africana sorpasserà quella della Cina e dell’India fino a raggiungere 2 miliardi di persone prima del 2040. Nello stesso arco temporale più di mezzo miliardo di persone si andranno ad aggiungere alla popolazione urbana del continente, la più grande urbanizzazione mai vista della storia dell’umanità. Questi profondi cambiamenti demografici guideranno la crescita economica, infrastrutturale e la domanda energetica del continente.
Popolazione
Gli attuali piani politici non sono adeguati alle necessità energetiche dell'Africa
Ad oggi gli sforzi politici e gli investimenti intrapresi non sono sufficienti al raggiungimento delle necessità energetiche del continente. Nel 2018 circa metà degli africani (600 milioni di persone) era senza accesso all’elettricità e ~80% delle imprese presenti nell’Africa sub-sahariana ha subito dei blackout con sostanziali perdite economiche. Inoltre, più del 70% della popolazione, ~900 milioni di persone, non ha accesso a fonti o tecnologie pulite per cucinare. L’utilizzo di biomasse per cucinare è legato a 500.000 morti l’anno dovute ai fumi nocivi emanati durante la combustione.
Guardando ai piani politici di oggi, nel 2030 ci saranno ancora 530 milioni di persone senza accesso all'elettricità e quasi un miliardo non avrà accesso a tecnologie pulite per cucinare. L'ambizione di espansione industriale dell’Africa continua a essere ostacolata in molti paesi da una fornitura elettrica inaffidabile. Solo una manciata di paesi - tra cui Sudafrica, Etiopia, Ghana, Kenya, Ruanda e Senegal - riusciranno a raggiungere il pieno accesso all'elettricità entro il 2030. Le biomasse rimarranno un pilastro del mix energetico come combustibile primario per cucinare e le morti premature legate all'inalazione dei fumi dalla cottura scendono solo del 2% al di sotto del livello odierno entro il 2040.
Il percorso verso un futuro luminoso
Nella recente pubblicazione dell’Agenzia Internazionale per l’energia, The Africa Energy Outlook 2019, viene analizzato l’Africa Case, uno scenario basato sulle premesse dell’Agenda 2063, adottata nel 2015 dai Capi di stato e di governo dell'Unione africana che stabilisce una visione per "un'Africa integrata, prospera e pacifica, guidata dai propri cittadini e che rappresenta una forza dinamica sulla scena internazionale". L’Agenda, strettamente legata agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, è una visione ambiziosa e che richiederà una volontà politica significativa per realizzare i suoi obiettivi. In questa proiezione, un'espansione economica più rapida è accompagnata dal pieno raggiungimento degli obiettivi chiave di sviluppo sostenibile entro il 2030, come: pieno accesso all'elettricità e a soluzioni pulite per cucinare.
Nell’Africa case, la piena elettrificazione viene raggiunta al 2030, attraverso politiche che riescono ad aumentare le connessioni elettriche dai 20 milioni l’anno oggi a circa 60 milioni. L'espansione e la densificazione delle reti di trasmissione e distribuzioni elettriche rappresentano l'opzione più conveniente per quasi il 45% delle persone attualmente senza accesso all’elettricità, le mini-reti il 30% e i sistemi distribuiti (soprattutto solare) circa un quarto. Il GPL rappresenta la soluzione più conveniente per dare accesso a sistemi più puliti di cottura nelle aree urbane dell'Africa sub-sahariana, mentre nelle aree rurali, che ospitano la maggior parte di coloro che non hanno accesso a fonti o tecnologie pulite per cucinare, i fornelli da cucina a biomassa sono di gran lunga la soluzione preferita. Il costo di questa strategia è 120 mld$/anno fino al 2040, di questi circa la metà sono destinati allo sviluppo delle reti elettriche.
Popolazione senza accesso all’elettricità (milioni di persone)
Il ruolo dell'efficienza energetica
In questo scenario l’efficienza energetica è centrale. Ad esempio, il mercato automobilistico in Africa oggi è dominato da auto usate importate dall'Europa e dall'Asia, con livelli di efficienza osservati in Europa e Giappone circa un decennio fa. Nessun paese Africano ha attuato politiche di standard sui veicoli: per realizzare l’Agenda 2063 queste normative sono cruciali. Particolare attenzione dovrà essere posta all’efficienza dei sistemi di raffreddamento, ad esempio i condizionatori, che ad oggi sono 50% meno efficienti di quelli presenti nei paesi sviluppati. L’aumento demografico, l'urbanizzazione e l’effetto dei cambiamenti climatici porteranno il numero di africani che necessita di tali sistemi fino a quasi 1,2 miliardi. Misure di efficienza saranno cruciali per assicurare tale servizio, oltre a proseguire gli investimenti per aumentare l’offerta elettrica.
Cooling degree days e l’importanza dell’efficienza energetica
L'immenso potenziale delle rinnovabili e il ruolo del gas naturale nello sviluppo economico
La maggiore elettrificazione della popolazione e dei processi industriali comporterà una crescita della domanda elettrica che triplicherà rispetto ai livelli odierni passando da ~700TWh a oltre 2 300TWh nel 2040. Le energie rinnovabili conosceranno il più alto tasso di crescita, soddisferanno tre quarti delle esigenze aggiuntive in tutto il continente e contribuiranno a oltre la metà della fornitura di elettricità nel 2040. Ad oggi, il continente con le risorse solari più ricche del mondo ha installato solo 5GW di solare fotovoltaico, meno dell'1% del totale globale, a fronte del 40% delle risorse mondiali. Una migliore cooperazione e integrazione regionali delle reti elettriche sarà cruciale per sbloccare una quota maggiore dell'enorme potenziale idroelettrico del continente, con il completamento di grandi progetti che non sarebbero giustificati basandosi solo sui livelli della domanda di energia domestica. La Repubblica Democratica del Congo, l'Etiopia e il Mozambico diventeranno importanti esportatori nei paesi e nelle regioni limitrofe. Anche l’eolico si espanderà rapidamente in diversi paesi che beneficiano di risorse eoliche di alta qualità, in particolare Etiopia, Kenya, Senegal e Sudafrica, mentre il Kenya sarà in prima linea anche nello sviluppo del geotermico.
Il gas naturale è ad un punto di svolta nel continente. Nel Nord Africa, il gas soddisfa già circa la metà del fabbisogno energetico della regione, ma nell'Africa sub-sahariana è un combustibile di nicchia. Il futuro potrebbe essere diverso data la serie di importanti scoperte di giacimenti degli ultimi anni che hanno rappresentato collettivamente oltre il 40% delle scoperte globali tra il 2011 e il 2018. Il gas potrebbe avere un ruolo fondamentale anche fuori del settore elettrico. L'industrializzazione a cui l’Africa sta andando incontro si baserà sulla fornitura stabile di energia di tutti i settori e il gas può essere rilevante in quei settori difficili da elettrificare (edilizio e siderurgico su tutti).
La centralità nella transizione energetica mondiale
L’Africa è al centro della transizione energetica mondiale, non solo in termini di sviluppi energetici ed industriali ma anche in termini di risorse strategiche. Infatti, il continente ospita molte delle risorse minerarie che sono fondamentali nelle nuove tecnologie per la transizione energetica mondiale (come batterie e veicoli elettrici). La Repubblica Democratica del Congo rappresenta i due terzi della produzione mondiale di cobalto e il Sudafrica produce il 70% del platino mondiale. La crescente domanda di questi minerali offre un'opportunità per i paesi africani, ma la gestione responsabile di queste risorse è vitale. Sarà necessaria un'adeguata supervisione delle catene di approvvigionamento per garantire che i ricavi producano risultati positivi visibili per le comunità locali e che gli impatti negativi sull'ambiente siano ridotti al minimo.
Le emissioni di CO2 del settore energetico in Africa hanno rappresentato solo il 2% delle emissioni cumulative globali dal 1890 ad oggi. Grazie alle risorse e ai miglioramenti tecnologici, l'Africa ha l'opportunità di perseguire un modello di sviluppo molto meno dispendioso in termini di emissioni di carbonio rispetto a quello visto in molte altre parti del mondo. Sfruttando il grande potenziale di gas e di risorse rinnovabili che il continente possiede si potrebbe soddisfare quasi la totalità della domanda energetica africana con fonti a bassa emissione di carbonio. Secondo le stime dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, il contributo dell’Africa alle emissioni globali di CO₂ aumenta a solo a 3% delle emissioni cumulative totali entro il 2040.
Emissioni di CO2 del settore energetico comulate
La sfida dell'Africa e del mondo intero
Tutto dipende dagli sforzi politici per sostenere una forte espansione delle tecnologie sostenibili e un'enfasi sufficiente sui miglioramenti dell'efficienza energetica. Con le giuste politiche energetiche, l'Africa può essere il primo continente a raggiungere un livello significativo di industrializzazione e crescita economica con un mix energetico molto più pulito rispetto ad altre economie del passato. Le riduzioni dei costi delle energie rinnovabili e delle tecnologie efficienti rendono raggiungibili gli obiettivi dell’Agenda 2063 in modo sostenibile. Se l’Africa dovesse fallire la sua transizione energetica, sarebbe il fallimento della transizione energetica mondiale.
Nota: Le immagini e i dati in questo articolo sono stati estratti dall’Africa Energy Outlook 2019, IEA. È possibile trovare ulteriori approfondimenti al seguente link: https://www.iea.org/africa2019/
Gli autori di questo articolo sono Laura Cozzi, Chief Energy Modeller, International Energy Agency e Daniele Perugia, Energy Consultant, International Energy Agency