La leadership europea dell’Italia nello sviluppo del GNL non è casuale, bensì il frutto di oltre cinque anni di lavoro di squadra che ha visto collaborare istituzioni pubbliche e imprese private. Tra i promotori di questa rivoluzione troviamo Assogasliquid/Federchimicai, che è sempre stata in prima linea fin da subito per favorire il flusso necessaro di investimenti e definire un quadro normativo adeguato. Abbiamo quindi chiesto alPresidente del Gruppo merceologico GNL dell’Associazione di spiegarci meglio l’evoluzione di questo carburante nel nostro Paese e di indicarci le prospettive attese per il futuro.

Cinque anni fa in Italia veniva costruito il primo punto vendita GNL per il trasporto pesante. Quanta strada è stata fatta da allora?

Parecchia. Ad oggi l’Italia nel settore del GNL presenta numeri di assoluto rilievo, sui quali non tutti all’epoca avrebbero scommesso. Gli impianti di distribuzione di GNL per il trasporto pesante sono arrivati a 55: l’Italia è il primo Paese in Europa, seguito da Spagna (36) e Francia (19). In pochi anni il GNL ha conosciuto un grande sviluppo e oggi, grazie alle sue proprietà ecologiche - riconosciute anche dalla Commissione Europea che l’ha inserito nella direttiva DAFI - sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nelle politiche di decarbonizzazione e sicurezza energetica. Oggi possiamo essere fieri di essere leader in Europa per i punti vendita stradali e per i progetti di depositi di Small Scale LNG autorizzati, anche se ovviamente non dobbiamo fermarci qui. C’è tanto altro lavoro che ancora deve esser fatto.

Qual è stata la chiave di questo successo?

Come sempre accade, una rivoluzione culturale e industriale di tale portata è il frutto di un lavoro di squadra. E vorrei approfittarne per ringraziare le Istituzioni – Ministero per lo Sviluppo Economico, Ministero dei Trasporti, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e le Regioni - che si sono occupate da subito del comparto del GNL definendo fin dal 2014 apposite linee guide in materia di sicurezza antincendio, specifiche procedure amministrative con il provvedimento di attuazione della direttiva DAFI per giungere ad una rapida autorizzazione dei progetti di Small Scale LNG, nonchè a livello regionale tramite apposite misure di promozione e di sostegno degli investimenti delle aziende in questo comparto. Si è trattato di un esempio virtuoso di come il nostro Paese può essere un’eccelenza nello sviluppo e nella crescita di soluzioni innovative, anche in un comparto complesso come quello del GNL. Non esiste nessun mercato troppo rigido se il pubblico ed il privato – ognuno per le proprie competenze e nel rispetto reciproco dei ruoli – collaborano per creare le condizioni ottimali per consentire la libera esplicazione degli investimenti.

Fin dall’esordio Assogasliquidi/Federchimica si è fatta promotrice di questa tecnologia. In che modo ne avete sostenuto lo sviluppo su scala nazionale? Quali sfide vi aspettano ora?

Assogasliquidi, in rappresentanza delle imprese impegnate nel settore GNL, ha fin dal 2013 compreso le potenzialità di questo mercato in termini di salvaguarda ambientale e sicurezza energetica e ha lavorato per creare il quadro normativo e regolatorio che fosse di stimolo e di ausilio alle iniziative industriali, in tutti i comparti di interesse: servizi di Small Scale LNG, punti vendita carburanti a servizio del trasporto stradale, sviluppo di impianti industriali e reti off-grid con specifiche caratteristiche, nonché da ultimo il bunkeraggio di GNL per la propulsione marittima e per i servizi di bordo della nave. A nostro parere è necessario che vengano poste in essere ulteriori misure di promozione e di stimolo che consentano al Paese di disporre in tempi brevi di basi nazionali di approvvigionamento. Allo stesso tempo serve un quadro di promozione e di supporto per chi sceglie di utilizzare il GNL per trasportare merci, sviluppare soluzioni per la propulsione delle navi e dei servizi di bordo come norme di defiscalizzazione o tariffe portuali agevolate, in linea anche con quanto previsto dal recente Piano nazionale Energia e Clima.

Lo scorso 23 ottobre, nel corso della fiera Oil&NonOil, Assogasliquidi/Federchimica ha organizzato un convegno dal titolo “GNL, 5 anni di esperienze: sviluppo delle infrastrutture, investimenti, sostenibilità”. Com’è andata?

A mio avviso molto bene, come testimonia anche il pubblico numeroso che ha preso parte all’evento. Si è trattato di un’occasione per fare un primo bilancio, a 5 anni dalla costruzione del primo punto vendita in Italia per il trasporto pesante, con tutte le realtà – istituzioni pubbliche e imprese – che fin dal principio si sono fortemente impegnate a garantire lo sviluppo di una filiera nazionale del GNL. Abbiamo voluto costruire questo evento per offrire un’analisi dettagliata dell’attuale struttura del mercato e delle dinamiche che ne hanno determinato lo sviluppo, partendo dalla consistenza dell’infrastruttura e dall’analisi di sostenibilità degli investimenti. Inoltre è stato importante ascoltare i soggetti che operano lungo la filiera “raccontare” le esperienze maturate in questi cinque anni, i casi di successo, nonché i prossimi impegni necessari a garantire un ulteriore sviluppo del settore e la competitività del mercato nazionale. L’auspicio è che – anche tramite gli apporti tecnici e di esperienza che sono stati proposti dai relatori - le istituzioni competenti dispongano di un quadro ancor più completo che consenta di assumere delle misure concrete già dalla prossima Legge di Bilancio. Adesso è infatti fondamentale individuare le migliori misure normative, tecniche e operative che consentano al nostro Paese di superare gli attuali gap infrastrutturali e moltiplicare i già ottimi risultati raggiunti in questi primi 5 anni nello sviluppo del mercato del GNL. Riteniamo, infatti, che per il suo ridotto impatto ambientale - utile per raggiungere i target europei di decarbonizzazione ed avere una migliore qualità dell’aria - il GNL debba essere sempre più centrale nelle agende dei Governi e soprattutto dell’Italia.