Cinque anni fa, mentre un intero settore industriale già storicamente solido nel campo dell’energia era pronto a diversificare le proprie attività entrando attivamente nella realizzazione di strutture distributive per il GNL, nei tavoli dei congressi più qualificati come quelli di Conferenza GNL - nei quali Assogasliquidi è sempre stata presente e proattiva nel portare il grande interesse dell’industria - ci si confrontava affannosamente sull’amletica questione attendendo che l’Europa concedesse fondi per far partire gli investimenti, che il Governo varasse piani di sviluppo delle infrastrutture e che il prodotto iniziasse a confluire sulle nostre coste.

In quel momento molte erano le tematiche aperte, che annebbiavano l’orizzonte rendendo difficile intravedere un percorso ben delineato per lo sviluppo di un settore. Mancavano norme per la costruzione degli impianti, mancavano riferimenti chiari per le fasi autorizzative, mancava, soprattutto, una solida conoscenza delle caratteristiche del GNL.

Non tutto, però, già allora appariva negativo perché attorno al GNL si registrava un entusiasmo contagioso proveniente dall’Europa a cui rispondevano in modo proattivo, e prime fra tutte, le aziende della nostra Associazione.

Proprio grazie al contributo costruttivo fornito da Assogasliquidi alle Amministrazioni competenti, si sono potuti aprire tavoli di lavoro estremamente prolifici che hanno costruito in pochi anni un ambiente normativo chiaro e ben definito dal quale hanno potuto prendere le mosse i primi investimenti nelle infrastrutture di distribuzione del GNL sia per le utenze industriali e civili, sia per quelle stradali.

L’industria non è stata a guardare ed ha dimostrato di saper mettere a frutto le opportunità offerte da un mercato che, pur mostrando un forte potenziale, ancora non esisteva.

In pochi anni la disponibilità di regole chiare per la costruzione degli impianti per GNL ha consentito l’avvio di una stagione di crescita incredibile del settore che ha bruciato le più ottimistiche previsioni passando dal singolo impianto di distribuzione stradale di GNL disponibile nel 2014 agli oltre 35 aperti oggi, a cui si aggiungono la realizzazione di circa 20 impianti civili ed industriali, in crescita, e di alcune reti isolate.

Questi risultati appaiono ancor più interessanti se si considera che il sistema ha acquisito un’accelerazione formidabile anche dal punto di vista della consistenza del parco degli automezzi circolanti che, in pochissimi anni, ha visto il numero di camion alimentati a GNL impennarsi superando velocemente quota 2.000. La crescente richiesta è ben supportata dall’offerta di mezzi che è andata ampliandosi con diversi modelli e versioni che oggi consentono ai trasportatori di attingere ad un paniere variegato.

In un quadro in continua crescita lo sforzo di coordinamento dei principali temi sul tavolo e di corretta divulgazione delle esigenze e delle opportunità legate alla crescita di questa industria è perfettamente coniugato dalla continua e proficua collaborazione tra Assogasliquidi e Conferenza GNL che, per il prossimo anno, congiuntamente a Freight Leader Council, parteciperanno alla stesura di una monografia dedicata alle potenzialità del GNL proprio nel settore dei trasporti pesanti. Questo ulteriore strumento fornirà utili spunti di approfondimento delle caratteristiche e delle potenzialità del combustile mirato direttamente al modo dell’autotrasporto.

Nella catena dell’approvvigionamento del prodotto, anche per l’ultimo anello mancante i passi in avanti sono consistenti grazie alla pubblicazione delle guide tecniche dei Vigili del Fuoco proprio sulla costruzione dei depositi Small Scale (SSLNG), alla cui stesura Assogasliquidi ha attivamente partecipato. Oggi, in un quadro normativo di chiarimento degli aspetti tecnici e di gestione dei depositi, la loro realizzazione subirà una accelerazione certa.

Questo anello congiungerà idealmente la terra al mare consentendo di impiegare pienamente il GNL anche nei trasporti marittimi; a questo ulteriore obiettivo lavora la nostra Associazione in stretta collaborazione con Assoporti, Confitarma e Assoarmatori.

Forse oggi qualcuno ancora sta cercando di capire chi sia l’uovo e chi la gallina, ma nel frattempo, superando le etichette e le classificazioni, il nostro Paese ha saputo dimostrare che l’intraprendenza e l’organizzazione dell’industria, coadiuvata dall’associazione di settore e competentemente supportata dal decisionismo delle pubbliche amministrazioni, può raggiungere livelli che solo cinque anni fa sembravano impossibili ai più.