I vantaggi ambientali, l’efficienza e la flessibilità spingono l’utilizzo del gas naturale e del gas rinnovabile nelle aree urbane, che entro il 2040 concentreranno il 90% della crescita dei consumi a livello globale.

Il gas naturale è una fonte energetica essenziale per le nostre città. Dotato di una maggiore intensità di energia rispetto a carbone e petrolio, il gas è in grado di sostenere l'elevato fabbisogno di case e industrie contenendo allo stesso tempo l'inquinamento atmosferico, poiché produce livelli di biossido di zolfo e ossido di azoto sostanzialmente nulli, così come di particolato. Inoltre, le sue emissioni di gas serra sono significativamente inferiori rispetto a carbone e petrolio (rispettivamente circa il 40% e il 20% in meno) e potranno ridursi ulteriormente nel prossimo futuro grazie all'aumento dell'efficienza, alle tecnologie di cogenerazione e all'iniezione di gas rinnovabile nella rete. Il gas offre notevoli vantaggi anche in termini di flessibilità e scalabilità, poiché, una volta realizzate le infrastrutture, è relativamente semplice servire nuovi clienti. Queste caratteristiche fanno sì che le città recitino la parte del leone nei consumi globali di gas, concentrandone – come evidenziato nel Global Gas Report realizzato da Snam insieme al Boston Consulting Group (BCG) e all’International Gas Union (IGU) – circa l’82%, molto di più rispetto al carbone (76%) e ai prodotti petroliferi (63%).

La rapida urbanizzazione in corso offre al gas naturale ulteriori opportunità di crescita. A livello globale, la percentuale di popolazione urbana è passata dal 30% del 1950 al 54% del 2014 ed è attesa raggiungere il 66% entro il 2050, quando 2,5 miliardi di persone in più abiteranno le città di tutto il pianeta. I paesi asiatici e africani non-OCSE, che osserveranno probabilmente la maggior crescita della domanda a livello globale, denotano oggi una penetrazione del gas ancora bassa a causa dell’ampio utilizzo di carbone e biomasse tradizionali, molto più inquinanti. Proprio dall'Asia e dall'Africa proverrà circa il 90% della crescita della popolazione urbana da qui al 2050: l'estensione dell'accesso al gas in queste regioni sarà determinante per l’incremento dei consumi globali nel medio-lungo termine e richiederà investimenti in nuove infrastrutture.

Nei paesi sviluppati, il gas si trova ad affrontare sfide diverse. Qui il suo apporto sarà decisivo per permettere alle città di raggiungere i sempre più stringenti obiettivi di sostenibilità. I nuovi usi del gas, come quelli destinati al trasporto o la generazione decentralizzata di elettricità tramite microgrid, possono aiutarlo a sostenere maggiori consumi tagliando al contempo le emissioni. La disponibilità di infrastrutture di distribuzione già esistenti, inoltre, consente di integrare nuove fonti di gas rinnovabile nelle città, a partire dal biometano ricavato dai rifiuti urbani e dai sottoprodotti di attività industriali. Il riutilizzo degli scarti e la loro trasformazione in metano “biologico” da immettere nelle reti cittadine è uno dei modi più efficaci per ridurre l’impatto ambientale e favorire la circolarità delle risorse, ottimizzando la gestione e lo smaltimento dei rifiuti. Anche questi utilizzi innovativi del gas saranno importanti per alimentarne la domanda in futuro.

Le città sono le aree del pianeta in cui è maggiormente avvertito il problema ambientale. Tra le popolazioni urbane monitorate, oltre l'80% degli individui è esposto a livelli di inquinamento che superano le soglie di sicurezza fissate dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Nei paesi a basso e medio reddito questa quota può arrivare addirittura al 97%. Per questo motivo, l'OMS ha descritto l'inquinamento atmosferico come il rischio più serio per la salute delle persone, attribuendo a questa causa 7 milioni di morti all’anno. Le città, inoltre, contribuiscono in maniera determinante al cambiamento climatico poiché generano circa il 70% delle emissioni globali di gas serra, in gran parte a causa della concentrazione dei consumi di energia e della maggiore densità di popolazione.

L’efficienza del gas e i suoi benefici ambientali saranno dunque decisivi per la decarbonizzazione del pianeta, a cominciare dai contesti urbani. Sulla base dello scenario di riferimento AIE (Agenzia Internazionale dell’Energia), le città concentreranno il 90% o più dell’incremento globale della domanda entro il 2040, per un totale di circa 1.300 miliardi di metri cubi aggiuntivi di gas all’anno. Il consumo varierà in misura significativa da regione a regione e in base ai settori di utilizzo. Circa il 40% è atteso dai paesi asiatici non-OCSE, che utilizzeranno più gas sia nel settore industriale sia nella generazione di elettricità e nel riscaldamento domestico. Un ulteriore 20% dovrebbe arrivare dal settore energetico e dall’industria nei paesi in via di sviluppo, mentre la quota restante sarà distribuita tra edilizia e trasporti.

Il gas è ben attrezzato per affrontare la duplice sfida ambientale dell'inquinamento urbano localizzato e dei cambiamenti climatici globali. Per far sì che mantenga le sue solide prospettive di crescita, occorreranno investimenti rilevanti in infrastrutture, soprattutto in Asia e nei paesi in via di sviluppo, e l’adozione di nuove tecnologie per renderlo sempre più sostenibile e “verde” nelle economie più mature, dalle pompe di calore a gas all’idrogeno, dall’utilizzo di microgrid allo sviluppo del CCS nei settori industriali.