Energia: formazione e occupazione, un connubio sempre più stretto e di primaria importanza per le imprese. Abbiamo intervistato Grazia Fimiani, Direttore Risorse Umane e Organizzazione di Eni,che ci ha raccontato le molteplici iniziative avviate dalla major italiana.

Nel mondo dell’energia il tema del lavoro, inteso come risorse umane, ha storicamente visto l’affermazione di due cliché: una netta prevalenza maschile e un’età media tendenzialmente elevata nei ruoli apicali. Questa connotazione può oggi dirsi superata?

Da anni abbiamo intrapreso un percorso di forte mutamento, innovazione e di cambiamento culturale volto al superamento di questi clichè, avviando un programma di iniziative strutturali volte a produrre effetti nel lungo periodo.

Per fare un esempio, sul fronte interno, Eni promuove iniziative di orientamento e attraction dedicate alle giovani generazioni, con uno specifico focus e committment sulle giovani donne e sulle specializzazioni STEM, dall’altro iniziative volte a valorizzare le nostre eccellenze (in particolare le nostre role model interne, che diventano testimonial e fonte d’ispirazione per le giovani studentesse) e a implementare policy e pratiche a favore della valorizzazione della genitorialità e dell’equilibrio familiare (es. smart working e policies specifiche). L’obiettivo è inserire e trattenere in azienda sempre più donne competenti nei nostri mestieri core, monitorandone, anche con il supporto di specifici indicatori, la carriera interna, a vantaggio di una crescita progressiva della leadership femminile.

In merito al tema dell’età “tendenzialmente elevata nei ruoli apicali” bisogna ricordare la connotazione specifica del nostro Business. La forte vocazione tecnica e altamente specialistica del settore Energy richiede infatti professionalità molto specifiche, difficilmente acquisibili sul mercato e che richiedono tempi medio–lunghi per consolidarsi internamente. E’ quindi ovvio pensare che un ricambio generazionale e di parità di genere abbia comunque bisogno di tempi adeguati e per questo motivo è importante lavorare su questi fronti con lungimiranza e costanza.

Lo scambio intergenerazionale, viene favorito con iniziative specifiche; due esempi su tutti: gli oltre 600 docenti interni certificati della Faculty Eni (tutti specialisti di business di alto livello professionale che supportano le attività della nostra Corporate University) hanno fra i loro compiti anche quello di sostenere la crescita professionale dei giovani neo-inseriti; i senior manager della Mentoring Academy di Eni che, appositamente formati, sostengono la crescita manageriale dei giovani quadri fornendo loro consigli e chiavi di lettura delle dinamiche organizzative aziendali con l’obiettivo di migliorare l’efficacia dei loro comportamenti. Accade spesso che il Mentoring assuma un carattere biunivoco, divenendo opportunità di crescita anche per i senior manager.

Poi ci sono i programmi di formazione trasversale, da quelli per una maggiore consapevolezza e superamento degli stereotipi, ai diritti umani e a quelli organizzati per veicolare messaggi della non discriminazione e pari opportunità. Tutto ciò avviene tramite iniziative interne ma sempre con un costante confronto alle iniziative di mercato e istituzionali, anche con sottoscrizione di impegni e costante partecipazione a tavoli di confronto.  

Il ruolo delle donne: quale è l’esperienza di Eni in merito? Ci sono professioni convenzionalmente considerate maschili oggi ricoperte da donne come ad esempio le attività sulle piattaforme di estrazione?

Sì, in particolare grazie alle azioni di attraction, tra le professioni storicamente coperte da uomini registriamo una crescente presenza femminile. Da diversi anni si è consolidato il trend che vede un aumento delle assunzioni di personale femminile in azienda, con riferimento a tutti i ruoli che ricerchiamo sul mercato del lavoro. Oltre che in aree professionali di staff, le donne vengono inserite sempre di più anche in posizioni di specialisti tecnici tipiche dell’industria Energetica (es. l’ingegnere di giacimento, il geologo di esplorazione, l’esperto di bonifica e risanamento ambientale). Anche nei Master di tipo tecnico che organizziamo in collaborazione con le Università, nell’ultimo biennio un quarto dei partecipanti sono state donne successivamente assunte per ricoprire ruoli nelle aree HSE, Reservoir, Logistica e Perforazione, nel passato considerate prevalentemente appannaggio degli uomini.

Ritiene che la presenza femminile nel settore andrà rafforzandosi? Se sì, vi sono segmenti che presentano più opportunità di affermazione di altri per l’universo femminile?

La presenza femminile in Eni andrà rafforzandosi e noi vogliamo fermamente contribuire al superamento della disparità di genere, anche grazie a specifiche iniziative di orientamento delle giovani studentesse per studi e carriere di tipo tecnico-scientifico. Siamo consapevoli che la promozione della parità di genere fa parte di un’evoluzione culturale e identitaria che si colloca in un’area di responsabilità che travalica gli obiettivi di crescita aziendale e si pone a servizio anche della cultura del lavoro e dello sviluppo sociale. Anche per questo abbiamo scelto di essere main sponsor del progetto internazionale Inspiring Girls, promosso in Italia da Valore D per contribuire a sviluppare nelle ragazze che frequentano le scuole medie inferiori la consapevolezza del proprio talento oltre gli stereotipi di genere. Ciò viene fatto attraverso la testimonianza diretta delle nostre role model interne, donne professioniste individuate su tutto il territorio italiano e con un background prevalentemente di tipo tecnico-scientifico.

Nell’anno scolastico 2017-2018 24 colleghe role-model (su 100 formate ) hanno incontrato le studentesse di 21 scuole, coinvolgendo circa 60 classi. Sempre in quest’ottica, annualmente organizziamo l’evento di orientamento “Think About Tomorrow – Percorsi tecnici per giovani donne” presso le sedi Eni di Roma e San Donato Milanese, per promuovere tra le ragazze gli studi STEM, propedeutici a una futura carriera nel settore dell’Energia. Durante questi eventi le studentesse conoscono le reali opportunità di impiego nell’attuale mercato del lavoro italiano, sempre più sfidante e in continua evoluzione.

Anche durante gli eventi di recruiting presso i principali atenei italiani, preferiamo coinvolgere quasi sempre testimonial donne che, raccontando la propria attività nelle diverse aree di business, possono attrarre maggiormente il target femminile.

Un altro esempio: sul nostro portale eni.com, nella sezione “Carriere” si trovano diverse video testimonianze di donne Eni che si raccontano e raccontano l’azienda da una “prospettiva tutta al femminile” e di recente abbiamo iniziato a collaborare con canali editoriali social specifici (FREEDA) con lo scopo di divulgare contenuti che esaltano il potenziale femminile in azienda.

Come sono cambiate nel tempo le professionalità e le competenze richieste? Il crescente ricorso alla digitalizzazione come si concilia con i ruoli tradizionali?

Negli ultimi tempi stiamo assistendo ad un crescente numero di richieste di inserimento legate a profili digitali o allo sviluppo di competenze digitali in alcune fasce di popolazione già presenti in azienda. Si tratta di inserire persone su ruoli professionali nuovi o già presenti in numero limitato: pensiamo ad esempio al ruolo di data scientist, in altri casi si tratta di favorire l’inserimento o lo sviluppo di ruoli “ibridi” nei quali le nuove competenze digitali si innestano su professionalità tradizionali. Ruoli che integrano competenze tecniche specifiche del business con un know how legato a nuove competenze di Data Science, Machine learning, Robotica.

Recentemente abbiamo assistito ad esempio all’evoluzione di ruoli tradizionali, come quello del Geologo e del Geofisico, che da sempre hanno la necessità di gestire una grande mole di dati, verso le nuove professionalità del Geoscientist e del Geodatascientist che integrano le discipline tipiche delle Geoscienze con quelle delle nuove discipline come Data Science, Data Management e Scientific Computing.

Le competenze digital vengono inoltre trasferite anche ai giovani che frequentano i corsi di Laurea Magistrale e i Master che Eni organizza in collaborazione con prestigiose università italiane o al proprio interno, come il Master MEDEA (Master in  Management ed Economia dell’Energia e dell’Ambiente), organizzato dalla Scuola Mattei di Eni Corporate University, giunto alla 62° edizione, che ha finora specializzato sulle tematiche energetiche circa 3.000 giovani laureati provenienti da 110 paesi del mondo.

L’offerta formativa rappresenta la base su cui costruire skills e professionalità in settori complessi come quello dell’energia: relativamente all’Italia come giudica il contributo di istituti tecnici e università alla formazione delle competenze di cui il mondo dell’energia abbisogna? Ritiene che l’offerta formativa sia adeguata e rispondente alla domanda?

La formazione offerta dall’Università e dagli istituti scolastici è adeguata per l’acquisizione delle conoscenze di base del nostro settore; tuttavia come azienda sentiamo il bisogno di integrarle con competenze specifiche legate all’evoluzione del nostro business e al nostro modo di fare impresa. E’ una strategia avviata con lungimiranza da Enrico Mattei nel 1957, con la costituzione, solo dopo 4 anni dalla costituzione di Eni, della Scuola di Studi Superiori sugli Idrocarburi, rinominata Scuola Mattei dopo la scomparsa del nostro fondatore, embrione dell’attuale Eni Corporate University di cui è parte integrante.  Attraverso Eni Corporate University (ECU) e grazie all’impegno delle nostre linee di business, cerchiamo di realizzare partnership con le più prestigiose università italiane che ci consentono di “integrare” il sapere accademico con il know how aziendale attraverso docenze, seminari/case study tenuti dai nostri esperti e con stage/project work che trasmettono direttamente competenze operative necessarie nel settore energetico.

Per il mondo della scuola, realizziamo iniziative che vanno dall’apprendistato di primo livello all’alternanza scuola-lavoro. Il primo è un vero e proprio contratto di lavoro a finalità formative che consente agli studenti di acquisire competenze aziendali ed esperienze operative; la seconda è interpretata da Eni come un’esperienza di orientamento scolastico e professionale, un’occasione per far conoscere agli studenti come funziona una grande azienda, quali sono le competenze e le caratteristiche personali che occorre presidiare in aggiunta al know-how di natura tecnica,  quali sono i tratti caratteristici ed evolutivi del mondo dell’energia, i relativi sbocchi professionali e i percorsi di studio propedeutici. Per citare qualche numero, nell’ultimo triennio abbiamo offerto circa 180 contratti di apprendistato di primo livello e organizzato percorsi di alternanza scuola lavoro in presenza per oltre 7.000 studenti.

Eni è da sempre molto attiva in collaborazioni e partnership con il mondo accademico. Può raccontarci le principali esperienze di questo tipo e le possibilità di carriera che simili iniziative offrono agli studenti?

Dall’Ingegneria alle Geoscienze, i percorsi formativi prevedono la partecipazione di studenti italiani e internazionali che partecipano a corsi erogati totalmente in lingua inglese e, al termine delle lezioni frontali, i ragazzi possono fare esperienza di stage in azienda. Tra le iniziative storiche troviamo, solo per citarne alcune, la Laurea Magistrale in “Petroleum Geology” presso l’Università di Perugia, il Master di 2° livello in “Energy Engineering and Operations”, che realizziamo da 16 anni insieme al Politecnico di Torino. Abbiamo inoltre due collaborazioni con il Politecnico di Milano relative alla Laurea Magistrale “Energy Engineering” nei due indirizzi “Oil & Gas Production” and “Renewables and Environmental Sustainbility”.

Sempre con il Politecnico di Milano attiviamo da quest’anno il nuovo Master di 2° livello in “Energy Innovation”, nato per sviluppare nei giovani competenze relative ai settori più innovativi del mondo dell’energia: energie rinnovabili, bioraffinazione, chimica verde, digitalizzazione, economia circolare, decarbonizzazione, ecc.

Gli studenti selezionati per frequentare i nostri master di 2° livello vengono assunti con Contratto di Apprendistato di Alta Formazione e Ricerca; l’inserimento stabile in azienda è di fatto assicurato a tutti coloro che terminano con profitto il percorso di studio e lavoro. Mettiamo a disposizione un numero significativo di borse di studio annualmente (circa 100) per favorire la partecipazione ai corsi di alta formazione che realizziamo internamente (Master MEDEA) o in partnership con le Università.

Anche a livello internazionale Eni è impegnata in collaborazioni con il mondo accademico. Si potrebbero citare alcuni esempi?

Due iniziative in due aree geografiche di grande interesse per il nostro business: Mozambico dove nel 2013 abbiamo lanciato una partnership di lunga durata con l’Università Mondlane di Maputo per supportarla nella formazione di un team di professori dell’università e costituire così una Faculty universitaria nell’ambito dell’Oil & Gas Engineering, fondamentale per istituire corsi universitari in questa disciplina che potessero supportare la formazione di personale locale di eccellenza.

E poi in Kazakhstan, in partnership con altre grandi aziende internazionali del settore Oil & Gas (e sotto l’egida del WEF) supportiamo le università del Kazakhstan (Nazarbayev University, Satbayev University, Kazakh British Technical University) per allineare e consolidare l’offerta accademica locale con l’obiettivo di sviluppare professionalità a livello locale in grado di rispondere in maniera più efficace e immediata alle esigenze del settore Oil & Gas.

Da ultimo, ma non meno importante, abbiamo aderito allo HUMAN CAPITAL PROJECT del World Economic Forum, che in collaborazione con la Society of Petroleum Engineers (SPE) ha conseguito l’obiettivo di definire un CV standard internazionale per incrementare il time-to-autonomy ed il know-how degli studenti in Petroleum Engineering nelle università locali presenti nei paesi Oil &Gas.