L’avventura intrapresa dalle industrie del gas per la distribuzione del GNL in Italia ha assunto un profilo certamente pioneristico per le modalità con cui ha preso l’avvio anche in mancanza di un panorama di mercato e regolatorio che ne tratteggiasse i profili generali. Ma a pochi anni dalle prime esperienze impiantistiche, il panorama del GNL appare già cambiato, in positivo: le installazioni di depositi di utenza sono sempre più numerose e crescono con una rapidità sorprendente; il gap regolatorio esistente è stato colmato, parzialmente ma con celerità, dalle amministrazioni competenti, e ciò ha contribuito a velocizzare i processi di progettazione, autorizzazione e costruzione; la domanda cresce così come cresce la disponibilità di mezzi di trasporto in grado di sfruttare questa nuova forma energetica pulita, che offre importanti vantaggi ambientali ed economici per un mercato maturo, come il nostro, alla ricerca di nuova competitività all’insegna della sostenibilità.

Sono proprio i temi della sostenibilità e della competitività i pilastri su cui anche la Commissione Europea sta lavorando per la crescita dell’impiego del GNL nel nostro Continente, ponendo anche il focus sulle necessità infrastrutturali per il sostegno alla crescita del settore.

Proprio sul lato delle infrastrutture, tuttavia, appare evidente anche ai meno esperti del settore che la catena logistica della sua distribuzione in Italia è molto penalizzata dalla carenza di impianti Small Scale di stoccaggio a terra che siano in grado di caricare il prodotto sui camion per la distribuzione finale. Chiaro ed evidente effetto del grave gap infrastrutturale di cui soffriamo oggi è la distribuzione geografica degli impianti che impiegano il GNL sul territorio nazionale: la loro collocazione è, infatti, decisamente concentrata nelle regioni del Nord e si spinge con minore vigore verso le regioni centrali diradandosi sensibilmente al decrescere della latitudine.

Pertanto, il tema dell’approvvigionamento a terra del GNL e delle sue possibili ricadute sulla crescita del settore in modo omogeneo in tutto il paese è stato da subito posto al centro delle molte discussioni e delle innumerevoli occasioni di confronto tra pubblica amministrazione ed impresa; qui le numerose espressioni di interesse dell’industria nella realizzazione di infrastrutture dedicate hanno sempre trovato ascolto e condivisione delle priorità che, poi, sono sfociate in atti concreti da parte dei Ministeri competenti. 

Proprio in questo senso si deve leggere l’importante contributo portato dal decreto legislativo di recepimento della Direttiva DAFI, che regolamenta dettagliatamente gli aspetti autorizzativi per le infrastrutture del GNL ed apre a procedimenti chiari e semplificati per il rilascio degli atti necessari alla realizzazione degli stoccaggi Small Scale.

Sebbene la realizzazione dei primi impianti di questo genere non sarà immediata, la loro nascita è attesa da tutti gli operatori e dai clienti finali che otterranno notevoli benefici dalla maturazione della distribuzione in Italia. La principale opportunità sarà legata proprio alla possibilità di coprire tutto il territorio nazionale rendendo disponibile il prodotto anche alle regioni meridionali ed alle isole maggiori e aprendo all’avvio di un mercato estremamente interessante quale quello navale; a riguardo, la disponibilità di grandi quantitativi di prodotto presso le infrastrutture portuali è un elemento imprescindibile per assicurare agli armatori la possibilità di rifornimento delle loro flotte ed è assicurabile solo con una adeguata struttura di impianti di stoccaggio e distribuzione.

Anche la competitività degli altri settori principali della distribuzione del GNL è strettamente legata alla realizzazione delle infrastrutture Small Scale perché proprio la diffusione più capillare del prodotto aprirà nuovi mercati e consoliderà le opportunità già intraprese, come quella dell’alimentazione di grandi flotte di camion le quali, ad oggi, soffrono della limitazione geografica degli impianti di distribuzione del prodotto. Inoltre, la possibilità di gestire direttamente l’approvvigionamento di questo carburante sul territorio nazionale consentirà di guadagnare competitività rispetto ai paesi europei che oggi sono i principali fornitori del GNL che arriva in Italia e di tagliare alcune voci di costo, quale quella del trasporto su strada da Spagna, Francia, Belgio e Olanda, che attualmente rappresentano ancora un ostacolo alla diffusione del prodotto. 

La fase progettuale dei futuri impianti di stoccaggio Small Scale rappresenta certamente un esercizio serio che deve affrontare soluzioni tecnologiche per molti aspetti nuove per il panorama nazionale; tuttavia, le esperienze internazionali, in molti casi già molto avanzate, offrono un prezioso bagaglio culturale da cui attingere per iniziare l’impresa partendo da un solco già tracciato che consentirà di raggiungere l’obiettivo in tempi più rapidi e certi.

In conclusione, l’impegno della nostra industria e delle nostre Amministrazioni ha consentito di rendere reale ed attuale ciò che solo pochi anni fa sembrava pioneristico ed aleatorio e di aprire la strada allo sviluppo di una tecnologia in grado di ridurre l’impatto ambientale di molte attività aumentandone la competitività; tutto ciò avrà impatti positivi sulla nostra economia, soprattutto se riusciremo a fare tesoro delle esperienze già maturate negli altri paesi europei.