Un fortissimo vento green soffia sui colossi mondiali dell’Hi-Tech. A dispetto di quanto annunciato dal neo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che sembra intenzionato a continuare la strada degli investimenti nelle fonti fossili, a cominciare dal petrolio, le grandi multinazionali della Silicon Valley hanno annunciato di voler aumentare il proprio impegno nelle energie pulite. Aumentare è proprio il termine esatto, visto che colossi come Google, Microsoft, Apple e Facebook hanno deciso, ciascuno in modo diverso, di incrementare i propri investimenti in questo settore.

Quella green non è infatti una scelta recente per le imprese d’Oltreoceano. Si può parlare di una tendenza “verde” nel sistema produttivo americano già nei primi anni Duemila ma a partire dal 2010, ed ancora di più nel 2014, si è assistito ad un vero e proprio rafforzamento degli investimenti in ambito green economy. I motivi sono ovviamente legati al reale beneficio economico dovuto all’abbattimento dei costi energetici di cui godono le aziende che scelgono di impegnarsi sul versante della sostenibilità, oltre ovviamente ad un importante ritorno di immagine legato all’impegno ambientale. 

Quali sono nel concreto i passi intrapresi da ognuna delle multinazionali dell’Hi-Tech nel cammino verso le fonti low carbon?

Partiamo da Google che nel 2016 si è accaparrato il titolo di maggior acquirente corporate su scala mondiale di energia rinnovabile, dall’eolico al solare. L’azienda è stata una delle prime a concludere, su larga scala, contratti a lungo termine per l’acquisto di energia rinnovabile in maniera diretta. Il primo accordo per l’acquisto di energia elettrica risale al 2010 e prevedeva la fornitura da un parco eolico da 114 MW in Iowa, Stati Uniti. Ad oggi, Google utilizza circa 2,6 GW generati da energie rinnovabili (eolica e solare) e per il 2017 ha deciso di investire in infrastrutture rinnovabili per oltre 3.500 milioni di dollari: l’obiettivo è alimentare tutte le sue attività – 150 uffici e 13 data center - al 100% con energia pulita già entro quest’anno e triplicare entro il 2025 gli acquisti di queste fonti di energia.

Dello stesso avviso anche un altro colosso della Silicon Valley, la Apple, che ha annunciato per il 2017 l’avvio di nuovi progetti eolici in Cina per 285 MW. Pare che l’azienda di Cupertino abbia, infatti, stipulato un accordo con Goldwind, il maggior produttore di turbine eoliche cinese per acquistare una quota pari al 30% in quattro filiali di una controllata del gruppo, la Beijing Tianrun New Energy Investment. Obiettivo della Apple è riuscire ad alimentare, in un futuro molto prossimo, i propri punti vendita presenti sul territorio cinese esclusivamente ad energie rinnovabili. Non si tratta però del primo investimento di questo tipo effettuato dalla Apple in Cina. Già nell’aprile 2015 l’azienda fondata da Steve Jobs aveva firmato un accordo con SunPower finalizzato alla realizzazione di due impianti fotovoltaici da 40 MW nel Sichuan. E ancora, qualche mese più tardi (novembre 2015), ha stanziato un ingente finanziamento per altri tre progetti aventi una capacità complessiva di 170 MW sempre afferenti all’energia solare, nella regione settentrionale della Mongolia Interna.

Ma l’elenco dei colossi del web che hanno deciso di investire nelle energie verdi non finisce qui. Anche la Microsoft, multinazionale dell’Hi-Tech fondata da Bill Gates, e Facebook, azienda statunitense che controlla il servizio di rete sociale più famoso al mondo e fondata nel 2004 da Mark Zuckerberg, hanno scommesso sulla green economy. I rispettivi CEO, Gates e Zuckerberg per l’appunto, hanno infatti lanciato un fondo specializzato in energie rinnovabili. Si tratta del Breakthrough Energy Ventures (BEV): un fondo di oltre un miliardo di dollari (solo per il 2017) che si propone di finanziare la ricerca energetica e ridurre le emissioni di gas serra nell’ambiente. Al progetto hanno aderito anche Jack Ma di Alibaba, la famosa compagnia cinese attiva nel campo del marcato elettronico, il numero uno di Amazon - una delle più grandi aziende di commercio elettronico statunitensi- Jeff Bezos, il miliardario John Arnold, il principe Alwaleed Bin Talal, fondatore di Kingdom Holding (società che ha sede in Arabia Saudita che può essere definita ad oggi una delle maggiori holding del mondo e la maggiore del paese) oltre a John Doerr e Vinod Khosla, venture capitalist nelle startup di energia pulita. Si tratta dunque di una vera e propria coalizione di ricchissimi investitori provenienti dalle nuove tecnologie che si è riunita per combattere la grande battaglia ambientale dei nostri tempi, ovvero diminuire le emissioni climalteranti attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili.

Dopo aver esaminato le scelte energetiche dei colossi della Silicon Valley ciò che appare chiarissimo è il grande contrasto che contraddistingue oggi la politica energetica americana. Mentre il neo presidente Trump ha appena nominato Rex Tillerson - amministratore delegato di Exxon, una delle più grandi aziende petrolifere del mondo - nuovo segretario di Stato, le major del web si stanno impegnando per accelerare il più possibile il processo di decarbonizzazione dell’economia.