Nessuna analisi dei mercati energetici può essere fatta se non si dispone di un dataset robusto, affidabile e confrontabile relativo a risorse, produzione, consumi e prezzi delle varie fonti energetiche. E gli analisti del settore, gli accademici, ma anche il mondo dell'industria, gli ambientalisti lo sanno bene. Tuttavia, non sempre è facile reperire tutti questi dati, soprattutto con una buona frequenza e in maniera gratuita. Per questo rapporti come lo Statistical Review of World Energy sono strumenti di lavoro imprescindibili e attesi ogni anno. Di questa consolidata pubblicazione di dati, della sua genesi e della sua evoluzione, ne abbiamo parlato con Ian Jones Head of Knowledge, Insight e Research all’ Energy Institute.

Fare analisi e previsioni energetiche richiede una buona conoscenza dei dati di partenza senza i quali, ogni disamina, studio e previsione è impossibile. Quanto è rilevante avere accesso a serie storiche di dati omogenee e trasparenti?

Nel mondo dell'efficienza energetica e dell'energia c'è un vecchio detto che dice "se non lo misuri, non puoi gestirlo". Infatti, quantificare il valore dell'investimento nell'efficienza energetica è impossibile senza disporre di dati storici sull'uso dell'energia. Lo stesso si può dire della transizione energetica globale: in assenza di una condivisione trasparente di dati accurati da parte di ogni nazione relativamente a tutte le forme di energia, diventa estremamente difficile misurare i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi di net zero. Il rischio è che le decisioni chiave di investimento vengano basate su opinioni e supposizioni piuttosto che su dati concreti.

Io analizzo i mercati energetici in tutto il mondo da oltre vent'anni e, per me, è essenziale che tutte le analisi e le previsioni siano basate su una solida comprensione del passato, in particolare delle tendenze storiche e della complessa interazione tra diverse materie prime e tecnologie energetiche. La mia esperienza mi fa dire che è difficile ottenere consenso se solo pochi basano la loro analisi su dati rigorosi e trasparenti, mentre quella di altri poggia su sentito dire e opinioni.   Al contrario, se tutti dispongono di informazioni precise e accessibili, quali ipotesi di base, i dati di input e le variabili per spiegare i meccanismi di funzionamento dei loro modelli e degli strumenti analitici ecc., allora è molto più facile capire i punti di vista diversi, raggiungere un accordo e andare avanti più rapidamente.

Tuttavia, non sempre è facile disporre di dati disponibili, qualitativamente affidabili e costruiti secondo standard di misurazione uniformi in tutti i paesi. Ancora oggi, ad esempio, il petrolio greggio può essere misurato in tonnellate, in barili giorno o contenuto energetico e nonostante via siano delle  linee guida internazionali, non esistono requisiti di adesione specifici a uno standard o metodo specifico in materia di rendicontazione di riserve o  consumo di energia primaria. Da qui muove la difficoltà di creare una serie storica omogenea, coerente e confrontabile. Difficoltà riscontrata da me personalmente quale Head of Knowledge, Insight, and Research presso l'Energy Institute, che ogni anno pubblica lo Statistical Review of World Energy.

Operativamente, come si lavora sui dati storici? Come dialoga l’Energy Institute con gli stakeholder per la ricostruzione di tali informazioni?

È stato nell’anno 2023 che l'Energy Institute ha assunto la proprietà della Statistical Review of World Energy (precedentemente prodotta da Bp). Il rapporto è la prima e più importante panoramica completa del sistema energetico globale ad essere resa pubblica e disponibile gratuitamente. Dal 1952, primo anno di pubblicazione, la review si è ampliata fino a coprire tutti gli aspetti dell'energia, dalle risorse energetiche primarie, alla produzione e al consumo di energia. Pubblicato intorno a giugno di ogni anno, contiene dati storici dal 1965 fino all'ultimo anno antecedente quello di pubblicazione e vede coinvolti paesi di tutto il mondo. Il rapporto finale  è composto da circa 300.000 dati individuali, a loro volta elaborazioni di un set di dati molto più ampio composto da elementi non pubblicati che superano i 169 gigabyte di archiviazione.

La produzione di un set di dati così complesso richiede risorse significative e l'EI lavora a stretto contatto con i suoi partner presso il Kearny Institute, KPMG e presso il Centre for Energy Economics Research and Policy (CEERP) presso la Heriot Watt University. Coinvolge direttamente circa trenta analisti, accademici e ricercatori afferenti alle organizzazioni partner e richiede circa sei mesi per essere completato. Ogni anno, il processo inizia a gennaio e vede la corrispondenza con oltre cento agenzie governative e principali enti statistici che aggiornano i dati a livello nazionale. Questi dati vengono quindi integrati con informazioni open source ricercate su Internet, pubblicazioni ufficiali e contenuti a pagamento rilasciate dai data providers. L'attività si intensifica intorno ad aprile, quando i flussi di dati aumentano rapidamente e iniziano i laboriosi processi di aggiornamento, conversione, sbrogliamento di tutte le incongruenze, convalida e controllo incrociato di tutto. Il rapporto finale è consultato da decine di migliaia di utenti in tutto il mondo.

Il settore energetico è in continua evoluzione e anche il mondo delle statistiche deve adeguarsi a questo cambiamento, per capire i meccanismi che vi stanno alla base. Come si adegua lo Statistical Review of World Energy a questa evoluzione?

Siamo costantemente alla ricerca di modi innovativi per scoprire dati energetici nuovi e altrimenti difficili da reperire. In alcuni casi, ciò avviene in risposta a eventi geopolitici come il conflitto in Ucraina che ha reso difficile la ricostruzione e la validazione di alcuni dati (spesso non proprio trasparenti). In questo caso, il team ha dovuto lavorare duramente per reperire dati alternativi e ugualmente credibili, in particolare in materia di flussi commerciali di petrolio greggio, prodotti petroliferi e gas naturale (sia gas naturale liquefatto che gas naturale via gasdotto). In altri casi, l'evoluzione della Statistical Review richiede l'identificazione di nuove fonti di dati. Ad esempio, nel 2024 sono state aggiunte nuove voci di prezzo delle materie prime quali carbonato, idrogeno, ammoniaca, rame e batterie al litio, nonché nuove tabelle di dati in materia di CCS e produzione di idrogeno blu e verde. Ancora, il numero di tabelle relative alla produzione e alle riserve di minerali strategici è raddoppiato.

Inoltre, nel tentativo di tenere il passo con la transizione energetica, l'Energy Institute ha anche lanciato il suo Country Transition Tracker (un complemento alla Statistical Review). In questo modo, speriamo che gli utenti abbiano tutte le basi di cui hanno bisogno per fare analisi e previsioni sull’evoluzione del sistema energetico e sulla velocità di tale evoluzione.

La traduzione in italiano è stata curata dalla redazione di RiEnergia. La versione inglese di questo articolo è disponibile qui