Traguardare l’obiettivo di transizione energetica presuppone un percorso lungo, complesso e anche economicamente oneroso, e come tale presuppone l’utilizzo di tutte le tecnologie sostenibili, sia di quelle tradizionali oggi già disposizione, che di quelle nuove in fase di implementazione su scala più ampia. Tra le leve per la decarbonizzazione vi rientrano: la diffusione di impianti energetici rinnovabili, l'innovazione tecnologica nella cattura e valorizzazione dell’anidride carbonica che si andrebbe ad integrare con impianti energetici già presenti; il rilancio di tecnologie di quarta generazione del settore nucleare, sia quelle inerenti alla fissione, che, sul più lungo periodo, quelle relative alla fusione, così da garantire la sicurezza energetica del Paese e superare la non programmabilità delle risorse rinnovabili.

Inoltre, andando nello specifico delle risorse rinnovabili, cruciali saranno anche la diffusione di strategie modellistiche sempre più intelligenti che ci consentono di gestire correttamente i carichi elettrici, ma anche la domanda, la produzione e la gestione dei surplus di energia per evitare costi importanti nella gestione delle fonti green nella rete elettrica. Si fa quindi riferimento alle smart grid, alle soluzioni di storage ecc.

Questa vision olistica è quella che guida le iniziative di Techfem - società di ingegneria fondata 40 anni fa e operante nel settore delle fonti energetiche tradizionali -, in materia di decarbonizzazione. Techfem, infatti, è impegnata in tutti quei processi innovativi che vanno dalla gasificazione del waste, partendo dai feedstock afferenti al mondo dell'economia circolare, allo sviluppo di modelli energetici che possono favorire la transizione energetica, quali processi che valorizzano la CO2 e l'idrogeno sia in chiave e-fuels sia per la decarbonizzazione di quei settori difficili da elettrificare (i cosiddetti hard to abate). 

Inoltre, come ricerca e sviluppo e come ingegneria, Techfem ha creduto nell’importanza della tecnologia a servizio dell’ambiente e dei territori, supportando l’acquisto di un’idrovora per il Comune di Ravenna che consente di aspirare e trasferire ingenti masse d’acqua anche in situazioni in cui è presente un dislivello di superfice molto elevato, soprattutto a seguito di eventi calamitosi come quello che ha interessato Ravenna nel 2023.

Vi è poi un altro grande paradigma indispensabile in ottica di decarbonizzazione e afferisce al mondo della digitalizzazione. Le potenzialità del digitale si concretizzano soprattutto nel riuscire a processare tante informazioni (big data) grazie alla disponibilità di hardware più prestanti, informazioni a supporto del management energetico, che ci consentono di prendere   delle decisioni più immediate, e in alcuni casi, essendo predittive, anche delle decisioni più ottimizzate.

Anche in questo caso, Techfem ha fatto della digitalizzazione uno dei pillar per il perseguimento di progetti che abilitano la transizione energetica, portando avanti iniziative che servono a migliorare la capacità di lavoro delle sue Business Unit, nonché ad accogliere le esigenze di innovazione del mercato e riprodurle in forma di soluzioni software utili anche a migliorare e a decarbonizzare il settore. A tal fine Techfem è impegnata  nello sviluppo di un progetto basato sul machine learning per abilitare la direzione lavori a generare una reportistica sempre di grande qualità grazie all'ausilio di tool di intelligenza artificiale che, basandosi sull'analisi di immagini rilevate da droni, consentono di intercettare dei target di produzione di cantieri piuttosto che di safety.

Ancora, decarbonizzazione e digitalizzazione si sposano perfettamente nello sviluppo del modello  delle comunità energetiche (CER), con una gestione intelligente dei consumi delle CER e fino alla promozione di modelli più virtuosi come distretti energetici industriali, che sono l’unione di più comunità energetiche all’interno di cluster industriali più grandi. Un progetto di CER promosso da Techfem che potrebbe essere propedeutico ad un modello di questo tipo è già partito a Fano.

Un’ultima leva, ma non per questo meno rilevante, è quella dell’efficienza energetica che non è solamente l’implementazione di tecnologie nuove e innovative nel campo dell’efficientamento energetico, ovvero quelle legate al mondo dell’illuminotecnica o termotecnica, ma afferisce all’abbinamento del digitale a servizio delle politiche energetiche industriali grazie a sistemi intelligenti abbinati a delle tecnologie hardware innovative.

Quindi tecnologia, efficienza energetica e digitale al servizio di queste politiche di transizione: tutti pillars che anche il credito di imposta transizione 5.0 sta intercettando e supportando.