Attuare semplici misure per ridurre i consumi domestici può contribuire a limitare la dipendenza dal gas di importazione e, allo stesso tempo, alleggerire le bollette. Bastano infatti alcuni comportamenti quotidiani per ottenere considerevoli risparmi: ad esempio spegnere le luci e il riscaldamento quando usciamo di casa, non aprire le finestre se ci sono i termosifoni accesi e spegnere il pc se non lo usiamo. È importante anche non eccedere con la temperatura nell’abitazione, né con le ore di accensione degli impianti. Si stima che l’abbassamento della temperatura interna di 1° (dai 20° abituali a 19°) possa portare ad un risparmio medio nazionale sul consumo di combustibile del 10,7%, mentre la sola riduzione di un’ora dell’orario di accensione giornaliero degli impianti possa contribuire ad una riduzione del 3,6%. Se si attuano le due misure in contemporanea il risparmio può raggiungere addirittura il 15,3%.

Percentuali medie di risparmio sul riscaldamento domestico

Fonte: Elaborazione ENEA

E’ evidente che queste potenziali percentuali di risparmio di combustibile sono legate a tanti aspetti, quali:

  • isolamento termico della casa: in una casa ben isolata “mantenere un grado in più” costa meno, in termini di energia;
  • tipologia del generatore di calore;
  • zona climatica dov’è situato l’edificio.

Anche con utilizzo più razionale dell’acqua calda si possono ottenere importanti risparmi: diminuendo ad esempio la durata di una doccia (da 7 a 5 minuti), il consumo si riduce di circa il 29% per ogni singola doccia.

Passiamo al consumo di energia elettrica:

Una sola lampadina da 60 Watt accesa per un’ora in meno al giorno, ossia 7 ore anziché 8, equivale a - 21,9 kWh di energia elettrica all’anno

Spegnere il computer quando non lo usiamo, e non lasciare in stand-by tv, decoder e dvd, ma attaccarli a una ciabatta multi-presa e poi spegnere il pulsante: - 35 kWh di energia elettrica all’anno

 

Smettere di fare una lavatrice al giorno, ma ogni due e solo a pieno carico: - 126,83 kWh di energia elettrica all’anno

Con solo questi tre accorgimenti il risparmio per tutte le famiglie italiane (nel biennio 2018-2019 il numero di famiglie in Italia, stabile rispetto al biennio precedente, è 25 milioni e 700 mila) fa: meno 4,72 miliardi di kWh all’anno. Considerando che quasi la metà dell’elettricità che usiamo in Italia è prodotta da centrali a gas (43% circa) e tenendo conto del rendimento di produzione, significa risparmiare 369 milioni di metri cubi di metano.

E’ evidente che questi numeri, puramente indicativi e che presuppongono che tutti si comportino consapevolmente riguardo al tema del risparmio energetico, servono per far capire che il nostro comportamento è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di transizione energetica che ci siamo prefissati: il passaggio dall'utilizzo di combustibili fossili per la produzione energetica - come petrolio, gas e carbone - alle fonti di energia rinnovabili, considerate più efficienti e meno inquinanti, DEVE essere supportato dal comportamento consapevole di ciascuno di noi.

Ci sono poi alcuni interventi che sicuramente hanno un ruolo fondamentale verso questo percorso.

Fra le mosse più efficaci per tagliare consumi (e spese) le lampadine a LED con le quali si può ottenere un risparmio energetico di circa l’85%. La tecnologia LED permette un grande risparmio in quanto, a parità di potenza assorbita, produce una luce 5 volte superiore rispetto alle classiche lampadine ad incandescenza e alogene. Anche gli elettrodomestici di elevata classe energetica sono un antidoto efficace al caro-energia: la differenza di spesa fra avere in casa frigorifero + lavatrice + asciugatrice + lavastoviglie + forno + pompa di calore di classe energetica elevata e la classe energetica più bassa arriva fino al 40%.

Attenzione anche a piccoli gesti come schermare le finestre durante la notte con persiane, tapparelle o tende per ridurre la dispersione di calore e a spegnere gli stand by: infatti, quelle che sembrano innocue lucine possono pesare fino al 10% della bolletta se lasciate accese tutto il tempo. Fra gli errori da evitare, dimenticarsi di sbrinare frigo e congelatori: se accumulano troppo ghiaccio i consumi corrono; allo stesso modo, attenzione ai panni stesi ad asciugare sul radiatore o il divano davanti al termosifone e alle luci accese quando si esce da una stanza. 

Per risparmi più consistenti, sono possibili azioni più incisive come la manutenzione degli impianti, il check-up dell’immobile (la diagnosi energetica), il controllo e la regolazione costante della temperatura degli ambienti fino a interventi più strutturali per migliorare la coibentazione. Migliorare il livello di coibentazione dell’abitazione è un passo molto importante poiché riduce significativamente il fabbisogno energetico. La realizzazione di un isolamento termico a cappotto dell’involucro e in particolare la coibentazione della copertura, riducono le dispersioni tra il 40 e il 50%. 

Altre soluzioni taglia-spesa riguardano il tipo di caldaia: i modelli a condensazione consentono di risparmiare fino al 22% di gas metano rispetto a quelli tradizionali (in un appartamento di 130 metri quadri) mentre le valvole termostatiche sui radiatori consentono di ottenere un risparmio di circa il 13% del consumo di gas metano.

In ultimo, fare ricorso alle fonti rinnovabili di energia per la produzione di energia elettrica o termica. Questi sistemi, se ben combinati tra loro, possono permettere alle abitazioni di essere completamente indipendenti dalle forniture esterne di corrente elettrica e/o altri combustibili.  Questi tipi di impianti possono sfruttare diverse fonti rinnovabili come ad esempio il sole, il vento, l’acqua.  Uno dei sistemi più diffusi è l’impianto solare fotovoltaico, il quale è costituito da una serie di pannelli composti a loro volta da moduli di silicio, che sfruttano l’incidenza della radiazione solare per produrre energia elettrica. Il sistema dell’impianto solare termico prevede lo sfruttamento dell’energia solare secondo un principio analogo ad un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, ma con l’obiettivo invece di riscaldare un liquido collocato all’interno di appositi pannelli, che a sua volta, grazie ad uno scambiatore, trasferisce il calore assorbito all’acqua che può essere utilizzata per il riscaldamento o per l’acqua calda sanitaria. Un ultimo esempio è il sistema geotermico, il quale, in abbinamento ad una pompa di calore acqua-acqua, sfrutta il calore rilasciato dal terreno o dall’acqua di falda per riscaldare tramite uno scambiatore l’acqua all’interno della pompa di calore; questa a sua volta potrà essere utilizzata per l’acqua calda sanitaria o il riscaldamento.

I 20 consigli ENEA per risparmiare e aiutare l'ambiente

Fonte: Elaborazione ENEA

Nicolandrea Calabrese andrea.calabrese@enea.it e Francesca Caffari francesca.caffari@enea.it

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