Quali sono i paesi maggiormente responsabili delle emissioni di gas serra? La risposta a questo interrogativo è “dipende”. Dare una risposta più precisa è più difficile di quel che si può pensare, per via dei molteplici fattori da considerare: in quale lasso di tempo? Per ogni paese, si fa riferimento alle emissioni cumulate lungo un intero periodo o a quelle annuali correnti? Vengono inclusi l’uso del suolo e i cambiamenti dell'uso del suolo e della silvicoltura (LULUCF)? Oppure si tratta essenzialmente di capire se e quando un paese ha raggiunto il suo picco emissivo?
Qui di seguito, analizziamo alcuni dati che possono contribuire a dare una risposta alla domanda iniziale. L’analisi si ferma al 2014 in quanto ultimo dato definitivo disponibile per tutti i paesi nelle principali statistiche internazionali. L’assenza di un commento agli anni più recenti (di cui si hanno prevalentemente stime) non pregiudica la visione storica dell’andamento delle emissioni a cui è finalizzato l’articolo (ndr).
Oggi, il mondo emette nell'atmosfera un ammontare di gas serra 40 volte superiore a quello del 1850. Anche se le emissioni sono aumentate drasticamente in questo lasso di tempo, la fotografia dei principali responsabili non è mutata tanto quanto ci si sarebbe potuti aspettare. Dal 1850 ad oggi, 7 paesi sono stati costantemente ai primi posti della classifica globale per rilascio di emissioni annuali e ne hanno trainato la crescita lungo il periodo: Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia e Russia, a cui si sono aggiunti più di recente India e Cina. Presa a livello aggregato, anche l’Europa si conferma ai vertici della classifica trainata dalle dinamiche degli stati membri appena citati. Anche osservando le posizioni più basse della classifica, il quadro non è cambiato molto: tre quarti dei 50 paesi che nel 2014 registrano i minori livelli emissivi sono gli stessi del 1850.
Solo pochi paesi si distinguono per aver registrato significativi cambiamenti. I maggiori balzi in avanti si osservano tra i paesi produttori di petrolio e gas: quasi tutti quelli che hanno scalato la classifica sono infatti paesi in cui il petrolio rappresenta la principale voce dell’export. Allo stesso tempo, la disgregazione dell'Unione Sovietica ha contribuito a importanti riduzioni per Lituania, Tagikistan, Lettonia, Moldavia e Georgia.
1990-2014: le emissioni continuano ad aumentare
Nonostante la crescente preoccupazione internazionale per i cambiamenti climatici, le emissioni globali hanno continuato a crescere, registrando negli ultimi 25 anni un incremento del 31% (incluse le emissioni da LULUCF). La crescita è stata trainata dalla Cina che, nel 2005, ha superato gli Stati Uniti quale principale emettitore al mondo, sebbene questi ultimi restino i maggiori responsabili delle emissioni in termini cumulati. Tra gli altri paesi da segnalare, vi sono l’Iran, l’Arabia Saudita, la Corea del Sud, il Pakistan e la Nigeria che negli ultimi 25 anni hanno scalato la classifica salendo di almeno 10 posizioni e rientrando nel 2014 nella top 20 dei principali produttori di emissioni globali su base annua.
Le emissioni di gas serra pro-capite per paese, 1990-2014
Fonte: World Resources Institute
Nota: include LULUCF
Nonostante i paesi in via di sviluppo abbiano registrato una crescita significativa delle emissioni negli ultimi anni, in termini pro-capite il quadro che si delinea è molto diversificato. Se guardiamo all’India, ad esempio, il trend fortemente al rialzo delle emissioni in termini assoluti si affianca ad un livello pro-capite che risulta al di sotto degli altri grandi emettitori e ben sette volte più basso di quello statunitense. Altre economie emergenti come Indonesia, Cina e Iran mostrano invece emissioni pro-capite in forte avanzamento, tali da aver già superato quelle dell'UE e di altri paesi sviluppati.
La lista dei paesi che raggiunge il picco emissivo continua a crescere
Secondo il World Resources Institute (WRI), 49 paesi hanno raggiunto il picco delle emissioni al 2010 e altri 4 dovrebbero unirsi entro il 2020. Secondo gli impegni climatici previsti dall'accordo di Parigi, 7 degli attuali 10 principali emettitori (Cina, Stati Uniti, Russia, Giappone, Brasile, Germania e Messico) hanno raggiunto il picco o si sono impegnati a farlo entro il 2030. Altri grandi emettitori - come il Regno Unito, la Francia, la Spagna, il Canada e di nuovo il Brasile - sono stati in grado di sostenere la loro crescita economica interna e al contempo raggiungere il picco emissivo o addirittura ridurre le loro emissioni.
Picco delle emissioni di gas effetto serra per paese e anno
Fonte: World Resources Institute
Il fatto che un quarto delle emissioni globali abbia raggiunto il livello massimo è incoraggiante ma è solo il primo passo verso una riduzione più rapida e consistente che permetta di costruire una traiettoria emissiva coerente con un futuro low-carbon sostenibile nel lungo periodo. Per farlo, occorre che gli stati rispettino gli impegni volti al contenimento delle emissioni, abbassino il più possibile il livello di picco e si impegnino a ridurre significativamente le emissioni anche dopo averlo raggiunto.
La traduzione, curata dalla redazione di RiEnergia, è tratta dall’articolo del World Resource Institute intitolato “5 Charts Show How Global Emissions Have Changed Since 1850” disponibile online al seguente link