Manca ormai poco al recepimento della direttiva 2014/94/UE sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi (c.d. direttiva DAFI). Sarebbe stata il 18 novembre scorso la data ultima per il recepimento da parte degli Stati membri, tuttavia è stata concessa una proroga.
La direttiva, emanata il 22 ottobre 2014, è sorta dall’esigenza di ridurre la dipendenza dal petrolio e attenuare l’impatto ambientale nel settore dei trasporti. Essa stabilisce requisiti minimi per la costruzione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi, inclusi i punti di ricerca per veicoli elettrici e i punti di rifornimento di gas naturale (gas naturale liquefatto - GNL e gas naturale compresso - GNC) e idrogeno, da realizzarsi mediante i quadri strategici - documenti programmatici - predisposti dagli Stati membri - nonché l’attuazione di specifiche tecniche comuni per tali punti di ricarica e di rifornimento.
Cosa si intende per “combustibili alternativi” ce lo dice la direttiva stessa che all’articolo 2 definisce tali i “combustibili o fonti di energia che fungono, almeno in parte, da sostituti delle fonti di petrolio fossile nella fornitura di energia per il trasporto e che possono contribuire alla sua decarbonizzazione e migliorare le prestazioni ambientali del settore dei trasporti”. L’elettricità, l’idrogeno, i biocarburanti, il gas naturale e il gas petrolio liquefatto (GPL) sono stati identificati, attualmente, come i principali combustibili alternativi con potenzialità di lungo periodo in termini di sostituibilità al petrolio, anche alla luce del loro possibile utilizzo simultaneo.
Quanto alle principali statuizioni fissate, la direttiva dispone che ogni Stato membro elabori un quadro strategico nazionale in cui illustri i propri obiettivi e le relative azioni di supporto in materia di sviluppo del mercato per quanto riguarda i combustibili alternativi, compreso lo sviluppo delle infrastrutture da realizzare, in collaborazione con le autorità regionali e locali, tenendo altresì conto delle esigenze delle piccole e medie imprese.
Si ritiene, inoltre, che i combustibili ripresi nei piani strategici nazionali siano ammessi a beneficiare delle misure di sostegno unionali e nazionali allo scopo di far convergere i contributi pubblici verso lo sviluppo del mercato interno, al fine di favorire in tutta l’Unione una mobilità basata su veicoli ed imbarcazioni che utilizzino queste fonti alternative.
A tal fine, il programma quadro Orizzonte 2020, istituito dal regolamento (UE) n. 1291/2013 del Parlamento e del Consiglio europeo, è stato pensato per sostenere la ricerca e l’innovazione dei veicoli alimentati con combustibili alternativi e le relative infrastrutture, grazie all’incentivazione delle azioni volte al raggiungimento di tale obiettivo.
La direttiva in esame prevede, ancora, che gli Stati membri si adoperino affinché siano creati dei punti di ricarica accessibili al pubblico in quantità tale da garantire una copertura adeguata. Il numero di tali punti dovrebbe essere stabilito tenendo conto dell’ammontare stimato di veicoli elettrici immatricolati entro la fine del 2020 in ciascuno Stato UE.
Alla luce della crescente diversità dei combustibili utilizzati per i veicoli a motore e della crescita della mobilità stradale dei cittadini, è necessario che siano fornite ai fruitori dei veicoli informazioni chiare e facilmente reperibili sui combustibili disponibili nelle varie stazioni di rifornimento e sulla compatibilità dei loro veicoli con i diversi tipi di carburante.
Attraverso i rispettivi quadri strategici nazionali, gli Stati membri dovrebbero altresì garantire entro il 2025 la realizzazione nei porti marittimi appartenenti alla rete centrale Ten-T(dall'inglese Trans-European Networks – Transport, reti di trasporto trans-europee) di un numero adeguato di punti di rifornimento per il GNL, in maniera tale che le navi possano soddisfare i requisiti di riduzione del tenore di zolfo nei combustibili per uso marino.
Discorso analogo può farsi per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica destinata agli aerei in stazionamento negli aeroporti. Un maggior utilizzo di elettricità, infatti, potrebbe diminuire il consumo di carburante e l’inquinamento acustico, migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’impatto sul cambiamento climatico.
Tutti gli Stati membri si son mobilitati per recepire nel più breve tempo possibile la direttiva DAFI: in Italia è stato già approvato lo schema di d.lgs. di recepimento, ma si attende ancora l’approvazione definitiva. Tra le nome più importanti previste nello schema:
- la distinzione dei prodotti per i quali è prioritario e obbligatorio introdurre misure per la diffusione: tra questi ultimi elettricità e gas naturale (GNL e GNC). Restano facoltative le azioni per’idrogeno e GPL;
- l’obbligo per i nuovi punti vendita carburante di installare distributori di gas metano compresso o liquefatto;
- l’obbligo per le aziende di trasporto pubblico locale di acquistare nuovi mezzi a metano;
- la possibilità per le Regioni di esentare dal bollo auto i veicoli a GNC e GNL;
- l’obbligo per le nuove costruzioni di predisporre l’allaccio per la ricarica delle vetture elettriche.