“Per i prossimi 25 anni, ci sembra chiaro che i vincitori saranno il gas ma soprattutto l’eolico e il solare che rimpiazzeranno il campione dell’ultimo quarto di secolo: il carbone. Tuttavia il futuro dell’energia globale non è ancora delineabile: saranno le politiche degli stati a determinare la direzione”. Queste le parole di sintesi di Fatih Birol, Direttore Esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), alla presentazione del nuovo World Energy Outlook, il rapporto previsivo di lungo periodo che l’Agenzia di Parigi elabora ogni anno dal 1977 e che descrive i trend energetici e climatici globali lungo un orizzonte di proiezione che si conclude al 2040, mettendo a confronto tre diversi scenari.
Lo Scenario Nuove Politiche (SNP), descritto per la prima volta nell’edizione del 2010, è lo scenario centrale e tiene conto sia delle politiche avviate dagli stati sia, in tutto o in parte, di quelle solo annunciate, ma di cui si ipotizza una possibile implementazione entro il 2040. In particolare, essendo l’outlook di questo anno il primo dopo l’Accordo di Parigi, questo scenario esamina e incorpora tutti gli impegni sul clima assunti in quella sede e che coinvolgono circa 190 paesi. I risultati cui perviene lo SNP vengono poi confrontati con quelli dello Scenario Politiche Correnti e 450. Il primo tiene conto solo delle politiche effettivamente implementate – e quindi in vigore a metà 2016 – escludendo, ad esempio, molti degli impegni assunti alla COP21 – e funge da parametro rispetto al quale valutare le implicazioni delle nuove politiche. Il secondo, introdotto per la prima volta nel WEO 2008, include misure in tema di cambiamento climatico più forti di quelle ipotizzate nel SNP e coerenti con l’obiettivo di limitare l’innalzamento della temperatura media atmosferica mondiale al 2100 entro i 2 gradi Celsius grazie al contenimento della concentrazione di gas serra a circa 450 parti per milione. Quest’anno, allo scenario 450 l’AIE aggiunge due nuovi percorsi di riduzione delle emissioni, in linea con quanto emerso dall’Accordo di Parigi. Non si tratta di veri e propri scenari, ma di una prima valutazione di opzioni di decarbonizzazione più severe e volte a limitare il riscaldamento globale rispettivamente a 1,5 gradi Celsius e “ben al di sotto i 2 gradi Celsius”, – anche se di fatto non è stato ancora definito bene quale sia l’obiettivo prefissato – quel che costituirà oggetto del dibattito nei circoli politici e scientifici nel prossimo futuro.
Nel segno della tradizione, il rapporto analizza i trend al 2040 di tutte le fonti energetiche, inclusa l’efficienza energetica trattata alla stregua delle altre fonti. Riviste sulla base della nuova politica energetico-climatica condivisa a Parigi, le proiezioni del WEO 2016 riflettono la direzione intrapresa dagli Stati dopo la COP21. Consapevoli che si è solo all’inizio di un processo di transizione e che gli obiettivi definiti negli impegni assunti a Parigi non sono ancora sufficienti a contenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei 2 °C, gli analisti dell’AIE sottolineano come i progressi compiuti e i cambiamenti già in atto conferiscano credibilità all’implementazione di azioni efficaci contro il cambiamento climatico.
Quali i temi più importanti del WEO 2016:
- Fabbisogno di energia: complessivamente, in tutti gli scenari considerati, la domanda mondiale è attesa aumentare: +30% al 2040 nello SNP. Tuttavia, nonostante gli sforzi profusi in molti paesi, centina di milioni di persone sono attesi rimanere privi di accesso ai servizi energetici di base;
- Rinnovabili: nel contesto di decarbonizzazione tracciato da Parigi, un ruolo di spicco avranno le energie rinnovabili a cui questa edizione dedica tre capitoli. Sia sul breve che sul lungo termine, il loro peso sulla generazione di elettricità e di calore sarà via via crescente, così come migliorerà la loro performance in termini di costi rispetto alle fonti tradizionali;
- Sistema elettrico: la riduzione dei costi delle rinnovabili non basterà da sola a garantire un’efficiente decarbonizzazione della produzione elettrica. Al fine di incentivare in modo adeguato gli investimenti in generazione ed integrare fonti intermittenti quali eolico e solare fotovoltaico, saranno indispensabili cambiamenti strutturali sia dell’assetto che del funzionamento del sistema elettrico;
- Efficienza energetica: è il motore del cambiamento soprattutto nello scenario 450, in cui si stimano miglioramenti nelle performance del sistema dei motori elettrici che rappresentano oltre la metà del consumo attuale di elettricità;
- Fonti fossili: il cambiamento in corso nel mix energetico non sarà ancora tale da decretarne il declino. Il gas naturale è la fonte tradizionale che cresce di più, con consumi stimati in aumento del 50% da qui al 2040 e con un mercato sempre più globale grazie all’aumento del commercio di GNL. Il carbone, a causa di una legislazione ambientale molto più stringente, arresterà la sua corsa, pur conoscendo – nello scenario centrale – una lieve crescita dello 0,2% annuo. La domanda di petrolio, anche se in rallentamento, toccherà comunque i 103 milioni di bbl/g nel 2040; tuttavia, a causa del forte taglio degli investimenti upstream e del naturale declino produttivo dei giacimenti esistenti, la produzione potrebbe risentirne e il mercato potrebbe conoscere un periodo di volatilità dei prezzi;
- Nesso energia-acqua: l’acqua è una risorsa essenziale nella produzione di energia e al tempo stesso l’energia viene utilizzata per la fornitura di acqua su scala mondiale. Gestire questo legame è indispensabile per conseguire una serie di obiettivi in materia di sviluppo e clima.
Stante l’impossibilità di analizzare e dibattere in questa sede tutte le interessanti tematiche presentate nel WEO 2016, proponiamo quattro approfondimenti volti a discutere alcuni punti cruciali contenuti nella pubblicazione annuale dell’Agenzia di Parigi. In particolare, verranno trattati il tema delle risorse rinnovabili e dell’efficienza energetica, l’andamento atteso del mercato petrolifero e l’interazione acqua-energia.