Professore, recentemente è stato emanato un comunicato stampa di Anie in cui si annuncia la nascita del Comitato Tecnico Scientifico dello Smart Metering Group. Ci può dire qual’è la finalità dello Smart Metering Group, ma soprattutto che cos’è esattamente uno “smart meter”?
Lo Smart Metering Group (www.smg-anie.it) è formato da un gruppo di esperti ed addetti ai lavori, costituito all’interno della Federazione ANIE (Federazione di Confindustria delle Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche). Lo scopo del Gruppo è quello di divulgare e diffondere le tecnologie e i benefici connessi all’utilizzo dei cosiddetti contatoti intelligenti nei tipici campi di applicazione delle utilities (acqua, gas, calore, elettricità). Il Comitato Tecnico Scientifico (di cui ho l’onore di essere il coordinatore) è costituito da autorevoli personalità afferenti alle principali istituzioni, soggetti ed enti che, a vario titolo, svolgono un ruolo nella filiera delle misure di tipo fiscale (connesse cioè ad una transazione commerciale).
Con l’espressione smart meter si intende un generico contatore d’utenza (sia di tipo residenziale che di tipo industriale) caratterizzato da una duplice qualità: è basato su un principio di misura innovativo, di ultima generazione (contatore elettronico o digitale) ed utilizza un modulo integrato di comunicazione bidirezionale per trasmettere a distanza i consumi registrati. Esistono in realtà anche degli smart meters di tipo ibrido, in cui il modulo di comunicazione è integrato con un modulo di misura (gruppo di misura) ancora basato sulle tradizionali tecnologie meccaniche (analogiche). Un fully smart meter (ovverosia un contatore intelligente completamente digitale), invece, si basa su un principio fisico di misura di tipo statico (di ultima generazione), garantendo così un’elevata affidabilità e stabilità della misura nel tempo (essendo privo di usura). La trasmissione (attraverso una infrastruttura fissa di comunicazione) del dato di misura verso un centro remoto di raccolta e fatturazione dei consumi consente di automatizzare la cosiddetta filiera del metering & billing: ciò consente di poter sensibilizzare il cittadino-consumatore verso comportamenti virtuosi (tesi all’ottimizzazione ed al risparmio) grazie al fatto di poter informare con continuità l’utente circa il suo profilo dei consumi in atto.
Potrebbe fare un esempio concreto di smart meter e accennare ai vantaggi che questa tecnologia può portare al consumatore?
Il contatore elettronico di seconda generazione (2G) che in questi mesi e-distribuzione sta installando in Italia è l’esempio più visibile di un contatore elettrico intelligente (a 15 anni di distanza dal primo contatore elettrico della cosiddetta prima generazione). E’ un contatore statico, digitale, ad elevate prestazioni, munito di una evoluta capacità di comunicazione sia verso il centro di raccolta dati, sia verso l’utente (ad esempio attraverso un dispositivo domestico di visualizzazione oppure verso il telefono cellulare del cliente). Anche i contatori gas conformi alla Delibera dell’Authority 155/2008 sono un esempio di smart meters. L’intelligenza di cui sono dotati questi contatori smart rappresenta per il consumatore una garanzia circa l’affidabilità e l’accuratezza del dato di misura, e ciò rappresenta forse il principale vantaggio in termini di fiducia e di tutela della fede pubblica nella transazione commerciale di compravendita del servizio. Un ulteriore vantaggio è rappresentato dal fatto che le bollette dei consumi vengono generate in “automatico” (senza la necessità del vecchio letturista che deve poter accedere al contatore per registrarne i consumi), ma soprattutto gli importi da pagare sono calcolati sulla base dei consumi effettivi, reali, e non in base ai consumi presunti (come tipicamente si fa in assenza di contatori adeguati), eliminando così possibili contenziosi e disagi derivanti dalle procedure di rimborso.
Talvolta si legge in internet che questi contatori smart possono essere nocivi per la salute umana, in quanto fonte di inquinamento elettromagnetico. Cosa possiamo dire, in maniera autorevole ed oggettiva, ai consumatori su questo tema?
Come ho detto prima i contatori intelligenti sfruttano un modulo di comunicazione integrato per la trasmissione a distanza del dato di misura. Nel settore gas e acqua tale trasmissione avviene tipicamente tramite un modulo radio che utilizza una frequenza standard (169 MHz) nel primo tratto di questa comunicazione (tra il contatore vero e proprio e un dispositivo di campo denominato concentratore). Nel settore elettrico c’è la peculiarità che i dati vengono trasmessi sfruttando principalmente la stessa rete elettrica, tramite la tecnologia detta “ad onde convogliate” (PLC), attraverso appositi protocolli standard. Anche nel settore elettrico esiste la possibilità di utilizzare una trasmissione radio a 169 MHz verso i dispositivi domestici del cliente o per motivi di back up. In tutti i casi esiste, quindi, una trasmissione radio a 169 MHz lato utente che ha generato molti equivoci e ingiustificati allarmismi. Il presupposto di tali infondate preoccupazioni è che le onde elettromagnetiche generate dal contatore possano essere nocive per la salute umana. Esistono studi scientifici rigorosi ed indipendenti che hanno dimostrato che tale trasmissione radio è assolutamente innocua. Innanzitutto perché il contatore (ammesso che sia alloggiato in casa e non in appositi vani o cassette di tipo condominiale all’esterno dell’abitazione) emette per intervalli di tempo brevissimi, con potenze davvero limitate e rispettose dei requisiti di legge. Inoltre, studi clinici specificatamente effettuati hanno dimostrato che l’irraggiamento elettromagnetico prodotto dai contatori smart (anche per periodi ben più estesi di quelli effettivi in esercizio) non produce alterazioni né danni cellulari negli organismi viventi. In effetti in internet c’è molta confusione e proliferano le cosiddette fake news sull’argomento, confondendo ed equivocando (talvolta in mala fede) le frequenze, le potenze di trasmissione e i tempi di esposizione dei contatori intelligenti con quelli relativi alla telefonia cellulare, che ovviamente sono di ben altra natura. E’ facile creare allarmismo ed apprensione verso il pubblico, soprattutto se si lanciano allarmi senza nessun supporto scientifico indipendente.
Un’ultima domanda: curiosando in rete si rimane colpiti dal numero di articoli scientifici, seminari, comunicazioni a convegni ed interviste che associano il suo nome alle misure in genere, ed in particolare allo smart metering. Ma quando è nata questa sua passione per l’argomento?
Ho sempre pensato, e lo ripeto continuamente ai miei allievi, che il livello di attenzione e di rispetto che un Paese dedica al delicato settore delle misure e ai suoi risvolti (le ricadute della metrologia scientifica e legale incidono sull’economa di un Paese) sono un indice che “misura la civiltà del Paese stesso”. Ha ragione, la mia è una vera e propria passione, un amore per la materia delle misure e della metrologia. Insegno all’Università e faccio ricerca nel settore da circa 30 anni.