Il carbone è la principale fonte di generazione elettrica al mondo e copre oltre il 36% del mix elettrico globale. Negli USA, nonostante il declino intrapreso negli ultimi anni, le centrali a carbone continuano a generare il 16% dell'elettricità. Qui il carbone viene prodotto a livello nazionale, a differenza di altre fonti di energia come il nucleare o le rinnovabili che dipendono fortemente dai minerali importati per alimentare i reattori nucleari o costruire turbine eoliche e pannelli solari.
Oltre che per la produzione di elettricità, secondo il rapporto Pristine Market Insights, il carbone svolge un ruolo dominante anche nel settore dell'acciaio ad alta resistenza, in quanto utilizzato come agente riducente nei processi produttivi, con conseguenti elevate emissioni di carbonio. Il che solleva evidenti preoccupazioni sulla sostenibilità ambientale di tali processi e costringe il mercato degli Advanced High Strength Steels (AHSS) - acciai altoresistenziali di nuova generazione - ad adottare alternative ambientalmente più sostenibili.
Secondo le ultime stime dell’AIE, nel 2024, per il terzo anno consecutivo, i consumi di carbone sono stimati crescere dell’ 1%. Sebbene si tratti di un tasso inferiore rispetto al 2,5% del 2023, in valore assoluto, si toccano gli 8,77 mld di tonnellate, il massimo da sempre e quasi il doppio rispetto al dato di inizio secolo. A crescere sono soprattutto i consumi dell’Asia che più che compensano la minore richiesta che muove dai paesi sviluppati, in primis Stati Uniti ed Europa.
Se guardiamo alle riserve, a livello mondiale, quelle di carbone sono abbastanza distribuite, con depositi significativi in Asia, Nord America e Australia. Nonostante i crescenti problemi ambientali, questa fonte continua a essere essenziale, soprattutto per le economie in via di sviluppo e per gli usi industriali.
Riserve mondiali di carbone in milioni di tonnellate
Elementi geologici come profondità del sito e il tipo di roccia influenzano la buona performance dell'attività mineraria. I progressi tecnologici, quali il telerilevamento e l’automazione, migliorano l'efficienza dell'estrazione, consentendo di procedere su terreni difficili e facilitare l'accesso alle riserve. Tuttavia, l'estrazione del carbone in aree vulnerabili rappresenta ancora una minaccia per gli habitat, la qualità dell'acqua e la purezza dell'aria.
Ad influenzare il mercato mondiale di questa commodity è soprattutto la rapida industrializzazione dei paesi in via di sviluppo, la loro fame di energia e la necessità di esportare il carbone non utilizzato internamente. Allo stesso tempo, i prezzi risentono dell’interazioni tra offerta e domanda, dello switch da carbone ad altre fonti, e delle regolamentazioni in materia ambientale. A loro volta, a condizionare le dinamiche di mercato ci sono sia le compagnie di proprietà statale, sia imprese come China Shenhua Energy, Glencore e BHP, le cui strategie di investimento hanno un peso sull’espansione delle operazioni di estrazione, la sicurezza di approvvigionamento delle risorse, nonché sui prezzi del carbone e l’accesso a questa materia prima.
Nonostante il suo impatto sul clima, l’industria del carbone continua ad espandersi. La produzione di energia elettrica da carbone ha raggiunto livelli record, mentre la capacità globale delle centrali, solo nel 2023, è aumentata di 30 GW, per un totale complessivo, a livello mondiale, di circa 2.126 GW. Un valore che supera l’intera flotta di centrali elettriche oggi esistente negli Stati Uniti. Inoltre, circa il 40% delle compagnie globali che fanno parte della Global Coal Exit List continua a investire sia nello sfruttamento di miniere, che di centrali a carbone e infrastrutture di trasporto.
Alcuni dati danno contezza di questo trend: 376 operatori nell’estrazione di carbone hanno fissato come obiettivo produttivo circa 2.636 milioni di tonnellate, che corrispondono più o meno al 35% della produzione globale. Sono invece 86 gli operatori che pianificano di aggiungere 579 GW di nuova capacità, pari al 27% della capacità globale di generazione da carbone. Dati che stonano con gli scenari low carbon in cui a prevelare dovrebbero essere i progetti di espansione delle fonti rinnovabili o per l’estrazione del litio necessario all’elettrificazione massiccia.
Il tutto, tra l’altro avviene, nonostante gli standard ambientali, sociali e di governance si applichino anche all’industria del carbone, imponendo ad essa la riduzione dell’impatto carbonico, lo smaltimento dei rifiuti, la limitazione del decadimento ambientale, e il miglioramento dei metodi di gestione. Il che vuol dire, per le compagnie, essere soggette a una normativa più stringente e severa in materia di vincoli emissivi, di standard ESG e di responsabilità sociale. Ciò comporta, ad esempio, migliorare le condizioni sui luoghi di lavoro, confrontarsi con la popolazione locale e le sue esigenze, assicurare standard di salute e di sicurezza.
Guardando in prospettiva, poi, l’industria del carbone sta provando a darsi una veste più sostenibile: tecnologie in espansione, come la cattura e lo stoccaggio del carbonio e ad altre tecnologie per la combustione, stanno provando a contenere l’impronta emissiva di questa fonte. Inoltre, l’automazione e l’intelligenza artificiale stanno rivoluzionando l’estrazione di carbone, rendendo l’industria stessa maggiormente efficiente e meno rischiosa. Il tutto è funzionale a garantire l’utilizzo del carbone il più a lungo disponibile, visto che in alcuni casi funge da fonte di transizione, garantendo flessibilità ai sistemi elettrici o da feedstock per sistemi ibridi come la coal gasification.
Tirando le somme, il mondo, o meglio una parte di esso, vive la dicotomica situazione di avere bisogno del carbone pur consapevole del suo enorme impatto ambientale. Anche se c’è la crescente volontà di sganciarsi dai combustibili più inquinanti e guardare a fonti più sostenibili, vi sono paesi come la Cina e l’India che continuano ad utilizzare i propri depositi minerari di carbone, sostenendo gli investimenti in estrazione. Va rilevato come vi sia un tentativo di sfruttamento più sostenibile, ma la questione ambientale rimane dirimente. La sfida principale pertanto rimarrà quella di bilanciare gli imperativi economici con la tutela ambientale. Sfida che condizionerà il mercato di questa commodity.
La traduzione in italiano è stata curata dalla redazione di RiEnergia. La versione inglese di questo articolo è disponibile qui