Con il termine dispacciamento dell’energia elettrica si intendono tutte quelle operazioni tecniche per il pareggio dei flussi di potenza generati e prelevati dalla rete dal momento che, in assenza di accumuli energetici, la produzione di energia elettrica deve uguagliare la quantità di energia consumata, istante per istante.
La produzione ed il consumo di energia elettrica devono sempre essere in equilibrio tra loro, garantendo continuità e sicurezza alla fornitura del servizio. In Italia, la gestione dei flussi di energia sulla rete, ossia il dispacciamento, è affidata alla società Terna. Sulla base delle serie storiche e del contesto (giorno feriale o festivo, previsioni atmosferiche ecc.), Terna determina i piani di produzione delle centrali elettriche, governa la rete e ne predispone l’assetto in funzione, oltre che del bilanciamento della produzione e dei consumi elettrici, anche dell’indisponibilità di elementi di rete (centrali di produzione, stazioni di trasformazione e smistamento, linee) per lavori o per guasto.
Un eventuale squilibrio tra potenza generata e prelevata dai carichi determina una variazione di frequenza della tensione di rete poiché nasce un’accelerazione (positiva o negativa) del generatore elettrico. La velocità del generatore può variare rispetto alla velocità nominale ma deve essere mantenuta entro certi limiti specifici per evitare malfunzionamenti. Normalmente, un gruppo di generazione ha una regolazione primaria della frequenza da intendersi come la capacità di ciascun gruppo di variare in maniera autonoma la potenza erogata al variare della frequenza di rete. La riserva di regolazione primaria di ciascun gruppo è data dalla differenza tra la soglia superiore della banda di regolazione e la potenza attualmente erogata dal gruppo. La regolazione della frequenza rientra tra i servizi ancillari o servizi di sistema richiesti da Terna agli impianti di generazione per poter gestire in sicurezza il sistema elettrico e per garantire, allo stesso tempo, un adeguato livello di qualità del servizio.
Nella gestione della rete, è molto importante anche la regolazione della tensione ai nodi della rete e quindi alle utenze. La tensione è un parametro contrattuale ed ha una variazione ammissibile limitata tra - 10% e + 10% del valore nominale. Il dispacciamento dell’energia comprende pertanto anche la ripartizione della immissione in rete della potenza reattiva che regola il valore finale della tensione presso i consumatori.
I recenti cambiamenti della rete elettrica come:
- la presenza sempre maggiore di impianti alimentati da fonti rinnovabili non programmabili;
- l’incremento di piccoli impianti di generazione distribuita;
- la riduzione della domanda;
- la minor incidenza di risorse programmabili (come per es. la riduzione del numero di centrali termoelettriche in esercizio);
- la difficoltà a reperire risorse che forniscano servizi di rete;
hanno cambiato il contesto del dispacciamento rispetto al passato.
Per questo l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha avviato un procedimento finalizzato alla formazione di provvedimenti per la riforma organica della regolazione del servizio di dispacciamento, prevedendo nuove attività in capo ai Distributori (DSO, Distribution System Operator) nei rapporti con Terna (TSO, Transmission System Operator). L’Autorità sta innovando la regolazione del dispacciamento, affrontando contestualmente una serie di tematiche tra loro strettamente correlate, quali revisione degli sbilanciamenti e apertura del Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD), capacity market, revisione delle tempistiche delle sessioni del mercato infragiornaliero (MI).
In questo senso si prospetta:
- l’abilitazione a MSD obbligatoria per le unità di produzione che sarebbero già obbligate1 sulla base delle regole attualmente vigenti (impianti termoelettrici e idroelettrici rilevanti, cioè di potenza almeno pari a 10 MVA2);
- l’abilitazione a MSD facoltativa per le altre unità di produzione e per le unità di consumo finora escluse (tranne quelle che già beneficiano dell’interrompibilità), se rispettano i requisiti tecnici da ri-definire.
La flessibilità delle unità di produzione può essere ulteriormente aumentata grazie alla possibilità di abbinare un sistema di accumulo dell’energia (come per es. un bacino dell’acqua o un sistema di batterie elettrochimiche). Quest’ultimo, come già previsto dalla deliberazione 574/2014/R/eel, potrebbe essere considerato come un gruppo afferente alla medesima unità di produzione, consentendo ad essa una più proficua futura partecipazione a MSD.
Alle unità abilitate a partecipare a MSD su base volontaria si applicano tutte le condizioni e tutti i corrispettivi già attualmente vigenti per le unità abilitate (quali i corrispettivi di sbilanciamento duali, i corrispettivi per il mancato rispetto degli ordini di dispacciamento, il corrispettivo di non arbitraggio, ecc.). Questi corrispettivi sono relativi alle diverse operazioni tecniche per il bilanciamento dell’energia tra produzione e consumo e sono stabiliti dal mercato in base alla disponibilità o richiesta di energia necessaria per il dispacciamento.
Note
1 Si tratta di quelle centrali che potenzialmente potevano fare dispacciamento ma non sono mai state coinvolte in questa attività
2 Mega Volt Ampere