Lo scorso 26 febbraio, a pochi giorni dall’approvazione delle Regole Operative per l’accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso e al contributo PNRR che sono seguite alla pubblicazione di gennaio 2024 del decreto attuativo - decreto CACER (Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione dell’Energia Rinnovabile) -, Confindustria Veneto Est ha promosso nella propria sede di Venezia Marghera un incontro informativo per le imprese e gli amministratori pubblici sugli incentivi e opportunità delle Comunità energetiche da fonti rinnovabili. Tra gli interventi quelli di Roberto Marcato, Assessore a Sviluppo economico ed Energia della Regione Veneto, Mario Conte, Presidente di Anci Veneto e Roberta Toffanin, Consulente del Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica. Tra i molti punti in evidenza, è emerso come, in un quadro normativo finalmente completo, sono risultate di particolare interesse le disposizioni che si sono aperte per le CER con perimetro corrispondente alla cabina primaria, per coordinare consumo e produzione nell’ambito della stessa cabina primaria favorendo la realizzazione di nuovi impianti sino alla potenza di 1 MW.

“Confindustria Veneto Est è un soggetto associativo che opera nell’area vasta del Veneto Orientale, tra Treviso, Venezia, Padova e Rovigo dove rappresenta oltre 5.000 imprese con più di 270.000 collaboratori. Questa presenza a contatto diretto e continuo con le aziende consente di promuovere e incentivare progetti come le CER in coordinamento con gli Enti locali e gli operatori specializzati dell’energia.  Come Associazione e come imprenditori consideriamo da tempo l’autoproduzione di energia uno degli elementi centrali della transizione alla sostenibilità, dove ogni componente che vi partecipa assume un ruolo attivo per aumentare la propria indipendenza, abbattere i costi e ridurre le emissioni inquinanti. In Confindustria Veneto Est promuoviamo le comunità energetiche rinnovabili tra le imprese e nei territori quale opportunità per arrivare a un nuovo modello di consumo  dell’energia. Una risorsa per l’impresa, con abbattimento dei costi e possibilità di diventare il più possibile autonoma negli approvvigionamenti e poter programmare al meglio produzione e investimenti senza subire rialzi repentini dei costi come è avvenuto nel 2022 e 2023. La CER ha anche un indubbio valore sociale consentendo di mettere in rete energia a favore di edifici pubblici (scuole, palestre, ospedali ecc.) che offrono servizi essenziali alla comunità e a tutti i cittadini che vorranno partecipare alla stessa Comunità energetica”. Così Elena Bonafè, Responsabile dell’Area Politiche industriali, Energia e Sostenibilità di Confindustria Veneto Est.

Già in questi primi mesi di operatività della normativa, Confindustria Veneto Est ha promosso la costituzione di due CER: una tra le imprese del Comune di Trecenta nel Rodigino e l’altra tra imprese del Trevigiano, nei Comuni di Pieve di Soligo e Sernaglia della battaglia.

L’annuncio della costituzione della Comunità Energetica Rinnovabile di Trecenta (Rovigo) è stato dato a luglio da Confindustria Veneto Est e Edison Next, società del Gruppo Edison che ha la missione di accompagnare clienti e territori nel loro percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica. Questa CER è composta da nove soggetti privati che si sono uniti per produrre, consumare e condividere energia prodotta localmente da impianti di fonti rinnovabili. In particolare, al progetto hanno aderito sette imprese del Comune polesano - Ghiotti B. e L. Snc, Mobilferro Srl, Bellinato Lamiere Srl, Termoidraulica Avanzi Srl, Nuova Stagione Srl, C.I.Z.A. Soc. Coop., FG Falegnameria Giraldo - e i privati Pietro Bimbatti e Ruggero Vettorello. Si tratta di una CER che gode del patrocinio gratuito dell’Amministrazione Comunale che sta predisponendo gli atti per portare il Comune di Trecenta quale socio effettivo.

La CER di Trecenta nasce dall'intuizione di un gruppo di imprenditori ed è stata supportata da Confindustria Veneto Est, nelle fasi preliminari, e si pone come la prima CER a prevalenza industriale, sviluppata da Edison Next, oltre a essere la prima Comunità Energetica Rinnovabile nel Rodigino e tra le prime a nascere in una zona industriale del Veneto. Prevede l’installazione di 7 impianti fotovoltaici su tetto per quasi 300kWp complessivi. In particolare, i membri della CER di Trecenta potranno godere del contributo a fondo perduto, finanziato con fondi PNRR, del 40%, per la realizzazione di impianti fotovoltaici in Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti e, in coerenza con la normativa, potranno disporre della tariffa incentivante per 20 anni.  Oltre che garantire benefici economici e significativi risparmi sulla spesa energetica, contribuirà alla riduzione dell’emissione in atmosfera di oltre 135 tonnellate all’anno di CO2* (*Fattore ISPRA 2022).

Partner tecnico del progetto è Edison Next che, oltre ad accompagnare i membri nella costituzione del soggetto giuridico, si occuperà della gestione della Comunità per almeno un anno.

L’altra CER è quella del parco industriale San Michele ed è stata costituita già nel mese di febbraio. Questa CER vede insieme i Comuni di Pieve di Soligo e di Sernaglia della Battaglia, l’associazione delle imprese Parco Industriale San Michele, le imprese Sogno Veneto e G.D. Dorigo.  La CER Parco Industriale San Michele è stata seguita fin dall’inizio da Confindustria Veneto Est nell’ambito del progetto Smart Oasis ed è stata la prima comunità energetica a cabina primaria della provincia di Treviso e del Veneto in zona industriale.

Per i Comuni c’è anche l’obiettivo di contenere i costi energetici delle strutture pubbliche del proprio territorio (come scuole, palestre, piscine, uffici).

Confindustria Veneto Est è impegnata anche nel progetto Comunità energetica rinnovabile e solidale Padova 2030.

Merita rilevare, però, come non manchino i problemi aperti e ancora irrisolti e meritevoli di essere attenzionati: ad esempio quelli legati alla capacità della rete di assorbire nuovi allacci da fotovoltaico, come a Trecenta,  che rischiano di far perdere gli stessi fondi del PNRR ricevuti per la realizzazione degli impianti e il contributo previsto per la condivisione dell’energia oppure problemi legati alla dipendenza dall’importazione di pannelli fotovoltaici da paesi esteri, in primis dalla Cina. Per questi motivi e in un’ottica di diversificazione delle fonti, Confindustria Veneto Est, promuove anche la produzione di combustibili da biomasse come il biodiesel, le cui emissioni di CO2 sono ridotte del 90% rispetto al diesel da fonti fossili, e sta studiando anche le nuove tecnologie avanzate per la produzione di energia da nucleare che la Francia già applica, potendo così garantire un prezzo inferiore di più del 50% rispetto a quello che in Italia ha l’energia elettrica.