Non è più possibile rimandare un dibattito serio e approfondito sulla risorsa acqua. Oggi, a maggior ragione, i cambiamenti climatici ci spingono a riflettere con estrema urgenza sulla gestione di una risorsa tanto preziosa quanto sempre più scarsa. Il 2022, infatti, rappresenta l’anno più caldo e meno piovoso della storia italiana, con anomalie termiche che hanno raggiunto i +2,7 °C rispetto alla media 1981-2010 e anomalie pluviometriche che sono state pari a -48 mm nell’anno.  L’aumento delle temperature e la riduzione delle piogge hanno contribuito a rendere l’Italia il 1° Paese in Europa e il 44° nel mondo per estensione di territorio con un tasso di stress idrico, inteso come il rapporto tra i prelievi totali di acqua e la disponibilità di acque superficiali e sotterranee, superiore all’80%.

 

Anomalie termiche e anomalie pluviometriche annuali rispetto alla media 1981-2010 in Italia (var. in °C e mm), 1990-2022

Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati Commissione Europea, Copernicus, European Centre for Medium-Range Weather Forecasts, CNR-ISAC, Climate Change Service e Coldiretti, 2023 

Per la sua posizione al centro del Mediterraneo, l’Italia risulta tra i Paesi che stanno subendo le conseguenze più tangibili dei cambiamenti climatici. Se da un lato, si registra una riduzione della frequenza e quantità delle precipitazioni, dall’altro, la loro intensità è in aumento. Le piogge intense in Italia sono aumentate del +45,4% all’anno negli ultimi 15 anni (passando da un valore medio di 45 eventi nel periodo 2005-2009 a 275 nel 2015-2019) e gli allagamenti nelle città sono cresciuti annualmente del +27,7% (da una media di 3 nel periodo 2005-2009 a 54 nel 2015-2021). A fronte della riduzione delle piogge, attualmente il 21% del territorio nazionale è a rischio di desertificazione (con picchi del 70% in alcune zone come la Sicilia) e gli eventi siccitosi, sempre più frequenti, stanno colpendo le principali fonti idriche del Paese.

Se, come ha stimato e calcolato per la prima volta la Community Valore Acqua, la risorsa idrica nel 2021 è stata l’elemento abilitante per la generazione di 320 miliardi di euro di Valore Aggiunto in Italia, l’emergenza idrica può mettere a rischio il 18% del PIL del Paese.

Tuttavia, se è vero che la storia dell’uomo è indissolubilmente la storia del suo rapporto con l’acqua e la sua gestione riflette il modo in cui i popoli e le comunità concepiscono il loro rapporto con la natura, è lecito domandarsi quale sia il rapporto tra l’acqua e gli italiani.

Nella sua quarta Edizione, che si conclude il  22 marzo, con l’evento di presentazione finale del Libro Bianco in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, la Community Valore Acqua per l’Italia ha realizzato una survey ai cittadini italiani per monitorarne la percezione sul valore dell’acqua, sugli effetti del cambiamento climatico e le abitudini di consumo. La survey è stata somministrata durante il mese di settembre 2022 ad un campione rappresentativo di 1.000 cittadini italiani.

Dall’analisi dei risultati dell’intervista emergono alcuni paradossi che sottolineano come sia necessario, ancora e sempre di più, favorire la diffusione di una nuova cultura nel Paese, proprio per avvicinare maggiormente i cittadini all’importanza della risorsa. Secondo gli italiani intervistati, il cambiamento climatico rappresenta la 3a priorità del Paese (era al 2o posto nella scorsa rilevazione), ma rappresenta un problema ancora lontano dal proprio territorio (dove viene considerato il 4° problema). Questo è quello che viene chiamato “paradosso NIMBY del cambiamento climatico”: il fenomeno esiste, ma gli effetti sembrano ancora lontani dalla propria area di residenza.

Risposte alla domanda «Quali sono i 3 principali problemi che affliggono la sua zona di residenza?» (% sul totale, possibilità di risposta multipla fino a 3 opzioni), 2022

Fonte: Survey Community Valore Acqua per l’Italia ai cittadini italiani, 2023

Inoltre, nonostante quasi 7 italiani su 10 siano consapevoli che il 2022 sia stato l’anno più caldo e meno piovoso della storia, anche alla luce delle restrizioni subite (a partire dal divieto di irrigazione dei giardini e dal razionamento di acqua nel proprio comune), si dichiarano meno preoccupati rispetto allo scorso anno per i fenomeni metereologici, raggiungendo in media un punteggio di 4,0 su un rank di preoccupazione da 1 (livello minimo di preoccupazione) a 5 (livello massimo di preoccupazione), in diminuzione rispetto al 2021 (quando il punteggio era pari a 4,2). Quello che potremmo definire “paradosso della crisi climatica”.

In questo scenario, oltre il 96% degli italiani dichiara di adottare sempre o talvolta comportamenti attenti a un uso responsabile della risorsa idrica, un valore in crescita di +3,7 p.p. rispetto al 2021. Eppure, emerge il “paradosso del cittadino responsabile”: bere acqua del rubinetto, una delle attività maggiormente sostenibili con riferimento alla risorsa idrica, è un’attività svolta abitualmente solo da meno di 1/3 degli italiani e, inoltre, il 72% del campione sottostima il reale consumo d’acqua giornaliero pro-capite e solo 1/5 conosce il volume esatto (220 litri al giorno). Rispetto alla scorsa rilevazione peggiora di -3 p.p. la quota di persone che conosce il reale consumo di acqua.

Risposta alla domanda «Secondo Lei, a quanto ammonta il consumo medio giornaliero di acqua in Italia?» (% sul totale), 2022 e 2021

N.B. I valori appartenenti al cerchio interno fanno riferimento alla survey somministrata nell’edizione precedente della Community

. Fonte: Survey Community Valore Acqua per l’Italia ai cittadini italiani, 2023

A fronte di una sottostima dei propri consumi giornalieri, 9 italiani su 10 sovrastimano la reale spesa in bolletta per l’acqua. Solo l’11% degli italiani è a conoscenza della spesa media annua per cittadino con riferimento alla bolletta dell’acqua (87 Euro), un dato in peggioramento di -3 p.p. vs. 2021, mentre il resto della popolazione lo sovrastima. Una situazione analoga si verifica anche quando si attesta il livello di conoscenza rispetto alla tariffa idrica: l’88% dei cittadini non ha idea di quanto valga la tariffa in Italia, sovrastimandola, nel Paese con il costo unitario dell’acqua tra i più bassi d’Europa (2,1 Euro/m3 vs 4,1 Euro/m3 in Francia). Quello che si definisce il “paradosso della spesa elevata”.

Risposta alla domanda «Secondo lei, a quanto ammonta la spesa media annua per cittadino italiano con riferimento alla bolletta dell’acqua?» (% sul totale), 2022 e 2021

(*) I valori appartenenti al cerchio interno fanno riferimento alla survey somministrata nell’edizione precedente della Community.

Fonte: Survey Community Valore Acqua per l’Italia ai cittadini italiani, 2023

Infine, emblematico nel rapporto tra gli italiani e l’acqua è il “paradosso del Servizio Idrico Integrato”. I cittadini, infatti, sono consapevoli di pagare per alcuni servizi chiave del ciclo dell’acqua, ma non sanno che chi li svolge fa parte del Servizio Idrico Integrato. In particolare, su alcune fasi del ciclo idrico integrato (fognatura, depurazione e riuso) meno della metà dei cittadini è consapevole che siano servizi svolti dagli operatori del Servizio Idrico Integrato.

A sinistra - risposta alla domanda «Quali dei seguenti servizi, secondo Lei, sono inclusi nel costo della bolletta idrica?» (possibilità di risposta multipla, % sul totale), 2022; a destra risposta alla domanda «Secondo Lei, da quali fasi è composto il Servizio Idrico Integrato?» (possibilità di risposta multipla, % sul totale), 2022

Fonte: Survey Community Valore Acqua per l’Italia ai cittadini italiani, 2023

Il futuro che ci attende è già alle porte. Nel 2022, l’Italia è stato uno dei Paesi europei maggiormente colpiti dagli effetti del cambiamento climatico e ha registrato 132 giorni di anomalie climatiche, ben al di sopra della media europea di 33 giorni. In pratica, il nostro Paese ha sperimentato anomalie climatiche per il 42% del 2022. La gestione in ottica sostenibile della risorsa è una priorità strategica e quanto mai necessaria. In questo scenario, educare e sensibilizzare i cittadini su quanto l’acqua sia anche “una questione quotidiana” è un’azione chiave; nonostante non sia risolutivo della crisi idrica, è necessario riportare i cittadini al centro della gestione sostenibile della risorsa idrica.

* Sono partner della IV edizione della Community Valore Acqua per l’Italia A2A, ACEA, Acquedotto Pugliese, Celli Group, Gruppo Hera, Intesa Sanpaolo, Intesa Sanpaolo Innovation Center, Iren, MM, SMAT, ANBI – Associazione Nazionale Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue, Schneider Electric, Engineering, Suez, Xylem, AcegasApsAmga, Alfa Varese, Barchemicals, Brianzacque, Consorzio Idrico Terra di Lavoro, Crédit Agricole, CVA – Compagnia Valdostana Acque, Fisia Italimpianti, Irritec, IWS – Integrated Watercare Solutions, Livenza Tagliamento Acque, Maddalena, Padania Acque, RDR, SIT e SOTECO. Sono partner scientifici della Community Utilitalia e Fondazione Utilitatis.

Benedetta Brioschi, Associate Partner e Responsabile Food&Retail e Sustainability, The European House – Ambrosetti e Nicolò Serpella, Consultant e Project Coordinator Community Valore Acqua per l’Italia